Jannik Sinner e il caso doping: «Ho imparato a riconoscere chi è ...

17 giorni ago
Jannik Sinner

diMarco Calabresi

Il n.1 del mondo: «Da questa situazione ho capito quanto sia importante lo sport ma anche la vita fuori dal tennis»

Il peggio è passato. Fuori dal campo ma anche dentro, visto come era iniziato lo US Open contro Mackenzie McDonald. Jannik Sinner lo sa: la testa è il motore di tutto e lo sarà anche a New York, in un torneo che proseguirà domani con il secondo turno contro un altro americano, Alex Michelsen. «L'ultimo periodo non è stato semplice per me - racconta Sinner a Supertennis -. Credo che ora piano piano, giorno dopo giorno, stiamo cercando con il mio team di tornare un po' alla normalità». 

Di parole sul caso Sinner ne sono arrivate tante, forse troppe, ma quelle di Matteo Berrettini hanno fatto particolarmente piacere al numero 1 del mondo. «Sono molto contento di quello che ha detto Matteo, ci conosciamo bene e ci rispettiamo molto. Sappiamo come siamo fatti anche umanamente, mi ha manifestato molta stima, è stato un grande onore. Da questa situazione ho imparato chi è mio amico e chi no, ho capito quanto sia importante lo sport ma anche la vita fuori dal tennis, che ci sono tante cose peggiori di quello che ho passato io. In campo abbiamo perso qualche settimana di lavoro: non ero tanto pronto a cambiare qualcosa nel mio gioco, ora ci stiamo lavorando meglio che mai, speriamo bene». 

Inevitabile tornare su tutto quello che è successo in questi mesi e di cui nessuno, a parte lui e pochi altri, era al corrente: «Ho sempre pensato di non aver fatto niente di male, sono una persona molto onesta, ma più si avvicinava la sentenza e meno mi divertivo in campo. Chi mi conosceva ha visto un Jannik diverso che si divertiva meno, meno sorridente, con meno voglia, anche se ho vinto tante partite in questo periodo. Grazie a chi mi è stato vicino, perché mi hanno sempre trattato in modo normale». 

E allora avanti tutta, anche col brivido: «Fisicamente non sono preparato al 100% era impossibile con tutto quello che ho passato, ma cerco di fare del mio meglio. Ovviamente, mentalmente la situazione ti blocca, lo percepisco in campo e il pubblico mi sta aiutando nei momenti cruciali. Vediamo quello che riesco a fare. Contro McDonald sono partito così così, ho trovato il mio ritmo, ora devo trovare un buon equilibrio di lavoro e di divertimento per ritrovare me stesso. Ci vuole un po' di tempo ma piano piano tornerà tutto normale».

28 agosto 2024 ( modifica il 28 agosto 2024 | 13:48)

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