Cento anni di Italo Calvino

15 Ott 2023

Il 15 ottobre 1923 nasceva Italo Calvino, scrittore e autore di prosa tra i più significativi del Novecento. La sua cultura letteraria è raccontata nella postfazione delle Città Invisibili, capolavoro calviniano del 1972, da un altro scrittore suo contemporaneo, Pier Paolo Pasolini. Qui Pasolini ne parla alternativamente come di un oggetto straordinario, di un meraviglioso fossile o di una miniera abbandonata da cui trarre tesori. “E cosa vi preleva?” si interroga Pasolini, riflettendo sul mare magnum della cultura dell’amico scrittore. La risposta non tarda ad arrivare, traducendosi in un lungo elenco di qualità attribuibili a Calvino: “scrittura metallica, quasi cristallina, ma leggera, incredibilmente leggera: la scrittura del gioco. [...] le tecniche dell’ambiguità. In ogni pagina delle Città Invisibili ogni canone è sospeso: anzi, è motteggiato. [...] un surrealismo, che è la delizia delle delizie ...”. Altrove, è il poeta Giovanni Raboni a suggerire la ricetta della scrittura di Calvino “umorismo, materialismo, allegria, sgomento, delirio, pietà... Sottilmente miscelati e per così dire centrifugati secondo una ricetta che è, poi, nient’altro che l’evidenza del suo stile” (Se una notte d’inverno un viaggiatore, 1979, Postfazione). Infine, in un passo delle Lezioni Americane – la raccolta postuma delle conferenze tenutesi all’Università di Harvard tra il 1985 e il 1986 – Calvino cita Dante e constata che “la fantasia è un posto dove piove dentro”. Nell’anno in cui si compie il centenario di Italo Calvino, alla luce di un programma vastissimo di conferenze, riedizioni e mostre a celebrarne l’opera e il vissuto, giunge spontanea un’altra constatazione: che dalle parti di Calvino pioveva moltissimo.

Italo Calvino - Figure 1
Foto Harper's Bazaar

Il sentiero dei nidi di ragno

Il sentiero dei nidi di ragno

«Sono ligure, mia madre è sarda: ho la laconicità di molti liguri e il mutismo dei sardi, sono l'incrocio di due razze taciturne». Così si descrive Italo Calvino in un’intervista del 1983. Nato a Cuba nel 1923 da genitori italiani – che scelsero per lui il nome Italo proprio in ricordo della patria allora lontana –della terra d’origine ha affermato in più occasioni di non serbare alcun ricordo. Già due anni più tardi, nel 1925, i genitori si trasferirono a Sanremo, in Liguria, dove nel 1927 sarebbe nato il fratello Floriano. La famiglia si stabilì a Villa Meridiana, una residenza con giardino che presto diventò asilo di specie vegetali esotiche come papaye, pompelmi rosa e quel “falso pepe” che sarà d’ispirazione per Il Barone Rampante (1957). Il padre Mario era direttore della Stazione Sperimentale di Floricoltura di Sanremo e a lui si deve la sua nomea di “città dei fiori” mentre la madre era una studiosa e ricercatrice specializzata in floricoltura, ambito nel quale firmò diverse pubblicazioni. Della madre Calvino restituisce l’immagine austera di una donna che non consentiva “che la vita fosse anche spreco [...] cioè che fosse anche passione. [...] Senza incertezze, ordinata, trasformava le passioni in doveri e ne viveva” (La strada di San Giovanni, 1962). Il solo umanista in una famiglia di appassionati scienziati, Calvino si definì più volte come la “pecora nera” della casa.

Il barone rampante (Oscar opere di Italo Calvino Vol. 1)

Il barone rampante (Oscar opere di Italo Calvino Vol. 1)

Nella scrittura di Calvino convivono geometria ed eversione, rigore e fantasia, realismo e fiaba. Tale molteplicità si spiega nell’educazione estetica dei suoi primi anni: in gioventù trascorreva i pomeriggi scomponendo le trame dei fumetti del Corriere dei Piccoli e in adolescenza leggeva i settimanali umoristici, frequentava il cinema e coltivava il disegno. Ai mondi fantastici, ritratti sulla carta stampata o proiettati su schermo, si opponeva «il disadorno rigore antifascista o prefascista, impersonato dalla severità moralistica laica scientifica umanitaria antibellicista zoofila» (Autobiografia politica giovanile, 1960) della madre, da cui la componente di realtà nei romanzi calviniani. Gli anni della prima maturità furono segnati dalla militanza antifascista, dall’esperienza partigiana e dagli esordi letterari con prove di testi teatrali, racconti e rari versi poetici. Nel frattempo, terminato il liceo, si era iscritto ad Agraria presso l’ateneo di Torino e successivamente di Firenze. Sostenne sette esami, superati controvoglia e con voti appena sufficienti: la scelta di una facoltà scientifica rappresentò per lui un pegno alla famiglia, un debito che infine non saldò mai.

Italo Calvino - Figure 2
Foto Harper's Bazaar

Nelle lettere di quegli anni ad amici e familiari si leggono già i segni del futuro scrittore. Da allora si dedicò unicamente all’attività letteraria come consulente editoriale, giornalista e collaboratore di testate, tra cui la rivista sperimentale Il Menabò, che diresse insieme ad Elio Vittorini dal 1959 al 1966. Oltre all’attività creativa, riservò parte del suo lavoro alla saggistica, in gran parte raccolta nel volume Una pietra sopra (1980). Visse a lungo a Parigi, dove si dedicò alla traduzione e strinse legami nelle file delle neoavanguardie e sperimentò complesse opere multimediali ove confluivano pittura e scrittura. Soggiornò più volte all’estero, specialmente negli Stati Uniti, dove una borsa di studio della Ford Foundation gli offrì un soggiorno di sei mesi tra New York, che egli descrisse come “una città impregnata di elettricità”, Chicago, Detroit, la California e il Sud, intriso di un sempre uguale “color parcheggio”. Infine morì nel 1985 nella sua villa di Roccamare.

Se una notte d'inverno un viaggiatore (Italiano)

Se una notte d'inverno un viaggiatore (Italiano)

In occasione dei cento anni dalla sua nascita, l’Associazione Italianisti ha redatto un programma ufficiale di celebrazioni. Fra le opere rieditate troviamo I nostri antenati, la trilogia di favole araldiche svolte in epoche lontane e paesi immaginari, eppure saldamente congiunte alla realtà nell’immagine che offrono dell’uomo contemporaneo nelle tre fasi dell’esistenza. Dal 13 ottobre 2023 al 4 novembre 2024 le Scuderie del Quirinale di Roma ospiteranno la mostra Favoloso Calvino. Il mondo come opera d’arte. Carpaccio, de Chirico, Gnoli, Melotti e gli altri, un percorso di immagini e parole attraverso l’immaginario calviniano. Calvino cantafavole è invece il titolo dell’esposizione che si terrà a Genova presso il Palazzo Ducale-Loggia degli Abati dal 15 ottobre 2023 al 7 aprile 2024. Qui l’attenzione sarà posta sul fiabesco, sui topoi dell’immaginazione e sui luoghi reali nell’opera dello scrittore. Monografie, conferenze, testi critici di nuova pubblicazione – come il lemmario Calvino A-Z a cura di Marco Belpoliti – sono solo alcune delle iniziative per riportare l’attenzione su un autore-chiave del nostro tempo.

Italo Calvino - Figure 3
Foto Harper's Bazaar
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