Adesso anche su LinkedIn ci sono dei giochi: perché anche il social ...

15 giorni ago

Sulla falsa riga di diverse realtà Web, dai quotidiani alle piattaforme di streaming, anche LinkedIn ora offre la possibilità di giocare sulla propria app

LinkedIn - Figure 1
Foto Corriere della Sera

Pinpoint, Queens e Crossclimb. Il primo è un gioco di associazione di parole. Il secondo prende spunto dal sudoku, ma non ci sono numeri, il terzo è più facile da giocare che da spiegare. Non stiamo parlando degli ultimi giochi divenuti popolari sugli store di Android e iOS, ma di quelli che ha messo a disposizione LinkedIn.

Non solo tailleur e giacca e cravatta, quindi. Di tanto in tanto anche la piattaforma dedicata al business per antonomasia, ora permette di svagarsi, per qualche minuto. Da desktop e sull'app aggiornata all'ultima versione, si potrà fruire dei tre giochi citati in precedenza una volta al giorno. Al termine delle sessioni sarà possibile accedere alle statistiche di gioco. Attualmente sono disponibili anche in Italia, ma  anche se le istruzioni sono in italiano, i giochi sono in inglese. Sono perlopiù puzzle e rompicapo che non stonano con la filosofia della piattaforma: niente pennuti che lottano con suini verdi e niente auto modificate. Solo logica e intuizione. Ma perché mai una piattaforma come LinkedIn dovrebbe proporre dei giochi?

LinkedIn è solo l'ultima realtà che sceglie il gaming

Il Web è oggetto di un profondo cambiamento. Chi ne fruisce se ne può accorgere in modo inconscio. Ma tra Intelligenza Artificiale, i cambiamenti per rispettare le normative e i motori di ricerca che stravolgono regole e algoritmi ad ogni cambio di stagione, le conseguenze influiscono sugli attori principali e comprimari, che popolano la Rete. E anche in modo consistente, tra accessi giornalieri e guadagni pubblicitari in picchiata. Dunque bisogna trovare soluzioni alternative e creative, al fine di mantenere gli iscritti sulle proprie piattaforme e invogliarli a tornare. E qui entrano in gioco (è proprio il caso di dirlo) i videogame. Anche a costo di snaturare (seppur parzialmente) la missione principale di una realtà. 

La «gamification» 

Basti pensare a Netflix, che neanche troppo recentemente ha introdotto i videogiochi sulla propria app, o testate di prestigio come il New York Times, che nel 2022 ha acquistato Worldle. Per il quotidiano statunitense, diversificare l'offerta con l'aggiunta di giochi è stato determinante per catturare nuovi abbonati e fidelizzare maggiormente quelli affezionati. A dirla tutta, sono stati proprio i videogame a convincere gli abbonati a rimanere tali. In realtà la piattaforma di Microsoft, sta mettendo in campo (per ora gratuitamente) una strategia chiamata gamification, utilizzata perlopiù in ambienti non ludici, proprio come LinkedIn. 

Tale strategia serve a mantenere gli utenti attivi, in cambio di punti, medaglie e feedback. Chi giocherà ai tre titoli, potrà visionare i record altrui e mostrare i propri, ma anche visualizzare chi ha giocato a cosa tra i propri collegamenti e posizionarsi nelle classifiche aziendali e scolastiche. Insomma, a detta di LinkedIn, sono sempre le connessioni il focus di tutto. «È ora di voltare pagina nel modo in cui approfondiamo e riaccendiamo le relazioni sul lavoro, mettendo il divertimento al centro» ha affermato Lakshman Somasundaram, direttore della gestione del prodotto di LinkedIn. O forse è solo un metodo più divertente di mantenere gli utenti per più tempo sulla piattaforma e invogliarli a tornare. 

2 maggio 2024

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