La guerra nucleare e l'orologio dell'Apocalisse: mai stati così vicini ...

25 Gen 2023
L'Orologio dell'Apocalisse nucleare

di Antonio Carioti

Un «bollettino scientifico» nato nel 1947. Oggi saremmo a soli 90 secondi dall’Apocalisse (la mezzanotte) per via del conflitto ucraino. Ora incide anche il riscaldamento climatico

La guerra atomica, o comunque una catastrofe mondiale per l’intera umanità, non è mai stata vicina come adesso. O, quanto meno, questa è la valutazione appena formulata dai curatori del «Bollettino degli Scienziati Atomici», che ogni anno misurano simbolicamente, attraverso il cosiddetto Orologio dell’Apocalisse, quanto la Terra si approssimi a un disastro irrimediabile. La mezzanotte sul quadrante di questo cronometro corrisponde all’olocausto nucleare: quanto più la lancetta dei minuti vi si avvicina, tanto maggiore è il pericolo. La stima comunicata il 24 gennaio è che ci troviamo a soli 90 secondi dall’apocalisse. A preoccupare è soprattutto la guerra provocata dall’aggressione di Mosca contro Kiev, tant’è vero che il comunicato stampa con l’annuncio è stato diffuso per la prima volta in inglese, in russo e in ucraino.

L’Orologio dell’Apocalisse risale al 1947, al principio della guerra fredda. Fu allora che il «Bollettino degli Scienziati Atomici» si trasformò in una rivista che in copertina mostra appunto lo stato dell’Orologio fatidico. A disegnarlo fu un’artista, Martyl Langsdorf (moglie del fisico Alexander Langsdorf jr.) su richiesta del cofondatore del periodico, Hyman Goldsmith. La posizione della lancetta viene aggiornata ogni anno dal Comitato scienza e sicurezza (Science and Security Board) della rivista, solitamente nella seconda metà di gennaio. Dal 2007 non viene considerato soltanto il rischio di un conflitto nucleare, ma anche la minaccia del cambiamento climatico. Nello stesso anno l’orologio fu ridisegnato da Michael Bierut. All’inizio l’Orologio venne impostato alle 23.53, quindi a sette minuti dalla catastrofe. E cominciò ad avvicinarsi alla mezzanotte con il primo esperimento nucleare sovietico, nel 1949. Giunse fino a due minuti dall’apocalisse nel 1953 per via dello sviluppo della bomba all’idrogeno. Negli anni Sessanta i primi trattati per la limitazione degli armamenti atomici segnarono un allontanamento, sia pure tra alti e bassi. Si tornò a soli tre minuti dall’ora fatale nel 1984, quando il Cremlino decise di boicottare i giochi olimpici di Los Angeles e il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan bollò l’Unione Sovietica come «l’impero del male». La massima distanza dallo scontro atomico si registrò con la dissoluzione dell’Urss e la fine della guerra fredda, all’inizio degli anni Novanta: 17 minuti.

Da allora però, tra proliferazione nucleare e riscaldamento globale, la situazione si è progressivamente deteriorata, battendo ogni primato negativo. Nel 2018 si è tornati a due minuti dalla mezzanotte, eguagliando il momento di maggior tensione del confronto Usa-Urss. Nel 2020 l’Orologio dell’Apocalisse ha segnato un primo record, cento secondi. E la guerra in Ucraina, secondo gli scienziati atomici, ci ha portati a un minuto e mezzo dal precipizio.

24 gennaio 2023 (modifica il 24 gennaio 2023 | 22:42)

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