Lisa Jarvis, stylist di Mahmood a Sanremo 2024: l'intervista esclusiva

11 Feb 2024
Mahmood
È la stylist internazionale Lisa Jarvis a curare i look di Mahmood durante il festival di Sanremo 2024. Ecco cosa ha raccontato in esclusiva a Vogue Italia

A Lisa Jarvis le convenzioni, anche quelle dell'Ariston, non interessano. Nella sua carriera da stylist ha lavorato con riviste come Interview, Paper Magazine, Numéro, Nylon, ma anche Vogue e Gq Italia, oltre a molte altre. Ma soprattutto ha vestito la creatività degli artisti più variegati, da Jared Leto a Labrinth, da Zara Larsson a Kim Petras, oltre a collaborare con brand come Alexander Wang, Jean Paul Gaultier e Nike. Tra le "acquisizioni" più recenti del suo campionario di talenti, però, c'è anche il nostro Mahmood. Dal 2023 il cantante di Brividi si è affidato al suo estro visionario, una collaborazione che si conferma anche a questo festival della canzone italiana, dove compete con la travolgente Tuta Gold.

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I primi look di Mahmood sfoggiati durante la kermesse, anzi prima ancora dell'inizio ufficiale della competizione, hanno dimostrato l'intento di sfidare la norma, di sperimentare outfit alieni, eccentrici, che fondono i generi, piegano le forme e soprattutto trasformano la performance musicale in un'esibizione teatrale. Insieme hanno scelto griffe che non sono consuete su un palco come quello dell'Ariston: in questi giorni abbiamo visto outfit firmati Margiela by John Galliano e Louis Gabriel Nouchi, ma non solo. «Chic, eleganza, statement, gusto», queste le parole chiave che racconta Lisa Jarvis in esclusiva a Vogue Italia: «Il mio obiettivo era presentare qualcosa di fresco e inedito. Volevo mantenere un elemento di sorpresa e allo stesso tempo creare una trama coesa per tutta la presentazione».

Leggi l'intervista completa a Lisa Jarvis scorrendo in basso, dopo i look

Il look della quinta serata

Ed ecco che dopo averla attesa per quattro serate, finalmente la “Tuta gold” arriva anche in formato outfit: Mahmood incanta il palco dell'Ariston con canzone, coreografia e soprattutto con un look Valentino che toglie il fiato. Pantaloni cargo custom Maison Valentino impreziositi da ricami in paillettes dorate, un elegante anorak in nappa nera con cerniere e borchie dorate lungo lo scollo e i mitici stivali beatle Valentino Garavani. personalizzati con borchie dorate: un ensemble disegnato in esclusiva dal direttore creativo della Maison, Pierpaolo Piccioli.

«L'oro regna sovrano nella serata finale. La silhouette dell'outfit rispecchia l'essenza del brano "TUTA GOLD", con pantaloni rilassati ma allo stesso tempo eleganti che presentano ampie tasche laterali abbinati a un parka oversize», così ci dice Lisa Jarvis, emozionata per il compimento di un percorso davvero entusiasmante in questi cinque show: «Il concetto di Tuta Gold ha ispirato tutto l'abbigliamento di Mahmood a Sanremo, ma la scelta deliberata di incorporare elementi neri nei look delle scorse serate è stata fatta per intensificare l'attesa per il gran finale, aggiungendo un elemento di intrigo».

Foto: Walter Coppola / @visioneprospettica

Il look della quarta serata

Per il venerdì dedicato ai duetti, in cui si è esibito con il gruppo sardo Tenores di Bitti, Lisa Jarvis ha concepito per e con Mahmood un look firmato Dolce & Gabbana: «Il look di questa sera è composto da una camicia di seta nera fatta su misura abbinata a pantaloni lunghi di lana neri. Abbiamo scelto questo completo per la sua enfasi sull'eleganza, l'artigianalità e la qualità. Il taglio sartoriale accentua le proporzioni di Mahmood, offrendo un'estetica raffinata ma sobria», ci racconta lei. Per poi aggiungere: «L'attenzione si concentra sulla manifattura meticolosa e sulla semplice eleganza dei capi, con particolare attenzione alle maniche e al loro movimento aggraziato».

Foto: Walter Coppola @visioneprospettica

Foto: Walter Coppola @visioneprospettica

La marcia in più, qui, è sicuramente il fascino inesauribile di questo cantante: «Mahmood ha voluto un tocco di sensualità in questo look, che è stato ottenuto in modo sottile attraverso la silhouette e la scelta dei tessuti. Pur essendo prevalentemente nero, troviamo un accenno di oro negli accessori, aggiungendo un tocco di raffinatezza e coesione con l’intera collezione».

Il look della terza serata

Il giovedì sanremese per Mahmood è stato meno “impegnativo”, per così dire: non si è dovuto esibire, infatti, ma è comunque salito sul palco per presentare e sostenere il suo collega Ghali. Non poteva però mancare un outfit all'altezza di questa kermesse e in linea con la sua evoluzione innovativa di queste sere: ecco allora una tuta leather nera smanicata firmata Loewe con cintura borchiata del brand MA+.

Mahmood in LoeweFoto: Walter Coppola @visioneprospettica

Foto: Walter Coppola @visioneprospettica

Il look della seconda serata

Nella seconda serata di mercoledì Mahmood ha cantato nuovamente la sua Tuta Gold, tormentone già virale, ma questa volta l'ha fatto sfoggiando una svolta dark, ma al contempo di estrema raffinatezza: «Dato che di solito la gioia è considerata un obbligo morale, io invece propongo un’eleganza cupa e determinata, il tutto in un nero formale e sobrio, in un certo senso drammatico», rivela Rick Owens, che firma l'outfit di questa serata, aggiungendo: «Il modo in cui si affrontano le avversità è ciò che definisce il carattere di una persona».

Foto: Walter Coppola @visioneprospettica

Foto: Walter Coppola @visioneprospettica

È proprio per questo che Lisa Jarvis ha optato per questo outfit, forte di un legame ormai empatico e consolidato con il cantante: «Mahmood ed io abbiamo creato un legame speciale. Riusciamo a capirci semplicemente guardandoci negli occhi, e insieme in questi giorni siamo riusciti a risvegliare il nostro bambino gotico interiore», ci confida lei. Il segreto? Una lucidissima coerenza: «Entrambi amiamo Rick Owens, e in particolare cosa amo di lui è che è sempre fedele a sé stesso, come me. Questa è la chiave».

Foto: Walter Coppola @visioneprospettica

Il look della prima serata

Un percorso, questo, iniziato già martedì nella prima serata di questo Sanremo 2024, quando Mahmood ha sfoggiato un look custom made Prada, composto da un dolcevita in seta nera e un gilet di pelle, impreziosito da maxi tasche e zip dorate, abbinate a pantaloni in pelle nera e stivali Prada Monolith.

Lo sketch del look custom Prada

Foto: Walter Coppola @visioneprospettica

«Per ogni look di questa settimana abbiamo ricercato differenti silhouette e materiali che facciano riferimento al titolo della canzone, Tuta Gold», ha rivelato a Vogue Lisa Jarvis: «Giorno dopo giorno, attraverso gli abiti che indosserà, si aggiungeranno nuovi indizi che riguardano il suo progetto artistico».

Foto: Walter Coppola @visioneprospettica

Foto: Walter Coppola @visioneprospettica

Foto: Walter Coppola @visioneprospettica

Qual è l'ispirazione alla base del progetto con Mahmood?

Per Mahmood ho voluto adottare un approccio audace, considerando la sua propensione a correre rischi e a esplorare nuovi territori. I progetti precedenti hanno messo in luce il suo lato ludico, quindi questa volta, in vista di una performance, ho voluto creare qualcosa che fosse uno statement, un allontanamento dal suo stile abituale, pur rimanendo in linea con la sua essenza. Personalmente, cerco un'estetica che sia chic e raffinata, non necessariamente legata al valore monetario ma piuttosto a un forte impatto visivo.

Qual è questo statement?

Nel selezionare i look per la performance, mi sono concentrata su capi che incarnassero questa filosofia di statement e che mantenessero un tema coeso tra loro. Nonostante il titolo della canzone, "Tuta Gold", ho scelto di usare l'oro con parsimonia, privilegiando invece elementi che elevassero la presenza scenica di Mahmood senza sovrastarla. Durante il giorno, ho voluto che Mahmood trasudasse semplicità e mostrasse il suo lato giocoso, che non sempre emerge in un contesto di esibizione. Per questo motivo, le scelte stilistiche si sono orientate verso l'eccentrico e la sperimentazione, permettendogli di essere se stesso pur mantenendo un carattere distinto per la performance. Da sottili cenni come le spille e i nodi al maculato e gli strategici tocchi d'oro, ogni dettaglio è stato curato con attenzione per migliorare sia le immagini che la narrazione.

Mahmood a Oltre Il Festival a Sanremo, in Louis Gabriel NouchiJacopo Raule/Getty Images

Come è nata la ricerca dei capi? E la costruzione dei look?

Ho iniziato cercando sulle passerelle e unendo altre suggestioni. Mahmood ha partecipato attivamente al processo, condividendo le immagini dei look che gli piacevano. La collaborazione è fondamentale per me quando lavoro con un artista: la priorità è garantire che si senta a suo agio e sicuro di sé in ciò che indossa. Pertanto, la realizzazione dei look è stata uno sforzo collaborativo, con ogni pezzo scelto con cura per completare l'essenza della canzone.

Quanto ha influito la canzone che canterà sulla sua ricerca?

La canzone ha avuto un ruolo significativo nel guidare il mio processo creativo. Mi sono sforzato di evitare scelte troppo ovvie, evitando cliché come vestirlo sempre con una “Tuta Gold”. Ho invece cercato di incorporare in modo sottile gli elementi del video musicale nei look. Per esempio, noterete motivi ricorrenti come l'uso della stampa di mucche in vari abiti, che aggiungono un tocco giocoso e coeso all'estetica generale.

Come è avvenuta la scelta dei marchi?

Abbiamo collaborato con alcuni dei più grandi marchi italiani, sfruttando le relazioni esistenti di Mahmood nel settore. Tuttavia, mi impegno anche a sostenere gli artisti e i marchi emergenti ogni volta che è possibile. Spesso questi giovani talenti non ricevono il riconoscimento che meritano, quindi è importante fornire loro una piattaforma per brillare. Accanto a nomi affermati, ho lavorato a stretto contatto con assistenti di ricerca che mi hanno presentato designer emergenti. Eravamo entrambi entusiasti dell'opportunità di mostrare il loro lavoro e credo che all'orizzonte ci siano ancora nuovi talenti interessanti che aggiungeranno una nuova dinamica al guardaroba di Mahmood.

Mahmood sul Green carpet del festival in John Galliano for Maison MargielaDaniele Venturelli/Getty Images

C'è un messaggio specifico che vorrebbe condividere con il pubblico attraverso i look che Mahmood indosserà?

Non si tratta necessariamente di trasmettere un messaggio specifico, ma piuttosto di far evolvere il carattere e la personalità di Mahmood, valorizzando al contempo la sua identità visiva. Abbiamo cercato di creare una narrazione coesa che risuonasse per tutto il festival. Il colore ha un ruolo importante, ma non è l'unico fattore determinante; abbiamo considerato anche fattori come la silhouette e il movimento, particolarmente importanti per l'abbigliamento da performance. Alcuni look sono stati modificati o omessi del tutto per garantire che fossero complementari alla presenza scenica di Mahmood e che non penalizzassero la performance complessiva.

Com'è stato lavorare con lui?

Lavorare con Mahmood è stato davvero incredibile: ci si sente più come se si collaborasse con un amico che come un semplice partner professionale. C'è un senso di cameratismo palpabile all'interno dell'intero team, che crea un'atmosfera familiare che so che sarà apprezzata per gli anni a venire. Condividiamo costantemente le nostre risate, ed è diventata una battuta ricorrente il fatto che io sia sempre vestita di nero per dare sfogo al bambino gotico interiore. Nonostante le nostre peculiarità individuali, siamo legati dall'amore comune per gli anime e dal desiderio condiviso di infondere divertimento e creatività in ogni momento. L'aspetto più gratificante della collaborazione con un artista come lui è la spinta che infonde a spingersi costantemente oltre i limiti e a esplorare nuove possibilità. Questi sono i ricordi che conserverò per sempre.

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