Italia e Spagna, la Tv tradizionale resiste all'avanzata dello streaming
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I contenuti dello studio “Turning Digital” di ITMedia Consulting. Ma in Europa e Usa cresce solo il video on demanddi Andrea Biondi
10 ottobre 2024
2' di lettura
Un mercato televisivo in Europa occidentale con crescita marginale dell’1% nel 2023 attestandosi sui 76,4 miliardi di euro, a confronto con i 75,5 miliardi del 2022. Tuttavia sono dati che non tengono conto di un’inflazione al 6,4% che porta quindi il dato reale a -5,4 per cento.
È uno dei dati contenuti in “Turning Digital”, rapporto annuale di ITMedia Consulting giunto alla 22esima edizione e fra i testi di riferimento per il mercato sullo stato della televisione e i principali trend in Europa. Fra questi, quello che risulta maggiormente evidente è la crescita della Tv a pagamento, a fronte di un calo della pubblicità, al di sotto dei livelli pre-Covid.
Attenzione però, perché questa tendenza è la cartina di tornasole della trasformazione di tutta la Tv in Europa. Il 2023 ha infatti visto un consolidamento della Pay-Tv come principale fonte di entrate, con 36,7 miliardi di euro, in crescita del 5% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, dietro a questo dato si nasconde un cambiamento profondo: mentre i servizi tradizionali sono in declino, i servizi di video on demand (Vod), alla Netflix per intendersi, stanno guadagnando terreno. Nel 2023, questi servizi Vod hanno rappresentato il 51% delle entrate totali della Pay-Tv, una cifra più che raddoppiata rispetto al 2019.
La tendenza che ha avuto inizio negli Usa, dove i servizi di streaming hanno superato in numero di abbonati e ricavi le Pay-Tv tradizionali, sembra quindi rapidamente diffondersi anche in Europa. Con un caveat: non è dappertutto così. In Uk, Germania e Francia le quote di mercato dell’online Tv crescono significativamente rispetto alla Tv generalista free-to-air e sono superiori al 25% del totale pubblicità televisiva. Italia e Spagna mostrano invece una maggiore resilienza, con quote di mercato tuttora marginali a testimonianza della forza dei broadcaster tradizionali, da Mediaset, alla Rai, agli altri. «In Francia, Regno Unito e Germania – spiega al Sole 24 Ore Augusto Preta, di ITMedia Coonsulting – i principali broadcaster stanno investendo di più sulla propria offerta online».
A tendere si arriverà anche in Italia, ma per ora la Tv tradizionale, come in Spagna, mantiene una sua preponderanza. In questo quadro, però, occorre fare i conti con un’industria televisiva che in Europa si trova in un periodo di profonda trasformazione. Il passaggio dallo schermo televisivo tradizionale alle piattaforme di streaming è ormai una realtà consolidata. E se è vero che l’Italia fa eccezione con la crescita del mercato pubblicitario della Tv nel 2023 (+2,1%), la pubblicità televisiva in Europa secondo il Rapporto è scesa del 2,9%, fermandosi a 24,4 miliardi di euro, tornando ai livelli pre-pandemia. Nonostante la ripresa temporanea dovuta a eventi sportivi di grande richiamo come gli Europei di calcio e le Olimpiadi di Parigi, il trend è ormai chiaro: gli investimenti guardano verso le piattaforme digitali
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