Koopmeiners e la promessa dell'Atalanta: perché ora è vicino alla ...
Andrea Losapio
● 09.08.2024 08:07
’è un prima e un dopo. La data da cerchiare è il 22 maggio, perché l’Atalanta vince l’Europa League e non vuole più cedere Koopmeiners, ritenendolo centrale nel progetto, al netto di offerte monstre, alla Hojlund. Prima la Juventus aveva trovato un accordo di massima - da 4,5 milioni di euro annui - mentre il Liverpool aveva sondato la disponibilità tramite l’entourage. I Reds non ci sono più, la Juve sì, eccome, tanto più che è stato Gian Piero Gasperini, in un’intervista a L’Eco di Bergamo, a non nascondersi. «La situazione con lui è andata benissimo fino alla scorsa settimana, poi il giocatore ha deciso di andare alla Juventus, ha già un accordo, si sente stressato e ha deciso di non giocare e non allenarsi più con noi. Con questo atteggiamento - prosegue - non può essere utile né alla squadra, né ai suoi compagni. La società a sua volta ha assunto un atteggiamento molto fermo, perché si sente ricattata da questa situazione. Diversa dalle altre volte in cui l’Atalanta ha venduto qualche pezzo pregiato alle big». Non è dato sapere se la sortita di Gasperini sia stato un modo per sciogliere le riserve, oppure se l’intenzione è quella di mostrare il pugno duro. Ora la mossa tocca alla Juventus che potrebbe agire velocemente, ma è in una posizione di indubbio vantaggio, non tanto dal punto di vista economico quanto quello di opportunità. L’offerta di chiusura è quantificabile in 55 milioni di euro, inclusi i bonus. Prendere o lasciare? Questo è il gioco delle parti, perché l’Atalanta ha, da mesi, ritenuto Koop come il proprio perno centrale.
Se un anno fa, dopo l’offerta del Napoli da 50 milioni, Koopmeiners non si era messo di traverso, qui il quadro ha delle tinte differenti. Perché c’era una promessa di cessione qualora ci fosse stata un’opportunità da parte di una big, mentre Percassi nei giorni scorsi aveva spiegato come non fosse in programma un addio di Koopmeiners. Dichiarazioni che cozzano con quelle del giocatore dal ritiro olandese del 21 marzo 2024. «Ho detto all’Atalanta che la prossima estate voglio trasferirmi, ma deve presentarsi qualcosa di veramente interessante per lasciare Bergamo. Per alcuni club in Inghilterra sopporterei anche la pioggia. Spero che si presentino delle opzioni su cui possa riflettere e spero che l’Atalanta riceva una bella somma, perché ho passato un periodo meraviglioso a Bergamo. Mentirei se dicessi che non mi arrivano notizie di un probabile interesse della Juventus e di club di Premier». Così, consigliato anche dall’agente Bart Baving che lo ha raggiunto a Bergamo nei giorni scorsi, l’unico modo per forzare la mano era quello di smettere di allenarsi. Una telenovela che ricorda quella di Emerson, nel 2004, che approdò proprio in bianconero dopo due mesi e un certificato medico per saltare gli allenamenti per depressione. Qui, appunto, è per stress.
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Ora stiamo entrando nelle battute finali, con la Juventus confidente e un’Atalanta certamente non felice di quanto accaduto. Eppure anche nel 2021 era stato lo stesso calciatore a forzare la mano con l’AZ Alkmaar: aveva rifiutato Roma, Napoli e Rennes per giocare la Champions in nerazzurro, incontrando poi il club e spingendo per il proprio addio.
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’è un prima e un dopo. La data da cerchiare è il 22 maggio, perché l’Atalanta vince l’Europa League e non vuole più cedere Koopmeiners, ritenendolo centrale nel progetto, al netto di offerte monstre, alla Hojlund. Prima la Juventus aveva trovato un accordo di massima - da 4,5 milioni di euro annui - mentre il Liverpool aveva sondato la disponibilità tramite l’entourage. I Reds non ci sono più, la Juve sì, eccome, tanto più che è stato Gian Piero Gasperini, in un’intervista a L’Eco di Bergamo, a non nascondersi. «La situazione con lui è andata benissimo fino alla scorsa settimana, poi il giocatore ha deciso di andare alla Juventus, ha già un accordo, si sente stressato e ha deciso di non giocare e non allenarsi più con noi. Con questo atteggiamento - prosegue - non può essere utile né alla squadra, né ai suoi compagni. La società a sua volta ha assunto un atteggiamento molto fermo, perché si sente ricattata da questa situazione. Diversa dalle altre volte in cui l’Atalanta ha venduto qualche pezzo pregiato alle big». Non è dato sapere se la sortita di Gasperini sia stato un modo per sciogliere le riserve, oppure se l’intenzione è quella di mostrare il pugno duro. Ora la mossa tocca alla Juventus che potrebbe agire velocemente, ma è in una posizione di indubbio vantaggio, non tanto dal punto di vista economico quanto quello di opportunità. L’offerta di chiusura è quantificabile in 55 milioni di euro, inclusi i bonus. Prendere o lasciare? Questo è il gioco delle parti, perché l’Atalanta ha, da mesi, ritenuto Koop come il proprio perno centrale.
Se un anno fa, dopo l’offerta del Napoli da 50 milioni, Koopmeiners non si era messo di traverso, qui il quadro ha delle tinte differenti. Perché c’era una promessa di cessione qualora ci fosse stata un’opportunità da parte di una big, mentre Percassi nei giorni scorsi aveva spiegato come non fosse in programma un addio di Koopmeiners. Dichiarazioni che cozzano con quelle del giocatore dal ritiro olandese del 21 marzo 2024. «Ho detto all’Atalanta che la prossima estate voglio trasferirmi, ma deve presentarsi qualcosa di veramente interessante per lasciare Bergamo. Per alcuni club in Inghilterra sopporterei anche la pioggia. Spero che si presentino delle opzioni su cui possa riflettere e spero che l’Atalanta riceva una bella somma, perché ho passato un periodo meraviglioso a Bergamo. Mentirei se dicessi che non mi arrivano notizie di un probabile interesse della Juventus e di club di Premier». Così, consigliato anche dall’agente Bart Baving che lo ha raggiunto a Bergamo nei giorni scorsi, l’unico modo per forzare la mano era quello di smettere di allenarsi. Una telenovela che ricorda quella di Emerson, nel 2004, che approdò proprio in bianconero dopo due mesi e un certificato medico per saltare gli allenamenti per depressione. Qui, appunto, è per stress.
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Koopmeiners e la promessa dell'Atalanta: perché ora è vicino alla Juve