Leao diventa padre, in arrivo due gemelli: «Che esperienza. Milan ...
diSalvatore Riggio
A novembre nasceranno Rodrigo e Tiago: Rafa Leao ha annunciato di diventare padre a breve, nel corso della sua sesta stagione al Milan. «Ibrahimovic mi parla di mentalità, vuole che sia più 'cattivo'»
Rafale Leao diventa papà. A novembre arriveranno due gemelli: Rodrigo e Tiago. Lo ha annunciato lui stesso nell’intervista rilasciata alla «Gazzetta dello Sport»: «Dovrebbero nascere a novembre. Sono sicuro che sarà un’esperienza molto carina, a me i bambini piacciono. Diciamo che ho ancora un altro motivo per dare valore alla mia famiglia e continuare a lavorare per lei», le sue parole. Una tappa fondamentale per l’esterno rossonero, che sottolinea spesso le difficoltà vissute durante l'infanzia «Da piccolo sono cresciuto in un quartiere come Jamaica, a Lisbona. La gente fuori da lì ci guardava male, non c’erano tante persone che ci davano una mano e io sono diventato grande così. Ho una forma di protezione: non mi apro, così mi sento più sicuro. E poi da solo imparo meglio: fa più male, ma così si cresce.
Cosa vuol dire che “la gente di guardava male”? In zona c’erano persone che facevano cose che è meglio non dire. E Jamaica veniva visto come un quartiere non buono. La verità è che la gente cercava solo un buon futuro e non aveva opportunità. André, Emmanuel, Paolo, i miei amici di allora sono ancora i miei grandi amici», ha continuato Rafael Leao. Adesso si sta allenando agli ordini di Paulo Fonseca, dopo le vacanze, pronto a iniziare il suo sesto anno al Milan. Quest’anno Rafa Leao promette più «cattiveria» nelle aree avversarie: «Quando ero piccolo, mi piaceva dribblare e fare assist. Guardavo tutti, soprattutto Xavi e Iniesta che facevano passaggi di 30 metri, o anche solo di cinque per mettere un attaccante davanti alla porta. Per questo non sono egoista. I miei preferiti sono sempre stati Ronaldinho, Cristiano Ronaldo allo United, tutti quelli che facevano giocate o passaggi incredibili. Io mi vedo così, porto qualcosa di diverso. I gol? Il calcio adesso è solo numeri, è chiaro che sono importanti ma non valorizzano più i talenti. Chi non riesce a fare un passaggio ma segna 30 gol viene messo sopra a tutti, anche a chi porta qualcosa di diverso.
Il calcio però è dare spettacolo e vincere, per quello ci vengono a vedere. Certo, io voglio fare più gol, è chiaro: cercherò di fare tutte e due le cose, le giocate e i gol. In campo posso adattarmi, posso giocare vicino all’attaccante ma ora, con un calcio più tattico, le squadre si mettono dietro e occupano molto la zona centrale. Non gioco da anni spalle alla porta e ho bisogno di spazio, di guardare tutto il campo. Non mi vedo giocare presto da centravanti. Ibrahimovic mi parla di mentalità: dice che in campo devo essere più cattivo. Mi chiede di stare largo, cercare la palla, fare uno-due per arrivare vicino all’area». Infine, su Paulo Fonseca, Rafael Leao ha concluso: «È una persona diretta, molto, fa vedere subito quello che vuole. Le sue squadre hanno giocato sempre un bel calcio e per gli attaccanti è top: mi vedo bene con lui e anche i compagni sono contenti. Gli allenamenti sono molto intensi, sempre con la palla: secondo me abbiamo già capito tutte le sue idee di gioco, sarà bello. L’identità del Milan storicamente è con la palla e qui tutti i giocatori sono coinvolti nel possesso: secondo me è l’allenatore giusto.
Camarda? È ancora giovane ma sta facendo molto bene, mi aspetto molto da lui. Io cerco sempre di parlargli, fargli capire che in prima squadra è diverso rispetto alle partite con i ragazzi della sua età. Deve essere forte, combattivo. Sa già fare gol, deve imparare altre cose ma sarà il futuro del Milan. Noi più vecchi gli stiamo dietro».
1 agosto 2024 ( modifica il 1 agosto 2024 | 13:15)
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