Vittime delle mafie, la grande manifestazione a Milano con 500 ...

21 Mar 2023
Manifestazione Milano

di Redazione Milano

Migliaia di persone per l'evento che torna in città dopo 13 anni. Da corso Venezia il corteo arriverà in piazza Duomo, dove è attesa anche la segretaria del Pd Elly Schlein con don Luigi Ciotti

C'è anche una grande bandiera arcobaleno ad aprire, a Milano, il corteo nazionale per la XXVIII Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, organizzato da Libera e Avviso Pubblico, quando cadono i trent'anni della strage mafiosa di via Palestro. Migliaia le persone che si sono date appuntamento in corso Venezia per dare la loro testimonianza contro le mafie e la criminalità. Alle 7, prima del corteo, i parenti delle vittime e le autorità hanno commemorato i morti di via Palestro.

I parenti delle vittime

In testa al corteo, partito da corso Venezia e diretto in piazza Duomo, con lo striscione con la scritta «È possibile», slogan della giornata, ci sono il segretario della Cgil Maurizio Landini e il presidente e fondatore di Libera, don Luigi Ciotti, con il sindaco di Milano, Beppe Sala, che prima di sfilare ha salutato uno ad uno i parenti in prima fila delle vittime della mafia, che portano addosso le foto dei familiari morti per mano della criminalità organizzata. Tra di loro Paolo Setti Carraro, fratello di Emanuela, morta nell'attentato insieme al marito, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. C'è poi Vincenzo Agostino padre di Antonio, agente di polizia ucciso nel 1989 da Cosa nostra. Sono 500 i parenti delle vittime arrivati a Milano per l'occasione, anche dall'estero ad esempio dal Messico. Al corteo partecipa anche la segretaria del Pd Elly Schlein che sarà in piazza Duomo alle 10.30. Intorno alle 11 inizierà la lettura dei nomi delle 1.069 vittime innocenti.

Sala: «Milano al centro di interessi economici»

«Quella contro la mafia non è una battaglia finita. Milano è ancora al centro di tanti interessi economici, e ciò è un bene ma questo attirerà anche tanti malintenzionati». Così il sindaco di Milano Beppe Sala. «Quindi gli anticorpi che ci siamo fatti in questi anni - ha aggiunto - attraverso errori ed incertezze del nostro percorso adesso ci aiuteranno». «Don Ciotti, Libera ma soprattutto queste persone hanno fatto un lavoro fondamentale perché cadere nell'indifferenza è un attimo - ha detto ancora il sindaco -. Sono anche le parole che ricorda sempre Liliana Segre. Loro negli anni hanno tenuto viva non solo la memoria ma anche la lotta contro la mafia». «Tornare a Milano dopo 13 anni è assolutamente importante - ha concluso - e i giovani ci sono sempre, questo è importante».  

Don Ciotti su cattura Messina Denaro

Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, a chi gli chiedeva un commento sulla cattura di Matteo Messina Denaro ha risposto: «Occorre esprimere gratitudine nei confronti del lavoro dei magistrati e delle forze della Polizia, ma dobbiamo chiederci perché sono stati possibili così tanti anni di latitanza, chi ha permesso così tanti anni di latitanza, perché ci sono tanti uomini dello Stato che hanno pagato con la vita questo impegno».  

«L'80% dei familiari non conosce la verità»

«Ricordare tutte le vittime innocenti della violenza criminale mafiosa è fondamentale e questa è una giornata che noi abbiamo fortemente voluto; ma non dobbiamo neanche dimenticarci che l'80% di questi familiari non conosce la verità o ne conosce solo una parte», ha detto don Ciotti. «Eppure - ha aggiunto - le verità passeggiano per le vie della nostra città; c'è chi ha visto, c'è chi sa. Allora è necessario prendere coscienza in questo nostro Paese che la presenza criminale mafiosa che ha ucciso tante persone è un problema che non può essere dimenticato. C'è bisogno di una memoria viva. Non è un evento, non è una cerimonia, non è solo un corteo. Ogni giorno ci deve essere un impegno da parte di tutti». 

Rosy Bindi: «Mafie che presidiano e corrompono»

«Non possiamo mancare a questa giornata nella quale ricordiamo chi ha dato la vita per la libertà del nostro Paese, spesso anche inconsapevolmente - ha detto Rosy Bindi, ex presidente della commissione parlamentare antimafia -. Per la loro verità, per la loro giustizia e soprattutto per rinnovare il nostro impegno, perché le mafie sono ancora tra noi e abbiamo dimostrato che quando le combattiamo vinciamo». «Lo Stato ha vinto, ha vinto contro la mafia stragista e oggi deve vincere contro le mafie che presidiano e corrompono - ha concluso - e tolgono a chi agisce secondo la legge, ogni possibilità di futuro».

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21 marzo 2023 ( modifica il 21 marzo 2023 | 10:18)

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