Lazza, un'orchestra davanti al piazzale di San Siro per lanciare il ...

13 giorni ago
Lazza

Lo spoiler più grande della serata-evento orchestrata – è proprio il caso di dirlo – da Lazza non è musicale, per sua stessa ammissione: è la rivelazione del nome di suo figlio, che nascerà a novembre dalla compagna Greta Orsingher e si chiamerà Noah. L’ha fatta dal palco collocato sotto la curva di San Siro, nell’area esterna allo stadio, dove aveva appena suonato in anteprima otto brani del suo nuovo album, «Locura Opera n°1». Davanti a lui qualche centinaio di fortunati fan, convocati a sorpresa per una festa (gratuita, per di più: era sufficiente registrarsi fino a esaurimento posti, anche se altre 60.000 persone hanno potuto seguirla in diretta su YouTube) che ha ribadito la sua unicità nel panorama italiano.

Lazza, in effetti, è molto più che un rapper: è un hitmaker, come ha dimostrato in primis con il clamoroso successo di «Cenere» a Sanremo 2023, è un ottimo produttore ed è anche un pianista classico, avendo studiato al conservatorio Giuseppe Verdi mentre muoveva i primi passi nel mondo dell’hip hop. E a fornire il tappeto strumentale di giovedì sera, non a caso, c’era l’intera Orchestra Sinfonica di Milano diretta dal maestro Enzo Campagnoli, con l’accompagnamento al pianoforte di Aleksander Zielinski, che di Lazza è stato proprio il primo insegnante, e del dj Drillionaire alla console. L’arrangiamento imponente ha valorizzato notevolmente le canzoni, mettendo in risalto tutta la sua versatilità e dimostrando che gli incastri metrici e l’auto-tune possono essere complementari a una sezione archi o di legni, se si sa come utilizzare al meglio tutte le loro potenzialità.

Non per questo, però, ha intenzione di rinunciare al suo primo amore, l’hip hop. Lo ribadisce più volte nel corso della serata: «Nonostante i commenti che leggo in giro sui social, che dicono che mi sono venduto al sistema e che adesso faccio pop, nel mio disco ci saranno sempre pezzi rap». E lo dimostra lanciandosi in una performance serratissima, a tratti accompagnata da ospiti d’eccezione come Sfera Ebbasta e Ghali, suoi amici dagli inizi, ai tempi dei piccoli studi di registrazione casalinghi e delle battle di freestyle nei centri sociali. Le tracce in collaborazione con loro, così come tutte le altre suonate dal vivo non hanno ancora un titolo ufficiale, ma potrebbero chiamarsi rispettivamente «Fentanyl» e «Ghetto Superstar», in base alle poche parole pronunciate sul palco. Lazza, infatti, non si perde troppo in chiacchiere: giusto qualche battuta per ribadire quanto è emozionato, quanto ci tiene all’album e quanto è felice di essere lì. Talmente tanto che è disposto a perdonare anche chi ha cercato di accaparrarsi più biglietti per rivenderli, nonostante fosse un evento gratuito pensato come un regalo per i fan: «Spero che almeno vi siate tenuti un biglietto per essere qui oggi», ironizza.

La serata, che sarà trasmessa anche in tv in uno special a lui dedicato sul Nove, si chiude con un piccolo inconveniente tecnico che si risolve in un gradito fuori programma: in attesa del ripristino dell’audio, Lazza si accomoda al pianoforte a coda e lancia una sorta di karaoke collettivo, con il pubblico che intona a squarciagola «Morto mai», un brano molto amato del 2019. Infine, annuncia la data di uscita dell’album: «Locura Opera n°1» è in arrivo il 20 settembre. E probabilmente le sorprese non sono ancora finite, così come gli ospiti da annunciare: si vocifera della presenza di nomi di primo piano del pop italiano, e l’avvistamento di vari esponenti celebri della scena tra il pubblico (tra cui Fedez) sembra preludere a un parterre parecchio ricco.

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