La Niña in arrivo: come influenzerà l'inverno italiano e il clima europeo

16 ore ago
La Nina

La previsione meteorologica per la stagione invernale si arricchisce di nuovi elementi grazie all’arrivo di La Niña, un fenomeno climatico che potrebbe portare cambiamenti significativi in Italia e in tutta Europa. La Niña si manifesta con un abbassamento della temperatura superficiale delle acque dell’Oceano Pacifico, e questo raffreddamento è destinato a influenzare le condizioni climatiche a partire dai primi mesi del 2025. Analizziamo di seguito le sue implicazioni metereologiche.

Gli effetti della Niña sul clima

Con l’arrivo della Niña, si prevede un abbassamento della temperatura del Pacifico di circa 1 grado rispetto alla media stagionale, a partire da gennaio. Questo raffreddamento non sarà una condizione isolata, poiché gli esperti di IlMeteo prevedono un’ulteriore diminuzione che potrebbe raggiungere un grado e mezzo. Ma cosa significa in termini pratici? Il raffreddamento delle acque porterà a un aumento delle perturbazioni atlantiche, il che potrebbe tradursi in condizioni meteo avverse su gran parte d’Europa e in particolare su Italia.

Durante i mesi di gennaio, febbraio e marzo, ci si aspetta dunque un incremento di eventi meteorologici avversi, come tempeste e forti piogge, specialmente nei Paesi del centro-settentrionale dell’Europa. In Italia, questo potrebbe risultare in freddo intenso e abbondanti nevicate, soprattutto nelle regioni montane, offrendo così un’opportunità per gli impianti sciistici di recuperare dopo un inverno passato caratterizzato dalla scarsità di neve.

La combinazione di freddo e precipitazioni potrebbe quindi modificare drasticamente le abitudini meteorologiche italiane, influenzando non solo la vita quotidiana ma anche il settore turistico invernale, da sempre fondamentale per molte località alpine e appenniniche.

Lo stratwarming: un fenomeno da monitorare

Un altro fattore da considerare in questa equazione meteorologica è il possibile insorgere di uno stratwarming nel cuore dell’inverno del 2025. Questo fenomeno, che si verifica quando c’è un riscaldamento anomalo e rapido della stratosfera al di sopra del Polo Nord, può alterare significativamente la circolazione atmosferica. Le conseguenze di tale cambiamento potrebbero essere cospicue, in quanto la modifica dell’asse del vortice polare porterebbe all’arrivo di masse d’aria fredda verso il Mediterraneo.

L’ Italia, in particolare, potrebbe trovarsi a fronteggiare un intenso periodo di freddo associato a nevicate abbondanti, specialmente al Nord e nei rilievi appenninici. Per molti comprensori sciistici, questo potrebbe rappresentare un’opportunità importante, dopo aver sofferto per la scarsità di neve nei mesi precedenti. Infatti, nel corso della stagione 2023-2024, molte stazioni montane erano state costrette a chiudere per mancanza di neve, creando disagi sia ai turisti che agli operatori locali.

Comprendere le differenze tra La Niña ed El Niño

Sebbene i fenomeni di La Niña ed El Niño possano sembrare simili, sono nettamente opposti. Entrambi i termini provengono dalla lingua spagnola, con “La Niña” che indica “la bambina” e “El Niño” che significa “il bambino”. La Niña comporta un abbassamento delle temperature oceaniche, mentre El Niño si riferisce a un incremento di queste stesse temperature, con un impatto diretto sul clima globale.

Il raffreddamento associato a La Niña comporta cambiamenti nella circolazione atmosferica, mentre il riscaldamento di El Niño può portare a un aumento delle temperature in molti Paesi e variazioni significative delle condizioni meteorologiche. L’interazione tra questi due fenomeni può avere ripercussioni notevoli sul clima mondiale e sulla meteorologia europea, necessitando di un’attenta osservazione e analisi da parte degli esperti.

In sintesi, l’arrivo di La Niña e la possibilità di stratwarming rappresentano una combinazione di fattori che potrebbero modificare le condizioni climatiche dell’inverno italiano. Gli sviluppi nei prossimi mesi saranno cruciali per comprendere come questi fenomeni influenzeranno il nostro clima.

Ultimo aggiornamento il 28 Dicembre 2024 da Donatella Ercolano

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