Perché la banana di Cattelan vale davvero 6 millioni di dollari: il ...

7 ore ago

21 Novembre 2024 16:44

Maurizio Cattelan - Figure 1
Foto Design Fanpage

“Comedian”, l’opera nota in tutto il mondo come “la banana di Maurizio Cattelan” è stata venduta per 6 milioni di dollari. Una cifra molto alta per una delle opere più celebri e discusse degli ultimi anni: un critico d’arte ci spiega perché l’installazione vale questo prezzo e come anche la sua compravendita faccia parte del messaggio dell’artista.

Intervista a Nicolas Ballario

Comedian di Maurizio Cattelan

Comedian, l'opera d'arte composta da una banana attaccata al muro con del nastro adesivo realizzato da Maurizio Cattelan, è stata venduta all'asta per 6 milioni di dollari. La notizia dell'asta organizzata da Sotheby's era stata diffusa meno di un mese fa creando grande clamore nel mondo dell'arte e non solo. A comprare "la banana di Cattelan" è stato Justin Sun, imprenditore di criptovalute, che con la sua offerta ha superato di molto la base d'asta fissata a 800 mila dollari e anche le stime degli esperti che si aspettavano di chiudere la vendita a 1/1,5 milioni di dollari. Sun ha dichiarato che dopo averla comprata, la mangerà: "Mangerò personalmente questa banana come parte come parte di questa esperienza artistica unica", ha commentato in un post su X. Ma l'opera di Cattelan vale davvero 6 milioni di dollari? Fanpage.it l'ha chiesto a Nicolas Ballario, critico, giornalista e curatore d'arte, che ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo dell'arte nella factory La Sterpaia di Olivero Toscani.

In un post su Instagram hai scritto "Chissà se il fruttivendolo che l’ha venduta agli addetti di Sotheby’s a NY ieri mattina per 30 centesimi, saprà mai che qualche ora dopo quella stessa banana è stata venduta a quella cifra da capogiro". Davvero quella banana è stata comprata prima dell'asta?

"Certo, se non quella mattina, sicuramente qualche ora prima perché le banane si deteriorano. Ovviamente a scegliere come dev'essere la banana, di quale grandezza, è stato Maurizio Cattelan, però chi ha comprato quell'opera ha comprato un concetto non una banana. Paradossalmente, Justin Sun la banana esposta da Sotheby's non la vedrà neanche perché sicuramente sarà marcita prima che gli arrivi. Anche il fatto di volerla mangiare, in realtà non è una cosa che si potrà fare, perché quando la stacchi dal muro torna una banana e smette di essere un'opera d'arte. Si mangerà un'altra banana magari: ci sono, inoltre, delle istruzioni ben precise dietro quell'opera, quando si scolorisce perché marcisce, per esempio, va cambiata. Probabilmente all'imprenditore di criptovalute arriverà a casa un manuale d'istruzione e un nastro adesivo con cui lui potrà reinstallare e rigenerare l'opera".

Partendo quello che hai appena detto, ha ancora senso chiedersi se l'opera valga davvero 6 milioni di euro?

"Non si può dire se li vale o no. Li vale perché qualcuno li ha spesi, ma il valore dell'arte è incancolabile. Quella banana vale 6 milioni di dollari? Non possiamo saperlo, certo c'è qualcuno disposto a pagare questa cifra. Il prezzo fa parte del mondo dell'arte, l'arte ha sempre avuto un prezzo. La cifra, ovviamente, è tale principalmente perché l'opera è di Maurizio Cattelan, ma queste sono le regole dell'arte contemporanea. Cattelan, infatti, non è una banana appesa al muro, è una storia. È un'artista sorprendente, uno dei migliori degli ultimi 20 anni. L'opera vale tanto anche perché lui, mettendo quella banana appesa al muro, ha attaccato al muro un pezzo della sua vita. Poi se vogliamo discutere sul fatto che sia bella o brutta, se è arte o non è arte, qui sta proprio tutto il senso di Cattelan come artista".

La vendita all'asta della banana e il conseguente acquisto a una cifra così elevata possono essere parte del messaggio che Cattelan voleva dare con l'opera?

"Sicuramente. Non c'è mai, però, un messaggio univoco: Cattelan dice sempre che a lui invece che il vero interessa il verosimile, per questo sarà felice che ci siano mille interpretazioni e anche mille detrattori dopo questa compravendita. Se ci pensiamo lo stesso titolo dell'opera, Comedian, si rifà al fatto che la banana è stato a lungo simbolo comico: la buccia su cui si scivola è stata al centro di tutto un filone di film comici, simbolo di annichilimento del potere. La banana, quindi, è uno scherzo, una beffa solo che non si capisce nei confronti di chi: dell'intero sistema dell'arte? Del miliardario che l'ha comprata? Secondo me, è come se l'artista volesse ribadire che il mondo dell'arte è una grande commedia".

Quindi chi l'ha comprata è caduto in questa specie di trappola…

"Si e no, perché l'acquirente è caduto nella trappola di Cattelan ma tutte le sue opere sono trappole. E forse tutte le opere di arte contemporanea sono trappole. L'arte concettuale è una trappola, però è una bella trappola, che ti fa anche godere nell'essere rimasto intrappolato".

Il fatto che sempre più opere contemporanee vengano vendute a cifre così elevate può essere considerato una rivendicazione di potere e di privilegio?

"Certamente. Anche chi ha comprato l'opera di Cattelan lo ha fatto per far parte della grande commedia che è l'arte, voleva diventare un attore e non uno spettatore. Quest'opera è stata comprata da qualcuno che aveva voglia di rivendicarlo. Infatti, chi l'ha comprata poi ha aggiunto ‘me la mangio', quasi l'avesse comprata per poter dire quella frase. Il senso sta tutto in questa esclamazione: lui ha pagato una battuta sei milioni di dollari".

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