Modena, Lorenzo Carbone uccide la madre 80enne e confessa a ...

18 ore ago
Lorenzo Carbone

Uccide la madre malata e confessa tutto in diretta tv dopo un giorno di ricerche. La tragedia familiare che ha sconvolto un’intera comunità ha avuto luogo a Spezzano di Fiorano, nel Modenese. Domenica pomeriggio Loretta Levrini, 80 anni, è stata trovata morta nel letto della sua abitazione, strangolata, e il principale sospettato è stato da subito il figlio convivente. Lorenzo Carbone, 50 anni, è stato rintracciato solo ieri dopo essersi presentato davanti all’abitazione della madre: ad attenderlo, le telecamere e i microfoni della trasmissione Mediaset “Pomeriggio Cinque”, condotta da Myrta Merlino: il 50enne, intercettato sotto casa dal giornalista Fabio Giuffrida, rispondendo alle domande ha ammesso l’omicidio. Le ricerche del figlio erano cominciate subito dopo il ritrovamento del corpo, avvenuto attorno alle 17. È stata la figlia della vittima a fare la terribile scoperta. Come ogni domenica, si era recata a fare visita alla madre, la quale, però, non rispondeva al suo saluto. L’anziana è stata trovata sul letto priva di vita. In preda al panico, la figlia ha chiamato dapprima una vicina di casa e poi ha allertato le autorità.

I SOCCORSI

I sanitari del 118 sono subito accorsi ma per la povera donna non c’era più nulla da fare: era morta presumibilmente dalla mattinata. Sin da subito sono risultati evidenti i segni di strangolamento sul corpo della donna facendo quindi ipotizzare l’omicidio. E il figlio irreperibile, che è sempre stato al suo fianco, è divenuto il principale sospettato. Una vasta operazione di ricerca, ad opera dei carabinieri della stazione di Fiorano, ha preso il via per il timore che il fuggitivo potesse togliersi la vita. In cielo si sono levati persino i droni dei vigili del fuoco che hanno perlustrato fossi e canali nella zona della bocciofila di Fiorano. Le ricerche sono andate avanti per ore, ma non hanno dato gli esiti sperati. Un uomo schivo e riservato. Così definisce Lorenzo Carbone chi lo conosceva. Non aveva un lavoro da tempo e da oltre quindici anni condivideva lo stesso tetto con la madre. Si prendeva cura di lei, specie da quando le condizioni di salute dell’80enne erano peggiorate. L’uomo era solito andare a comprare la pizza per entrambi vicino casa ogni sabato sera, e così ha fatto anche il sabato prima del ritrovamento del corpo della madre. Il titolare della pizzeria, che si è attardato a chiacchierare con lui, ascoltato dalle forze dell’ordine, lo ha definito «tranquillissimo», nulla di strano nel comportamento e nelle sue parole. Niente che facesse sospettare la tragedia.

L’INTERVISTA

Per tutta domenica pomeriggio e lunedì mattina la ricerca è stata angosciosa fino a che Lorenzo Carbone si è presentato, il giorno dopo i fatti, di fronte a casa sua. Avvicinato da un giornalista di Mediaset, ha confessato in lacrime e in diretta televisiva l’omicidio. «Non ce la facevo più, non riuscivo a gestirla», ha dichiarato visibilmente sconvolto, sostenendo che la madre, per via della malattia, ripeteva sempre le stesse cose, e questo lo esasperava. «Non so perché l’ho fatto», ha aggiunto. Nella confessione televisiva non ha risparmiato dettagli agghiaccianti come il primo tentativo di soffocamento con un cuscino e poi i successivi con la federa e con dei lacci. Una volta spento il microfono, il giornalista ha contattato i carabinieri che sono giunti sul posto per portare l’uomo in caserma dove è stato interrogato e arrestato.

LA POLEMICA

La confessione dell’uomo è andata in onda senza nessuna interruzione e, sui social, non sono mancate le polemiche sull’opportunità deontologica di mostrare il filmato in cui l’uomo si dispera e confessa tutto: «È stato scioccante» scrivono in molti. E ancora: «Non andava trasmesso». Resta ancora da chiarire dove Carbone abbia trascorso la notte successiva all’assassinio della donna; lui ha accennato di essersi allontanato per recarsi a Pavullo. L’autopsia sul corpo di Loretta Levrini servirà a stabilire l’esatta causa della morte. Nel frattempo vanno avanti le indagini dei carabinieri per definire i contorni di una situazione familiare a quanto pare più complicata di quanti molti si fossero accorti. I condomini della palazzina di piazza delle Rose non sospettavano che dietro la porta di casa dei vicini potesse nascondersi un disagio così grande. La vittima era conosciuta e stimata in paese. «Era una signora gentile, sempre con il sorriso», ricorda una donna che abita nella zona. Carbone, seppure introverso, non è mai stato percepito dai conoscenti come una persona violenta.

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