Massimo Giletti torna in Rai con Ustica: una breccia nel muro: le ...

9 giorni ago
Massimo Giletti

Massimo Giletti rientra in Rai a gamba tesa e di certo non passerà inosservato, scegliendo come tema per il suo nuovo debutto in prima serata la strage di Ustica. “Ustica: una breccia nel muro” è il titolo della trasmissione che oggi, alle 21.20 su Rai3, getterà nuova luce su uno dei misteri italiani irrisolti più famosi del secolo scorso. A distanza di 44 anni non c’è ancora una verità univoca, un colpevole o una spiegazione su quello che accade il 27 giugno 1980, quando il Dc-9 della compagnia aerea Itavia decollò da Bologna in direzione Palermo trasportando 81 passeggeri. Nessuno di loro arrivò mai nel capoluogo siciliano, perché l’aereo esplose nel cielo disperdendosi nelle acque del mar Tirreno.

Giletti, proseguendo idealmente il lavoro del giornalista Andrea Purgatori che per anni studiò il caso, condurrà il programma dal Museo della Memoria di Ustica a Bologna con ricostruzioni esclusive e interviste inedite a chi quel terribile giorno l’ha vissuto dalle basi radar italiane capendo che qualcosa di strano stava accadendo.

Per la prima volta saranno mostrate le tracce registrate dallo strumento a onde elettromagnetiche.

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Il casco: un nuovo mistero da risolvere

Il grande protagonista di questa sera però è un casco. Un semplice casco bianco con due frecce nere ai lati che Paolo Orofino, giornalista del Quotidiano del Sud, ha incontrato all’inizio degli Anni Duemila. Come riportato sul sito del giornale, fu un pescatore di Amantea a mostrarglielo, dicendo che lo usava per andare in motorino dopo averlo trovato nel 1980 impigliato nella sua rete. All’interno dell’oggetto si notano alcune sigle e un nome che riporta all’aviazione americana, ma se in qualche modo è collegato alla vicenda di Ustica il pubblico dovrà avere pazienza e scoprirlo seguendo la trasmissione.

Se fu una bomba, lo scontro con un altro aereo o un’esplosione nessuno l’ha mai saputo e l’intento di Giletti è proprio quello di fare chiarezza mostrando oltre al casco altri documenti. A distanza di 21 giorni dall’incidente di Ustica, sulla Sila Calabrese precipitò un Mig-23 dell’aviazione libica e questa sera uno dei militari mandato a presidiarlo darà la sua versione dei fatti per capire se esiste tra i due incidenti un collegamento. Inoltre, si ascolteranno anche le parole di uno 007 francese che, su ordine della sua nazione, non ha mai fornito i tracciati radar della base in Corsica. Proprio quest’ultima testimonianza potrebbe essere il tassello mancante a sostegno della tesi che ad abbattere il Dc-9 fu un missile.

La tesi del missile

In un’intervista a Repubblica dello scorso settembre Giuliano Amato, statista, ex presidente del Consiglio e giudice della Corte Costituzionale) ha dato la sua versione sui fatti di quella sera. I francesi avevano escogitato un piano per uccidere Gheddafi in accordo con la Nato, ma il leader libico non salì sull’aereo che avrebbe dovuto portarlo all’estero, forse avvertito da qualcuno. Un caccia francese si alzò nei cieli all’inseguimento del Mig che, secondo questa ricostruzione, si nascose dietro l’aereo Itavia. Il volo civile quindi fu colpito per sbaglio.

Per tentare ulteriormente di sbrogliare l’intricata matassa che è questo mistero italiano il pubblico dovrà attendere le 21.20 di stasera, Massimo Giletti e il suo “Ustica: una breccia del muro” su Rai3.

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