Italia, il massacro del day after: fallimento, disonore e vergogna. Dito ...

2 giorni ago
Italia

Il calciomercato non si ferma mai: qual è l’ultimo giocatore messo nel mirino delle big di tutta Europa? Ci sono novità sui rinnovi dei calciatori più importanti? Qualche svincolato di lusso che sta per trovare una sistemazione? Ecco qui riportate e commentate da noi le tre notizie più interessanti sugli ultimi movimenti di mercato raccolte dai quotidiani in edicola stamattina e dai vari siti specializzati, in Serie A e all’estero.

Corriere dello Sport: "Una vergogna"

Il Corriere dello Sport apre con una fotografia di Bastoni, a terra. "Una vergogna", si legge a caratteri cubitali, e poi "A Berlino gli Azzurri hanno toccato il fondo. Disastro Italia: la Svizzera ci butta fuori dall'Europeo".

La dose viene rincarata dall'editoriale di Ivan Zazzaroni. "In fondo siamo usciti dall'Europeo per un episodio: alle 18 di ieri siamo entrati in campo. Errore imperdonabile, poiché da quel momento in avanti non siamo più esistiti. È stata la più brutta Italia della nostra vita. Orribile, scombiccherata, fragile, incapace di difendere, attaccare, reagire, in balia della Svizzera che non è la Francia di Mbappé, ma soltanto una buona squadra. Siamo stati incapaci di calcio. Il principale responsabile di questa disavventura è Spalletti, se non lo scrivessi vorrebbe dire che non lo stimo. Non posso pensare che in Germania fosse lucido, il vero se stesso: il ruolo di ct l’ha coinvolto emotivamente al punto da fargli sprecare gran parte del talento che possiede. Ha fatto, disfatto, mandato al massacro una quindicina di zombie, si è salvato solo Donnarumma che non merita una Nazionale del genere".

Tuttosport: "Fallimento Nazionale"

Stessa immagine di Bastoni sconsolato a terra scelta anche dalla copertina di Tuttosport, che tuona: "Fallimento Nazionale". "Lezione dalla Svizzera - si legge nell'occhiello - Italia fuori agli ottavi: sistema da rifondare". Molto interessante l'editoriale a pagina 2 di Guido Vaciago, che si concentra sui problemi alla base del sistema a partire dalle scuole calcio.

"Ieri a Berlino è stata disonorata la maglia della Nazionale quattro volte campione del Mondo e due volte d’Europa. Che l’Italia di Spalletti fosse una squadra con limiti tecnici e senza grandissimi fuoriclasse a metterci una pezza lo sapevamo fin dall’inizio, era tuttavia doveroso che gli azzurri giocassero meno svogliati, più concentrati e con maggiore amor proprio e della maglia che indossavano. Ma non è questo il punto. (...) Andare a casa contro la Svizzera, senza mai essere entrati in partita, è il dito, che indica la luna (nera) del nostro sistema calcio, incapace di produrre talento e qualità. (...) Poi, ovvio, il problema della crisi del talento non si risolve solo con le seconde squadre (sul cui progetto siamo comunque maledettamente in ritardo), perché esiste anche una crisi vocazionale per il calcio in un Paese dove si gioca sempre meno a pallone nei parchi e negli oratori; le scuole calcio costano un accidente e i genitori sono spaventati dall’ambiente tossico di certi settori giovanili".

Gazzetta dello Sport: "Tutto da rifare"

Leggermente meno tagliente la prima pagina della rosea, che propone una foto di squadra con i volti delusi degli Azzurri e Gigio Donnarumma (tra l'altro il migliore dell'avventura europea) in primo piano. "Tutto da rifare", titola il quotidiano milanese, "Un'altra pagina nera per il nostro calcio. Gravina e il CT nel mirino. Italia contestata".

All'interno, spicca però l'editoriale al vetriolo di Stefano Barigelli. "Un altro fallimento. Non è più il tempo delle solite scuse. Bisogna partire dal fallimento a cui abbiamo assistito, perché di fallimento si tratta, se si vuole avere una qualche possibilità di arrivare al Mondiale americano tra due anni. Dopo la sconfitta con la Macedonia del Nord che cancellò l'Italia dal torneo in Qatar non successe nulla. Venivamo dall'Europeo vinto a Wembley. E sotto quell'ombrello la Federcalcio si riparò dalla grandine. Oggi non è più possibile. (...) Appellarsi poi sempre al campionato che non regala tecnicamente granché ha il sapore della scusa e ha stancato, semplicemente perché non è vero. Non abbiamo fenomeni, a parte Donnarumma? Può darsi. Perché invece la Svizzera di quali fenomeni dispone mai? Nessuno, mi pare. Eppure i giocatori sapevano cosa fare. Xhaka non ha disputato nel Bayer Leverkusen meno partite di Barella, eppure andava al doppio della velocità. Freuler, Ndoye, Rodriguez, Aebischer sembravano scesi da un altro pianeta calcistico, anziché dal medesimo campionato degli Azzurri".

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