Matteo Falcinelli: «Non facevo nulla di male, perché mi hanno ...

13 giorni ago
Matteo Falcinelli

diFulvio Fiano

Il 25enne italiano ancora sotto choc dopo il brutale arresto a Miami, legato con le caviglie e i polsi dietro la schiena. La mamma: «L'hanno torturato, hanno distrutto la sua vita». La polizia di Miami avvia una indagine interna sul caso 

«Non ho fatto nulla di male, perché mi hanno fatto questo?». A quasi tre mesi dagli abusi subiti dalla polizia di Miami, Matteo Falcinelli porta ancora i segni di profonde ferite psicologiche. Debilitato, impaurito, sconvolto da quanto gli è successo, così lo descrive chi ha avuto modo di parlarci. 

Sconvolto e debilitato

Sconvolto perché rivive quei minuti interminabili in cui è rimasto legato con le caviglie ai polsi dietro la schiena, faticando a respirare. Debilitato dal crollo avuto una volta uscito dal reparto psichiatrico dell'ospedale dove è stato tenuto per cinque giorni nel timore che potesse farsi del male, impaurito per quello che sarà della sua vita, che sembrava avviata a un futuro sereno con il master alla Florida International University ed è precipitata nell'incubo di nuovi guai con la polizia di Miami se dovesse provare a tornare in Italia. «Mi hanno picchiato a freddo, era passato del tempo da quando eravamo al locale. Io avevo solo chiesto di riavere quello che era mio», ripete ancora a chi gli è vicino il 25enne, che da fine febbraio è in compagnia della mamma Vlasta Studenicova, italiana di origini slovacche, e del fratello Marco.

Il caso giudiziario

Il suo caso resta assai delicato anche da un punto di vista giudiziario, tanto che ai legali statunitensi è stato affiancato l'avvocato fiorentino Francesco Maresca. Sono ore frenetiche anche per lui, passate al telefono di notte con Miami, valutando quale percorso seguire in Italia. Probabile un ricorso alla procura di Roma, competente per le vicende di italiani all'estero, nel tentativo di dare supporto e mettere pressione ai magistrati dello stato a sud est degli Usa. Con il coinvolgimento del consolato l'obbiettivo minimo è intanto avere una autorizzazione scritta da parte del giudice a lasciare il paese. «Matteo e la mamma sono disposti a tutto per avere giustizia», dice Maresca.

La mamma: «Come la Gestapo»

«Mio figlio è stato torturato, lo hanno distrutto e hanno distrutto i suoi sogni - ha raccontato la donna a Qn, che per primo ha reso noto il caso - Hanno usato metodi da Gestapo, delle vere torture. Ancora oggi si sveglia di notte temendo che arrivi la polizia». E ancora: «Tutto è cambiato dopo la tortura a cui è stato sottoposto perché prima non ha mai avuto assolutamente nessun problema del genere anzi era un ragazzo che affrontava la vita positivamente». Oltre ai danni psicologici, ci sono quelli fisici: problemi al collo e alla schiena per la posizione innaturale in cui è stato tenuto, dolori e formicolii alle mani, tanto da avere difficoltà a compiere gesti di banale vita quotidiana, oltre appunto alla paura di uscire e di riprendere una vita per quanto possibile uguale a quella di prima.

Il 25enne: «Sono un sopravvissuto»

Sul tipo di accuse che gli sono state mosse sembra esserci stato un parziale passo indietro delle stesse autorità giudiziarie rispetto alle contestazioni inziali della polizia di North Miami Beach. Resistenza ma senza violenza, oltraggio e violazione di domicilio (per aver provato a rientrare nel bar dove aveva perso, o gli erano stati sottratti, i suoi due telefoni). Nessuna traccia di condotte violente contro la polizia, i cui agenti non si sono presentati a confermare le accuse nell'udienza che ha poi rimesso in libertà Matteo. Anzi, ci sarebbero altri due video, all'esterno del locale, che smentirebbero in toto la versione data dagli agenti su una aggressione da parte di Falcinelli. Ad oggi il 25enne si trova in una posizione equivalente alla «messa alla prova» del nostro ordinamento che di fatto chiude il caso. Ma ben altre saranno le difficoltà che dovrà superare per mettersi alle spalle la notte del 25 febbraio. «Sopravvivendo alla tortura che ho subito ho vinto la partita più importante. Forse la mia esperienza di calciatore mi ha aiutato psicologicamente, altrimenti non so se ce l'avrei fatta». Falcinelli ha giocato a calcio nella Voluntas Spoleto, nel Foligno Clitunno e 4 Castelli, nelle serie minori umbre, per poi trasferirsi negli Stati Uniti a studiare. Intanto secondo quanto riposta l'Ansa la polizia di Miami ha avviato un'indagine interna sul caso. 

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5 maggio 2024 ( modifica il 5 maggio 2024 | 17:54)

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