Le 5 verità di Inter-Milan 1-2: Fonseca meglio di Inzaghi, Abraham ...

20 ore ago
Inter-Milan

Inter-Milan, derby di Milano valido per la 5a giornata di Serie A, è terminato 1-2 al Meazza. Decisive le reti di Pulisic e Gabbia che hanno risposto al momentaneo pareggio di Dimarco. Successo meritato e pesante dei rossoneri, che rompono il tabù stracittadina, agganciano i cugini in classifica a quota 8 punti e risorgono dopo un avvio di stagione da incubo (2 punti in 3 partite con 6 gol subiti). Vediamo insieme l'analisi del big-match milanese in cinque punti distinti.

1) Fonseca si prende la sua rivincita e salva la panchina

Qualcuno stava già ipotizzando i nomi dei possibili sostituti, da Sarri a Terzic. E invece Paulo Fonseca si prende la scena, interrompe la striscia negativa rossonera nei derby e vince una partita cruciale per il suo futuro e per quello della sua squadra. Un 2-1 meritato, un successo che avrebbe potuto anche essere più ampio se Abraham, Leao e Okafor fossero stati più cinici. La scelta del doppio attaccante si è rivelata azzeccata, ma è stato l’atteggiamento del Milan a fare la differenza. Una motivazione diversa, una “fame” differente rispetto a questo inizio di stagione. Tre punti che ridanno luce alla classifica del Diavolo e al morale del gruppo.

2) Inter, atteggiamento non positivo: un po’ troppo presuntuosa

Un po’ troppo superficiale, con una fase difensiva approssimativa, tantissime occasioni concesse e una presunzione probabilmente derivante dalla striscia di sei derby vinti di fila. Male l’Inter nel derby della Madonnina stavolta. Una sconfitta che ha poche attenuanti e che dovrà far riflettere l’ambiente nerazzurro. La buona prestazione con il City viene cancellata dall’approccio a questa stracittadina. Male nella prima mezz’ora, poi una leggera ripresa, il pareggio e un secondo tempo giocato sotto ritmo. Ko pesante.

3) Abraham-Morata: un esperimento che funziona

Si sono cercati e si sono trovati. Abraham punto di riferimento davanti, Morata a girargli attorno, quasi da trequartista, a legare il gioco e ad avviare ogni ripartenza. Lo spagnolo è piaciuto, l’inglese ha risposto presente. I due volti nuovi del Milan – di fatto – hanno ridato animo e fiducia ai compagni e sono stati tra i protagonisti di questo derby. Una coppia strana, ma che per caratteristiche pare funzionare. E che può essere riproposta.

Scaramucce fra Alvaro Morata e Alessandro Bastoni, Inter-Milan, Serie A 2024-2025, Getty Images

Credit Foto Getty Images

4) I cambi di Inzaghi non convincono

Alcune volte il tecnico nerazzurro è stato lodato per i cambi tempestivi e per le risorse mandate in campo al momento giusto della partita. In questo derby no. Togliere insieme Mkhitaryan e Calhanoglu (perché ammoniti) per Frattesi e Asllani è sembrato un azzardo. Così compre privarsi di Barella e Bastoni nel finale. Chi è entrato dalla panchina non ha dato un apporto sufficiente e l’Inter ha concesso troppo nel finale, fino a subire il colpo del ko. Bisognerà riesaminare quanto accaduto.

5) UNO DEI VERI leader di questo Milan è Reijnders

Una parola la spendiamo per l’olandese, che ha iniziato la stagione 24/25 nel modo giusto. Benissimo in Nazionale, sempre tra i migliori nel Milan, fino a questo grande derby. Centrocampista, regista, incursore. Reijnders è ovunque e fa tutto con saggezza calcistica. Un giocatore forse sottovalutato, che piano piano sta diventando uno dei veri leader di questo Milan. Con Pulisic e Theo Hernandez.

Inter-Milan: statistiche e curiosità del big match della 5a giornata

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