Liliana Segre nella sinagoga di Milano: «Nelle foto dei rapiti vedo ...

8 Nov 2023
Liliana Segre

diAlessia Rastelli

La senatrice a vita: «Sembra di aver vissuto invano. Tristezza infinita». Buscemi porta i saluti del sindaco, ma parte la contestazione. Meghnagi prende le distanze ma chiede: «Il Comune condanni i cortei pro Palestina»

«Se sono qui vuol dire che la ritengo una serata importante. Però non mi sento di parlare di questo argomento perché sennò mi sembra di avere vissuto invano». Sono le parole amare pronunciate mardedì 7 novembre dalla senatrice a vita Liliana Segre arrivando alla sinagoga centrale di via della Guastalla a Milano. Qui, a un mese dall’attacco del 7 ottobre, si è tenuta una cerimonia organizzata dalla Comunità ebraica per commemorare le vittime uccise da Hamas e chiedere la liberazione degli ostaggi, cui hanno partecipato sia parenti delle persone rapite sia la cittadinanza.

I giornalisti hanno chiesto alla senatrice un commento sulle immagini viste in questi giorni. «Mi danno una tristezza infinita», ha risposto lei. In sinagoga c’erano i volti degli ostaggi e orsetti di peluche dedicati ai bambini. «Vedere queste fotografie — ha detto Liliana Segre all’agenzia Adnkronos — mi fa venire in mente quando nel 1945 sono tornata da Auschwitz e, a settembre e ottobre, venivo tutti i pomeriggi alla Comunità ebraica, che era allora in via Amedei. Era pieno di fotografie di gente che non sarebbe mai tornata e mi chiedevano se mi ricordavo di qualcuno. Avevo 15 anni. Oggi ne ho 93 e devo essere qui?».

«La senatrice Segre più di chiunque può capire cosa sta succedendo» ha detto il vicepresidente della Comunità ebraica di Milano Ilan Boni, aggiungendo: «Ci sentiamo isolati e impauriti. Anche ciò che accade in Europa con episodi sempre più gravi di antisemitismo è una dura realtà che nessuno di noi avrebbe pensato accadesse nemmeno nel peggiore incubo». Ieri è arrivata la notizia che la Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza, fortemente voluta e presieduta dalla senatrice Segre, si riunirà domani. Ordine del giorno: comunicazioni della presidente in particolare sul crescente clima di antisemitismo e istigazione all’odio in seguito ai drammatici eventi in Medio Oriente.

In sinagoga è intervenuto anche il governatore della Lombardia Attilio Fontana, rispondendo alla frase di Liliana Segre sull’aver «vissuto invano»: «Mi ha colpito al cuore. Io dico di no, è stata un esempio per tutti noi, dobbiamo combattere al suo fianco». Poco dopo, dissenso è stato espresso nei confronti del sindaco di Milano Giuseppe Sala: fischi e «buu» quando la presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi ha portato i saluti del primo cittadino. «Si può non essere d’accordo, ma non si fa. Siamo italiani e milanesi e rispettiamo il sindaco», ha ammonito il presidente della Comunità ebraica, Walker Meghnagi, pur chiedendo al Comune di «condannare» le manifestazioni pro Palestina di sabato. «È assurdo — ha affermato — che una città accogliente come Milano non abbia il coraggio di esprimersi».

Sostegno in sinagoga è arrivato anche dalla Comunità islamica della moschea di Milano. «Condanniamo fermamente qualsiasi ostilità contro gli ebrei in Europa e nel mondo e ci opponiamo a ogni istigazione all’antisemitismo. Preghiamo per l’immediata liberazione degli ostaggi» ha detto il consigliere Abd al-Ghafur, parlando di «drammatici momenti che stiamo vivendo insieme a voi».

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8 novembre 2023 ( modifica il 8 novembre 2023 | 09:33)

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