Ademola Lookman non è più una sorpresa - Il Post

19 ore ago

Lunedì sera Ademola Lookman è stato eletto calciatore africano dell’anno, un premio prestigioso (chiamato anche “Pallone d’Oro africano”) vinto in passato da giocatori forti e talentuosi come George Weah, Samuel Eto’o e Victor Osimhen. Lookman ha 27 anni ed è stato premiato per quello che ha fatto nel 2024 con la Nazionale nigeriana e soprattutto con l’Atalanta. A maggio era diventato il primo calciatore dal 1975 a segnare una tripletta in una finale europea, quella di Europa League vinta contro il Bayer Leverkusen, e in generale è stato determinante in tante vittorie dell’Atalanta. A inizio anno inoltre con la Nigeria aveva raggiunto la finale della Coppa d’Africa poi persa contro la Costa d’Avorio, segnando i gol decisivi negli ottavi di finale contro il Camerun (doppietta) e nei quarti di finale contro l’Angola.

Lookman - Figure 1
Foto Il Post

In questo inizio di stagione Lookman sembra aver alzato ulteriormente il suo livello di gioco: ha già segnato 8 gol e fatto 4 assist nelle 13 partite giocate in campionato, contribuendo alle dieci vittorie consecutive che hanno portato l’Atalanta al primo posto. Ha segnato anche tre gol in Champions League, l’ultimo dei quali la settimana scorsa contro il Real Madrid. In quella partita, nonostante la sconfitta dell’Atalanta per 3-2 e la presenza in campo di tanti giocatori fenomenali, è stato premiato dalla UEFA come migliore in campo.

Prima del suo arrivo all’Atalanta nell’estate del 2022, però, in pochi pensavano che potesse affermarsi come uno dei migliori attaccanti in Europa, diventando un calciatore spettacolare nelle giocate ma anche intelligente nei movimenti e molto concreto. Nelle stagioni precedenti, trascorse tra Inghilterra e Germania, aveva dimostrato talento ma non era stato continuo a sufficienza per essere un riferimento in una squadra che vuole competere per obiettivi ambiziosi, com’è oggi l’Atalanta. A Bergamo invece è sembrato sin dall’inizio un calciatore diverso, più consapevole ed efficace, ed è difficile non riconoscere l’importanza di Gian Piero Gasperini in questa sua dirompente crescita. Lo stesso Lookman, in un’intervista data la settimana scorsa a BBC Sport, ha riconosciuto che andare all’Atalanta gli ha cambiato la carriera.

Ademola Lookman vestito con un abito tradizionale nigeriano durante la cerimonia di consegna del Pallone d’Oro africano (AP Photo/Mosa’ab Elshamy)

Prima dell’Atalanta, Lookman aveva segnato al massimo 6 gol in un campionato e 8 totali in stagione, nel 2021-2022 con il Leicester. Nel 2018-2019 e nel 2019-2020 con l’Everton e con il Lipsia aveva faticato molto a ottenere il posto da titolare e non aveva fatto nemmeno un gol in campionato per due stagioni consecutive. Era già in parte un attaccante esterno veloce e forte nel dribbling, cioè nel superare gli avversari, ma veniva considerato poco concreto. Dopo averlo dato in prestito al Leicester, il Lipsia lo cedette all’Atalanta per meno di 10 milioni di euro.

All’Atalanta le sue statistiche, il suo impatto sulle partite e il suo status sono cambiati quasi da subito, da quando segnò 5 gol nel mese di ottobre: già allora un articolo del sito di approfondimento Ultimo Uomo lo definiva «uno dei giocatori più intelligenti in Serie A», per la sua bravura nel fare movimenti e scelte giuste nelle azioni d’attacco della squadra. Con l’Atalanta ha sempre segnato più di 10 gol in campionato (in stagione ne ha fatti 15 nel 2022-2023, 17 nella scorsa e in questa è già a 11) e sta affinando una certa attitudine a essere decisivo nelle partite più importanti: lo dimostrano la tripletta in finale di Europa League lo scorso maggio, ma anche la doppietta segnata nel 3-0 con cui l’Atalanta ha vinto a Napoli a inizio novembre, o il gol nei minuti finali della vittoria contro il Milan a inizio dicembre.

La doppietta segnata in casa del Napoli lo scorso 3 novembre

Gasperini è conosciuto per essere un allenatore molto esigente con i suoi calciatori, ma anche in grado di farli migliorare ed esprimere al massimo delle loro possibilità. Lookman sta giocando gli anni centrali della sua carriera, quelli in cui solitamente un calciatore raggiunge il suo livello più alto, in una squadra che sembra fatta apposta per esaltare le sue migliori caratteristiche, perché l’Atalanta di Gasperini gioca sempre con intensità, in modo coraggioso e rapido, con tanti calciatori che partecipano alle azioni d’attacco.

Nell’Atalanta tutti devono darsi da fare in entrambe le fasi di gioco (quella difensiva e quella offensiva), ma ai calciatori più talentuosi viene data molta libertà di cercare ogni volta la posizione e la giocata migliore per l’occasione. In ogni partita Lookman ha quindi molte opportunità di sfruttare la sua rapidità, i suoi dribbling, la sua bravura nel calciare in porta sia di destro che di sinistro o di fare passaggi decisivi per i compagni che si inseriscono.

Con Gasperini è diventato insomma un calciatore disciplinato tatticamente ma che allo stesso tempo non ha perso il suo istinto, la tecnica in velocità che sviluppò quando era bambino e giocava nei campetti-gabbia tipici del sud di Londra (Lookman è nato in Inghilterra da genitori nigeriani e, pur essendo cresciuto lì, ha scelto di giocare per la Nigeria in nazionale). A questo proposito, commentando la finale di Europa League per TNT Sports, in Inghilterra, l’ex calciatore Joe Cole disse che i primi due gol li aveva segnati per l’Atalanta, mentre il terzo «was for the streets», nel senso che era come se li avesse segnati per la squadra del campetto di strada.

Prima della finale, il Leverkusen non perdeva da 51 partite: poi ha incontrato Ademola Lookman

Oltre a vincere il premio di miglior giocatore africano, quest’anno era già arrivato quattordicesimo nella classifica generale del Pallone d’Oro (era l’unico africano tra i 30 candidati). Commentando il risultato, Gasperini aveva elogiato la sua «evoluzione fantastica» e aveva detto che era «tra i top» a livello mondiale. La scorsa estate per un periodo era sembrato che potesse andare via dall’Atalanta, visto che il Paris Saint-Germain e altre squadre europee erano interessate ad acquistarlo, ma alla fine è rimasto a Bergamo: se dopo sedici giornate l’Atalanta è prima e ambisce legittimamente a competere per la vittoria dello Scudetto, lo deve anche alle giocate di Lookman.

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