Pobega, se ti fai espellere così... La Lazio gioca, ne fa tre al Bologna ...
La squadra di Baroni, al quinto successo di fila in campionato, sfrutta nel secondo tempo la superiorità numerica per l'evitabile espulsione al 35' dell'ex Milan e va a segno con Gigot, Zaccagni e Dele-Bashiru
Giornalista
24 novembre 2024 (modifica alle 23:13) - ROMA
La Lazio si conferma un rullo compressore all’Olimpico. La sesta vittoria interna (su 7 gare giocate in casa, 8 successi su 9 coppa compresa) arriva contro un Bologna in serie utile da nove partite, cliente per nulla facile quindi. Ma i biancocelesti, che restano così al secondo posto, vivono in una sorta di stato di grazia che li rende praticamente perfetti. Contro gli emiliani arriva la quinta vittoria consecutiva in campionato, la settima di fila coppa compresa. Alla loro attuale ferocia si arrende un Bologna che gioca molto bene nella prima mezzora (anche se la partita di Italiano è prettamente difensiva), ma poi si blocca nel momento in cui (35’ primo tempo) resta in dieci per il doppio giallo a Pobega. Con l’uomo in meno si fa dura e, alla lunga, la Lazio ha vita facile ad imporre la sua legge.
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Gara bloccata all’inizio, la Lazio prova da subito a mettere le mani sul match, ma il Bologna è molto attento nella fase difensiva. Italiano schiera i suoi con un 4-2-3-1 molto stretto, con i quattro difensori in linea che non concedono nulla, la cerniera di centrocampo Freuler-Pobega che regge bene e il quartetto offensivo che ripiega sempre a dare una mano ai giocatori più arretrati. La Lazio fa così molta fatica a trovare spazi. Baroni conferma il 4-3-3 già schierato a Monza, con Castellanos centravanti e Pedro a destra anziché Isaksen. I padroni di casa ci provano con un tiro da fuori di Vecino e un tacco di Castellanos che Ravaglia non ha difficoltà a neutralizzare. Il Bologna risponde con un paio di conclusioni dalla distanza, la prima di Orsolini, la seconda di Castro, entrambe fuori. Poche emozioni fino alla mezzora, poi però la partita si anima nel quarto d’ora finale della prima frazione. Al 33’ Guendouzi si divora una comoda palla-gol (tutto solo davanti a Ravaglia incespica al momento del tiro), due minuti più tardi sempre il francese protagonista. Per un fallo ai suoi danni Pobega viene espulso (secondo giallo, il centrocampista era già stato ammonito per un precedente fallo su Lazzari). La superiorità numerica spinge la Lazio ad alzare i ritmi. Poco prima dell’intervallo su un cross di Lazzari il colpo di tacco di Zaccagni non è preciso e Orsolini alla disperata impedisce il tap-in di Pellegrini.
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La ripresa comincia con tre avvicendamenti. Nella Lazio Gigot prende il posto dell’acciaccato Romagnoli, nel Bologna entrano Moro e Urbanski, escono Orsolini e Karlsson. Italiano, che già dopo il rosso a Pobega aveva schierato i suoi con un 4-3-1-1, conferma questo modulo, ma con una declinazione più conservativa viste le caratteristiche degli uomini sostituiti. Scontato a quel punto il copione tattico: Lazio tutta protesa in avanti e Bologna asserragliato nella sua metà campo. Castellanos va vicino al gol con un colpo di testa che esce di poco su assist di Vecino. Al quarto d’ora Baroni rompe gli indugi e dà maggiore peso offensivo alla sua formazione e con gli ingressi di Isaksen (per Pedro) e Dia (per Vecino), passando così al 4-2-3-1. È la mossa che dà ai padroni di casa la scossa decisiva. Al 20’ i biancocelesti segnano con il nuovo entrato Dia, ma la rete viene annullata per fuorigioco di Castellanos, autore dell’assist. Tre minuti più tardi, però, il gol è buono. Lo realizza di testa il nuovo entrato Gigot (prima rete con la Lazio) su angolo di Zaccagni, la cui traiettoria è sporcata dal tentativo di intervento di Moro. Altri 4 minuti e la Lazio raddoppia. Gran gol di Zaccagni che, poco oltre la metà campo, riceve palla da Pellegrini, si invola verso l’area e, una volta giunto al limite della stessa, fredda Ravaglia con un tiro a giro. Italiano, a quel punto, pensa giustamente alla Champions e toglie dal campo prima Freuler e Odgaard (li rilevano Fabian e Dallinga), quindi anche Castro (al suo posto entra Holm). Baroni concede invece la standing ovation a Zaccagni (entra Tchaouna) e successivamente fa rifiatare pure Castellanos, mettendo dentro Dele-Bashiru. Ed è proprio quest’ultimo, in pieno recupero, a fissare il punteggio sul 3-0 al termine di una combinazione Lazzari-Isaksen, il danese viene messo a terra da Ravaglia, sarebbe rigore, ma Dele-Bashiru realizza: è il suo primo gol in campionato, il secondo con la Lazio.