Brescia, solo 0-0 contro la Juve Stabia in 11 contro 10

Juve Stabia-Brescia

di Luca Bertelli 

Serve qualcosa di più per scuotere un campionato sin qui senza infamia e senza lode

Non è mancato l’impegno, tutt’altro: il Brescia ha messo sul campo tutto quello di cui oggi dispone, l’approccio stavolta è stato peraltro ottimo. É mancato però tutto il resto, gioco e idee incluse, oltre al gol che nel calcio non è mai un dettaglio trascurabile. In undici contro dieci per 75 minuti più altri 7 di recupero, con le migliori occasioni capitate sul piede di un centrale difensivo (Papetti, il migliore insieme a Cistana: premiata la scelta di Maran di giocare con la difesa a quattro) e sul piede di un giocatore avversario, Folino, che al 42’ della ripresa ha rischiato di beffare Thiam, strepitoso in tuffo a mantenere il risultato sullo 0-0.

Juve Stabia e Brescia vanno così avanti a braccetto, entrambe a 18 punti e sempre in crisi di risultati. Rinfrancante, però, il pareggio per i padroni di casa che hanno mostrato un ardore e un fuoco che è stato determinante per evitare guai con l’uomo in meno per tutta la partita. Molto organizzata la squadra di Pagliuca, ma anche il Brescia in campo non era affatto messo male: Maraner, il vice di Maran squalificato, è tornato al 4-3-1-2 ed è poi passato al 4-4-2 a inizio ripresa nel tentativo di aprire il campo sugli esterni. Buona intenzione, non altrettanto la realizzazione perché Nuamah, subentrato dopo l’intervallo, ha fatto solo confusione e Olzer non ha mai trovato la giocata vincente.

 In questo momento, alle rondinelle manca il giocatore capace di saltare l’uomo o creare un pericolo dal nulla: può esserlo Bjarnason ma ha 35 anni, il ritorno di Galazzi è stato positivo, ci si aspetta di più dagli attaccanti anche se era stato Borrelli, al quarto d’ora, a provocare la folle espulsione di Varnier dopo uno stop sbagliato che ha obbligato il difensore al placcaggio per evitare che andasse in porta. Serve di più da un centravanti riscattato per oltre tre milioni, che ha avuto due fiammate d’autore con Cremonese e Mantova ma poi è sparito dai tabellini: adesso sono sei le partite consecutive senza reti e non è un caso che il Brescia sia entrato in crisi qui (oltre all’assenza di capitan Bisoli, determinante). Serve qualcosa di più per scuotere un campionato sin qui senza infamia e senza lode: c’è di buono che, almeno stavolta, la squadra ha provato a osare rischiando anche di esporsi a una beffa che sarebbe stata letale per tutti, allenatore compreso. Piscopo ha avuto il match ball sulla sirena e lo ha sbagliato: perdere sarebbe stato troppo, ma questo pari non si può certo considerare come una vittoria. Anzi.

23 novembre 2024

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