Che cattolico è J.D. Vance - Startmag
Chi è Vance. Estratto dal libro di Maria Antonietta Calabrò "Il trono e l'altare. Guerra in Vaticano: una storia inedita"
James D. Vance, il Vicepresidente designato di Trump alle elezioni presidenziali 2024, si è convertito al cattolicesimo e ha ricevuto il battesimo nell’agosto del 2019, dopo un percorso intellettuale cominciato quando era un marine in Iraq incaricato delle pubbliche relazioni, e alimentato dalla lettura della Città di Dio di Sant’Agostino.
Ha raccontato lui stesso, in un blog pubblicato il 1° aprile 2020 sul magazine The Lamp, come ciò è avvenuto, nel pieno del primo mandato di “The Donald”. E per farlo ha usato un termine molto particolare, ha descritto come ha raggiunto la conversione in questo modo: “Come mi sono unito alla resistenza”.
La “Chiesa della resistenza” è quella cui fa appello da anni lo scomunicato ex nunzio papale negli Stati Uniti, Carlo Maria Viganò.
Non sorprende quindi il fatto che uno dei presenti quando Vance fu accolto nella fede cattolica, battezzato, cresimato e ricevuto la prima Comunione, fosse l’autore di The Benedict Option (L’opzione Benedetto, San Paolo, 2018), Rod Dreher, lo scrittore che – come abbiamo ricordato – da metodista è diventato cattolico e poi è passato all’ortodossia del Patriarcato di Mosca.
“Recentemente si è separato dalla moglie e ha lasciato i suoi figli per trasferirsi in Ungheria e stare vicino al suo eroe, Viktor Orbán”, ha scritto di Dreher, parlando del suo rapporto con Vance, Michael Sean Winters, sul National Catholic Reporter.
Dreher è stato il destinatario privilegiato delle lettere e dei comunicati dell’arcivescovo Viganò nel 2018 quando l’ex nunzio lanciò un attacco formidabile contro Papa Francesco accusato di aver coperto gli abusi sessuali su minorenni e seminaristi dell’ex cardinale di Washington Theodore McCarrick.
Sempre alla “Chiesa della resistenza”, Viganò aveva invitato il vescovo Strickland sollevato dall’incarico della diocesi di Tyler per decisione del Papa, nel 2023. Vance, insomma, incarna la trasformazione di una parte consistente del cattolicesimo americano, divenuto anti-romano e anti-papale. Un vero e proprio rimodellamento della Chiesa cattolica degli States.
Secondo un sondaggio pubblicato a maggio 2024, i preti progressisti, che erano la maggioranza nei decenni che sono seguiti al Concilio Vaticano II, o sono morti, o sono settantenni o ottantenni, da tempo in pensione. Mentre i giovani preti sono molto più conservatori, legati a una concezione legalistica della fede.
Questo mondo cattolico USA è in pieno risveglio, sull’onda dell’ideologia trumpiana.
L’arcivescovo di San Francisco, Salvatore Cordileone, che dopo l’insediamento di Biden nel 2021 parlò di “scandalo” per il suo sostegno al diritto all’aborto nella legislazione e per lo stesso motivo ha proibito all’ex speaker della Camera Nancy Pelosi, residente a San Francisco, di ricevere la Comunione, ha celebrato una Messa in latino nella Chiesa del Santo Rosario ad Indianapolis, il giorno della chiusura dalla convention repubblicana a Milwaukee che ha coinciso con la giornata centrale del Congresso eucaristico nazionale radunato nella capitale dell’Indiana per la prima volta dopo 80 anni.
Ivanka Trump, figlia del tycoon, lo stesso giorno ha pubblicato su X la foto di un altare che al posto della tovaglia liturgica ha una bandiera arcobaleno del gay pride e ha lanciato un sondaggio per sapere se quella bandiera deve essere vietata in chiesa.
Per le presidenziali 2024, Trump ha scelto come suo numero due, al posto del reborn evangelico Mike Pence (Vicepresidente del primo mandato), un reborn cattolico tendenza “Chiesa della resistenza”.
La Komsomol’skaja Pravda e altri media russi sono rimasti impressionati dalla scelta di Vance e hanno sottolineato che J. D. Vance si è sempre espresso, forse più dello stesso Trump, contro la continuazione della guerra in Ucraina. Da questo punto di vista, Vance è allineato alle posizioni su guerra e pace di Papa Francesco.