Genoa-Inter risultato 2-2: rimonta dei nerazzurri con Thuram, poi ...

17 Ago 2024
Inter

diPaolo Tomaselli, inviato a Genova 

I nerazzurri soffrono al debutto in serie A e vanno sotto con il gol di Vogliacco. Pareggio immediato del francese, che poi si ripete nella ripresa. Ma a tempo scaduto ecco il rigore dell'ex Milan 

La nuova Inter è come tutte le altre, versione Inzaghi: a Genova, per la quinta volta su cinque, pareggia. E stavolta si mangia le mani, perché il 2-2 di Messias arriva al 95’, sulla ribattuta del brasiliano dopo il rigore parato da Sommer. L’illusione della rimonta vincente, con il 2-1 di Thuram (autore anche dell’1-1) arrivato appena dodici minuti prima dopo l’attesa della Var, dura molto poco: il ritmo e la fame del Genoa, assieme ovviamente al goffo fallo di mano di Bisseck che causa il tiro decisivo dal dischetto, sono quelli di una squadra che non è disposta a perdere, come se invece della prima partita fosse l’ultima.

L’Inter questa attitudine non la mostra ancora del tutto, per mancanza di energie più che per superficialità. Ma resta il fatto che un anno fa i nerazzurri avevano subito il secondo gol in campionato dopo sei partite e mezzo e stavolta ne hanno presi due, per errori individuali, al primo tentativo, per giunta contro una squadra privata dal mercato di Gudmundsson e Retegui, con Messias adattato come punta: «Siamo arrabbiati — dice non a caso Inzaghi — perché gli altri devono faticare per farci gol, come è sempre stato. E con due gol regalati così, è difficile vincere. Ma dal punto di vista dell’impegno non ho niente da rimproverare alla squadra».

Con Lautaro in campo senza un minuto di gioco nel precampionato e con Calhanoglu lontano dalla condizione ideale, Inzaghi era riuscito a ribaltare la partita con un 3-4-3 molto sbilanciato, come aveva fatto a Udine due settimane prima dello scudetto di aprile. Per questo, mentre Bisseck sta per lasciare posto a Pavard, il tecnico cambia idea e lascia dentro il tedesco, inserendo Asllani per Lautaro: una porta girevole sfortunata, da cui l’Inter esce con la faccia un po’ così, la stessa del Toro che contro il Genoa non ha mai segnato in sette tentativi.

«Non facciamo drammi e non si inizi a dire cose non vere. Esistono stadi così, in cui si fa fatica più che in altri, per il tifo e per l’organizzazione dell’avversario — chiosa Bastoni —. Di sicuro posso dire che per chi va in Nazionale non c’è una fine e un inizio di stagione, perché venti giorni non si possono chiamare ferie. È un calendario folle». Il grido di allarme dell’azzurro non è banale, perché fa capire che una certa stanchezza, anche mentale, non passa mai del tutto, quindi la gestione della stagione per le grandi squadre è complessa, al di là dei nomi e dei mega ingaggi.

Dopo un Europeo deludente, Thuram invece si è ricaricato: segna di testa nel primo tempo su cross di Barella e con uno scavetto da pochi passi dopo un assist di Frattesi nel finale: sulle spalle larghe di Tikus l’Inter esce così dal labirinto in cui si caccia per un errore di valutazione clamoroso di Sommer: il portiere fa un passo indietro su un colpo di testa di Bani, aspetta con i guantoni aperti il pallone, che però sbatte sulla traversa. Sulla ribattuta si fionda Vogliacco, genero di Mihajlovic («Ho pensato tanto a lui, che mi dà una forza in più»), con Bisseck che non esce dai blocchi di partenza. L’Inter si trova così a inseguire, come raramente le era capitato un anno fa. L’illusione della rimonta, con il brivido della Var che riabilita il gol di Thuram annullato per fuorigioco, dura il tempo di un falò in spiaggia. E non è detto per forza che sia un male.

17 agosto 2024 ( modifica il 17 agosto 2024 | 23:33)

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