Gruber contro Mentana, il direttore del Tg di La7 minaccia le dimissioni
“L'incontinenza è una brutta cosa”. La battuta di Lilli Gruber per aver ricevuto in ritardo la linea per la puntata di ‘Otto e mezzo’, ha mandato su tutte le furie il collega Enrico Mentana. Il direttore del Tg di La7 parla di offese gratuite e spiega - al termine dell'edizione del notiziario in onda ieri sera - che “si è andati un po' lunghi con il telegiornale” perché “era una giornata cruciale, importantissima: la prospettiva di pace in Medioriente, la tragedia di Casteldaccia, vicino a Palermo. In più come ogni lunedì c'erano i nostri sondaggi e l'appuntamento con il Data Room di Milena Gabanelli. Me ne scuso con i telespettatori". Poi ricorda che aveva comunque avuto l'ok da “chi dirige questa rete” per terminare eventualmente con qualche minuto di ritardo l'edizione del tg.
“Chi ci ha seguito, Lilli Gruber, perché non mi piace di far finta di non sapere nomi e cognomi - ha proseguito Mentana - ha avuto parole molto sgradevoli e offensive nei confronti del sottoscritto. Io mi siedo qui da 14 anni per fare questo tg, non ho mai offeso volontariamente nessuno e tantomeno i colleghi che lavorano su questa rete. Gradirei reciprocità a questo riguardo”. A questo punto il giornalista tira in ballo La 7: "Gradirei da parte dell'azienda per cui lavoro che non ci fosse il mutismo che accompagna questa vicenda da 24 ore. Domani sera vedremo se c'è stato qualcosa, altrimenti trarrò conclusioni e dirette conseguenze", conclude.
L'episodio ha rilanciato le voci di un cambio di casacca per Enrico Mentana, già circolate nei mesi scorsi, in direzione del Nove che punterebbe a rinforzare l'informazione, pur potendo già contare sulla collaborazione con la Cnn. Mentana in più occasioni ha spiegato di non aver mai avuto contatti con i dirigenti di Discovery e di non avere intenzione di dire addio a Urbano Cairo.
Ansa
Lilli Gruber e Enrico Mentana
I ritardi nella programmazione televisiva possono scatenare vere e proprie tempeste mediatiche. Questa infatti non è la prima volta che tali ritardi diventano motivo di discordia tra i conduttori. Anche Bianca Berlinguer quando conduceva 'Cartabianca' su Rai3 era nota per questi slittamenti. Un episodio significativo fu il ritardo di 20 minuti del suo programma che causò l'ira di Maurizio Mannoni, conduttore di 'Linea Notte'. "Andiamo in onda per senso di responsabilità", aveva commentato duramente il conduttore in apertura di programma. Un anno dopo - durante la puntata del 25 ottobre 2022 - a rimetterci però fu proprio 'Cartabianca' che partì in ritardo a causa di Marco Damilano, che con il suo programma, 'Il cavallo e la torre', aveva sforato di 17 minuti.
E anche Bruno Vespa non è nuovo a queste dinamiche e quando c'è da rimproverare qualcuno non ci pensa due volte. A ottobre 2020 il conduttore di Porta a Porta si lanciò in una doppia frecciata alla redazione del Tg1, prima contestando ai colleghi di non menzionare il suo programma, poi sottolineando i loro ritardi. Sempre nello stesso anno, a dicembre, bacchettò anche Amadeus per aver sforato di mezz'ora con 'Sanremo giovani'. "Ci sono programmi più importanti del nostro", aveva commentato sarcasticamente il giornalista.
Infine, Milo Infante che con il suo programma 'Ore 14' su Rai 2 vive costantemente il ritardo a causa del Tg2. A marzo di quest'anno l'ultimo sfogo del conduttore: "In tanti ci scrivete 'ma è possibile che non riuscite mai a partire in orario?' La risposta è evidentemente no", ha commentato in tono polemico.