Adesso è ufficiale: arriva la Niña e in qualche modo stravolgerà l'Inverno con effetti importanti anche in Italia.
Si tratta di un fenomeno piuttosto importante, anche se il suo nome, in effetti, è abbstanza buffo: El Niño, in spagnolo, significa “il bambino”; ciò perché questo fenomeno raggiunge il suo apice generalmente verso il periodo del Santo Natale, ovvero proprio quello della Nascita del Bambin Gesù. Il termine è in spagnolo perché tocca regioni a lingua ispanica dopo la colonizzazione colombiana.Stiamo parlando di un fenomeno su larga scala, osservato sulla superficie dell’Oceano Pacifico tropicale, centrale e orientale e capace di influenzare le condizioni meteo climatiche a livello globale. Gli esperti chiamano questa variazione ENSO (El Niño-Southern Oscillation). I cicli che caratterizzano questo fenomeno hanno una durata che va dai 2 ai 6/7 anni circa.
La Niña ed El Niño sono due fenomeni diversi e rappresentano, rispettivamente, un raffreddamento e un riscaldamento della superficie oceanica. Durante un episodio di Niña, le acque risultano di 1/3°C più fredde del normale, mentre nelle fasi di Niño sono di 1/3°C più calde.Come possiamo osservare nella mappa qui sotto, la temperatura superficiale delle acque dell'Oceano Pacifico (da Gennaio) subirà un deciso raffreddamento, con valori inferiore di circa 1°C rispetto alla media e nei prossimi mesi la tendenza dovrebbe essere verso un ulteriore ribasso (-1,5°C). Ci troveremo dunque di fronte ad un importante episodio di Niña.
Acque superficiali del Pacifico più fredde del normaleLE CONSEGUENZEE' ipotizzabile che un ritorno della Niña possa incrementare l'ingresso di perturbazioni atlantiche le quali non troverebbero alcun ostacolo per irrompere sul bacino del Mediterraneo. I prossimi mesi invernali (Gennaio, Febbraio e Marzo) potrebbero dunque risultare piuttosto burrascosi e movimentati sull'Europa centro-settentrionali, con effetti anche in Italia.Sulle nostre montagne la neve potrebbe essere abbondante e sarebbe una grande novità dopo le ultime stagioni invernali sono risultate piuttosto miti e caratterizzate da ben poche precipitazioni; potremmo dunque essere davanti a un cambio di rotta a livello emisferico.
VORTICE POLARE E STRATWARMINGUn altro elemento cruciale che potrebbe pesantemente influire sul tempo nei primi mesi del 2025 è la possibilità di uno stratwarming improvviso sopra al Polo Nord. Questo fenomeno comporta un rapido aumento delle temperature nella stratosfera, capace di disturbare la circolazione atmosferica a livello emisferico.Un evento di questo tipo indebolirebbe il Vortice Polare, favorendo la discesa di masse d’aria gelida verso il Mediterraneo e quindi anche verso l'Italia.Gli effetti sul nostro Paese? Un freddo intenso ed un'elevata probabilità di nevicate abbondanti, con impatti significativi soprattutto al Nord, anche in pianura, nonché sui rilievi appenninici.PER APPROFONDIRE: Meteo: Inverno 2024/2025, Freddo e Neve dipendono dal comportamento dal Vortice Polare