Marina Berlusconi: “Altro che beatificazione, contro mio padre c'è un ...

6 Apr 2024

Egregio Direttore,

capisco bene che quando qualcuno ha una ossessione fa molta fatica a liberarsene. Ad esempio, leggo che Massimo Giannini, nella sua rubrica sul Venerdì, continua ad accanirsi contro Silvio Berlusconi anche ora che non c’è più. Anzi, ricorrendo a toni ironici davvero di pessimo gusto, parla di una sua presunta beatificazione.

Marina Berlusconi - Figure 1
Foto La Repubblica

E tutto questo, come è tipico del pensiero ossessivo, senza nulla di nuovo, ma solo con una meccanica ripetizione di cose già dette e ridette, completamente disancorate dalla realtà dei fatti.

Massimo Giannini: Beato Silvio

di Massimo Giannini 04 Aprile 2024

Riecco quindi Mangano e la mafia, ma nemmeno una parola sul fatto che trent’anni d’inchieste su mio padre sono finite tutte in nulla, tutte archiviate su istanza delle stesse procure che le avevano aperte. E ovviamente guardandosi bene dal ricordare che i governi Berlusconi, contro la criminalità organizzata, hanno promulgato leggi e ottenuto risultati che nessun altro governo italiano può vantare.

Riecco il conflitto di interessi, senza menzionare che mio padre abbandonò tutti gli incarichi aziendali il giorno stesso in cui scese in campo. E senza ricordare che il gruppo che ha fondato dà lavoro a migliaia di persone ed è oggi protagonista di una crescita internazionale che porterà alla creazione di uno dei pochi giganti paneuropei con la testa in Italia.

Riecco l’amicizia con Putin. Ma senza ricordare che quel legame aveva come obiettivo l’allargamento dell’Occidente e della democrazia - l’accordo di Pratica di Mare andava proprio in questa direzione. E senza ricordare che in quegli anni erano tanti i leader occidentali a dialogare con Putin, penso a Romano Prodi o ad Angela Merkel, solo per citarne due.

Riecco il tendone di Gheddafi. E ovviamente nemmeno una parola sull’Accordo di Bengasi, che non aveva precedenti nella storia delle relazioni del nostro Paese con l’Africa. Lasciamo poi stare i brillanti risultati che derivarono dall’intervento militare in Libia voluto dalla Francia, cui mio padre tentò purtroppo invano di opporsi: le primavere arabe, che nella realtà di “primaverile” hanno avuto ben poco.

L’ex direttore della Stampa cita Einstein: «la memoria è l’intelligenza degli idioti». Mi domando a quale categoria dell’intelletto vada iscritto il pensiero ossessivo… Soprattutto quando quel pensiero ha nutrito e garantito carriere professionali che altrimenti – forse – senza un nemico contro cui scagliarsi quotidianamente e ciecamente, non sarebbero nemmeno esistite.

Marina Berlusconi

La risposta di Massimo Giannini

Ringrazio Marina Berlusconi per la sua attenzione, ma voglio tranquillizzarla sulla mia “ossessione”. Non sono affatto ossessionato dalla figura di suo padre. Meno che mai, nella mia rubrica sul Venerdì, mi sono “accanito” contro di lui. Ho invece criticato quelli che lo santificano, dimenticando la Storia.

Del Cavaliere, nei suoi ultimi anni, ho imparato ad apprezzare la simpatia, da lui ricambiata nei miei confronti. Ma il giudizio politico, come gli dissi più volte nei nostri incontri a Palazzo Grazioli, è tutt’altra cosa rispetto al rapporto umano. E per me quel giudizio non è cambiato, ora che Berlusconi ci ha lasciato. E a sua figlia - affetta a sua volta da memoria molto selettiva, come dimostra la sua lettera – vorrei ricordare due cose.

La prima: i lasciti negativi del suo papà - che ho solo parzialmente elencato nella rubrica e che la presidente Marina rielabora in modo tutto suo - sono davvero una minima parte di quelli effettivi.

La seconda: nel mio piccolo, sono entrato nel giornale di Scalfari nel 1986, quando il Cavaliere faceva affari con il mattone e le tv, ed ero capo della redazione economica quando scese in campo, nel 1994. Insomma io, ma soprattutto Repubblica, c’eravamo molto prima di Berlusconi. E ci siamo ancora, e ci saremo sempre, a prescindere da lui.

--m.g.

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