Stasera Italia-Argentina, la spinta di Parisse: "Cuore e grinta, coi ...

L'autunno dei test match azzurri comincia da Udine. L'ex capitano: "Credo in una partita equilibrata, ma oggi loro sono una potenza come gli Springboks"

Italia-Argentina rugby - Figure 1
Foto La Gazzetta dello Sport

Giornalista

9 novembre - 12:31 - MILANO

Tra il 2002 e il 2017 ne ha giocate undici. Nessuno meglio di lui può dunque prevedere quanto accadrà in Italia-Argentina, primo test-match del tradizionale trittico autunnale tricolore. Sergio Parisse, il giocatore con più presenze in azzurro (142), alla seconda stagione tra i vice di Pierre Mignoni coi francesi della corazzata Tolone, responsabile della touche, ne ha viste di tutti i colori. 

I motivi

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"Di quelle undici sfide - precisa il 41enne ex terza linea - ne abbiamo vinte solo due, entrambe in Argentina, entrambe a Cordoba. Ricordo in particolare la prima, del 2005. Fu una battaglia: la spuntammo 30-29. Subito dopo avremmo dovuto volare a Buenos Aires, dove avremmo festeggiato. Invece cancellarono il volo e così celebrammo il successo con un infinito viaggio in pullman". Primo centro, in quell’Italia, era Andrea Masi, aquilano come Sergio: anche lui è tecnico del Tolone, referente dei trequarti. I due lavorano a stretto contatto. Molto, da quel giorno di Cordoba, è cambiato. Ma non tutto. "I confronti tra queste nazionali - sostiene Parisse - restano particolari. Se a sfidarsi sono squadre latine, il combattimento è assicurato. Non è una banalità: più che in altre occasioni, entrano in ballo fattori come cuore e grinta. Credo in una partita equilibrata. Ma chiariamo: battere i Pumas, oggi, equivale a battere una potenza come gli Springboks o giù di lì. Entrambe le squadre esprimono un gioco offensivo molto interessante ed entrambe sono reduci da ottimi periodi". 

I ct

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L’Italia, con anche due vittorie e un pareggio, dal miglior Sei Nazioni della storia; l’Argentina, con successi su Sudafrica, Nuova Zelanda e Australia, dal più convincente Championship di sempre. "Gonzalo Quesada - sostiene Parisse - col quale ai tempi dello Stade Français mi sono tolto grandi soddisfazioni, in certe zone dal campo ha preteso e ottenuto dagli azzurri un atteggiamento più efficace che nel recente passato. Ora non si attacca più solo per il gusto di farlo, parte del gioco alla mano è stato sostituito da gioco al piede. E quando serve si tiene palla senza sciuparla. Felipe Contepomi, invece, ha dato ai Pumas qualità e fluidità in fase offensiva. La squadra, in mischia, è forse meno pericolosa di una volta, ma è spesso comunque fisicamente dominante. Anche in touche la sfida sarà severa". 

Al vertice

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Il ranking mondiale parla chiaro: l’Argentina è all’attuale sesto posto, l’Italia - ieri seguita dal ct del basket Gianmarco Pozzecco - all’ottavo. Il match, in uno Stadio Friuli annunciato con un quasi esaurito da 25.000 spettatori, è di alto rango. Parisse la seguirà da Roma, dove rimarrà sino a lunedì in questi giorni di sosta del Top 14, a casa della famiglia della moglie Silvia. "Avrei voluto andare all’Acquacetosa a trovare la squadra - dice - ma da Casal Palocco, dove mi trovo, è un viaggio e per un pochino, col rugby, ho proprio voluto staccare. Nelle scorse ore ho comunque sentito Quesada, come accade spesso. Anche per lui sarà una partita speciale. Gonzalo, di recente, è venuto a Tolone: è un piacere confrontarsi con lui". Nel club francese giocano due azzurri, a Udine titolari: il tallonatore Gianmarco Lucchesi e l’apertura Paolo Garbisi. "Tornati ai playoff l’estate scorsa dopo anni di assenza - dice Parisse - stiamo facendo un buon campionato: siamo quinti, con 5 vittorie in 9 partite e due punti di bonus difensivo. Come sempre, però, la concorrenza è di altissimo livello. Sono contento di aver contribuito all’arrivo di Lucchesi: sta facendo bene. Ma può crescere ancora. Deve aver fiducia in se stesso, nel proprio lancio in touche e nei leader di mischia. Quesada temeva che, avendo riposato solo due settimane una stagione lunghissima, potesse presentarsi un po’ scarico. Ma lo abbiamo ben gestito. I Pumas, negli ultimi mesi, hanno trascorso molto tempo insieme. L’Italia risponde con una profondità sconosciuta: gli uomini della panchina potrebbero essere tutti titolari e chi è rimasto fuori dai 23 non è più lontano anni luce da chi è stato convocato". 

Tanta Treviso

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Tra gli azzurri, a pilone sinistro, ci sarà l’esordio nel XV di Mirco Spagnolo, 23enne padovano con già 8 caps. Salvo sorprese - alcuni azzurri, giovedì notte, hanno avuto problemi intestinali - sarà uno dei nove titolari di Treviso, che conta pure quattro giocatori tra i rincalzi e due nella formazione base sudamericana: il pilone Thomas Gallo e l’apertura Tomas Albornoz. Degli altri titolari dell’Italia, cinque militano in club francesi e uno - il pilone Marco Riccioni - negli Harlequins inglesi. Anche questo è un segno di crescita.

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