L'ultima notte di Luigi Tenco: il festival di Sanremo, Mike Bongiorno ...

Cantava Ciao amore, colui che poi ci ha lasciato troppo presto, a soli 28 anni. La storia di Luigi Tenco, riaffiora i nostri ricordi con l'ultima puntata di Mike, stasera in tv su Rai 1, martedì 22 ottobre. Il cantautore dopo essersi esibito con Ciao amore, ciao sul palco del Festival di Sanremo 1967, condotto da Mike Bongiorno e Renata Mauro, tornò nella sua stanza, numero 219, all'hotel Savoy. Rientrato in camera fece due chiamate, la prima a Ennio Melis, capo della RCA, ma non ottenne risposta e la seconda Valeria, sua presunta fidanzata dal 1964. I due parlarono di progetti, di rincontrarsi il giorno dopo e di partire per il Kenya. Un'ora dopo questa telefonata, terminata circa all'una di notte del 27 gennaio 1967, Dalida, cantante italo-francese, trovò il corpo di Tenco nella sua stanza 219. Valeria rivelerà che, nel corso della chiamata ricevuta da Luigi nella notte del 26 gennaio, il cantautore, le aveva detto di voler tenere una conferenza stampa per denunciare delle scommesse clandestine sui risultati del Festival di Sanremo, facendo nomi e cognomi.

Luigi Tenco - Figure 1
Foto Corriere dell'Umbria

Il corpo di Tenco riportava un foro di proiettile alla testa, questo fece subito pensare a un suicidio, mistero nel mistero, apparentemente nessuno sentì lo sparo. La tragica fine del cantautore italiano si conclude con il ritrovamento di un biglietto scritto a mano: "Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt'altro), ma come atto di protesta contro un pubblico che manda Io tu e le rose in finale e a una commissione che seleziona La rivoluzione. Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao. Luigi". Perizie grafologiche hanno consentito poi, di attribuirlo allo stesso Tenco. Dopo anni di pressioni, esercitate da una parte della stampa e dal fratello Valentino, il 12 dicembre 2005, la procura generale di Sanremo ha disposto la riesumazione della salma per effettuare nuovi esami. Per la prima volta viene eseguita un'autopsia, confermando l'ipotesi del suicidio il 15 febbraio 2006. La famiglia di Tenco quindi, affermò di condividere la tesi ufficiale come veritiera, considerando speculazioni le altre ipotesi. Questa triste pagina del mondo della musica italiana, finisce con la notizia che, né alla camera ardente né ai funerali, avvenuti a Ricaldone il 30 gennaio 1967, ci fu tanta partecipazione dei cantanti o discografici, tranne che per la presenza di Fabrizio De Andrè e della moglie di Gino Paoli, del cantante Michele, di Vito Pallavicini, di Mogol, dei fratelli Gian Piero e Gian Franco Reverberi, di Gianni Boncompagni e di Ezio Radaelli. Luigi Tenco fu tumulato presso il cimitero di Ricaldone nella tomba di famiglia della madre.

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