Dal Reddito di Cittadinanza a Mia, come cambiano le misure di ...
07 mar 2023 - 09:30 9 foto
L’esecutivo inizia a pensare alla sostituzione del Rdc con la Misura per l'inclusione attiva (Mia) entro fine anno. Dal 2016 in forme e con nomi diversi c’è stata un’evoluzione di questo tipo di aiuti contro la povertà, dal SIA (Sistema di inclusione attiva), al REI (Reddito di inclusione), prima di arrivare al Reddito di cittadinanza introdotto nel 2019. Ciascuno prevedeva soglie Isee e costi diversi per lo Stato. Su questo si è concentrata l’ultima puntata di Numeri, l'approfondimento di Sky TG24
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A quattro anni dalla sua istituzione, il Reddito di cittadinanza sembra destinato a essere rimpiazzato. A fine anno - secondo una bozza di riforma del sussidio contro la povertà alla quale sta lavorando il Ministero del Lavoro che sottolinea comunque come si tratti solo di un lavoro che va approfondito - dovrebbe essere sostituito dalla Misura per l'inclusione attiva (Mia). Su questo aspetto si è concentrata l’ultima puntata di Numeri, l'approfondimento di Sky TG24
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Negli anni le misure di sostegno economico si sono evolute, cambiando nome e anche fondi a disposizione. Si è passati dalla versione del 2016, conosciuta come SIA (Sistema di inclusione attiva), al REI (Reddito di inclusione), prima di arrivare al Reddito di cittadinanza introdotto nel 2019 e fortemente voluto all'epoca dal M5s
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Con diversi Isee e quindi platee differenti, queste misure hanno di conseguenza avuto costi diversi per lo Stato. Se la SIA costava un miliardo all'anno, il Reddito di cittadinanza è arrivato a pesare per 8 miliardi sulle casse statali. Con la versione su cui si sta lavorando si tornerà a un costo più contenuto
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Da quanto emerso finora, Mia cambierà platee, durata, importi e requisiti per ottenere il beneficio. Fino a fine agosto si potrà fare ancora domanda per il Rdc ma si potrà ottenere il beneficio al massimo fino alla fine del 2023. La nuova misura dividerà le platee per l'accesso al beneficio tra le famiglie che hanno componenti minori, disabili o over 60 e quelle che non li hanno prevedendo per queste ultime importi più bassi e una durata minore del sussidio
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Si tenta di evitare quanto è successo con il Reddito di cittadinanza percepito per oltre il 40% da famiglie con un solo componente (46% a gennaio 2023). Per questi nuclei di "single" si potrà accedere solo all'importo decurtato a meno che non si tratti di disabili o over 60. Il nuovo beneficio economico sarà pari al massimo a 6mila euro l'anno moltiplicato per la scala di equivalenza legata alla composizione del nucleo (2,1 il limite, 2,2 se in famiglia c'è un disabile) nel caso in cui ci siano disabili, minori o anziani over 60
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Il beneficio sarà ridotto del 25% (4500 euro l'anno, 375 al mese al massimo) nel caso in cui la famiglia in condizione di povertà non abbia al suo interno queste categorie. Si avrà diritto all'assegno se non cambiano le condizioni per 18 mesi nel caso di famiglia con disabili, anziani o minori rinnovabili e, dopo l'attesa di un mese, per altri 12 mesi. Il beneficio si potrà rinnovare ogni 12mesi attendendo un mese. Per le famiglie senza minori, disabili a anziani il beneficio durerà fino a un anno con la prima domanda
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Dopo un mese di sospensione si avrà diritto ancora a sei mesi ma poi si dovranno attendere 18 mesi prima di avere diritto a un nuovo assegno, sempre che persistano tutti i requisiti previsti per il sussidio. Per ottenere il sussidio si dovrà essere cittadini italiani o dell'Ue (o familiari) con diritto di soggiorno permanente o cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo
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Il valore dell'Isee non dovrà essere superiore a 7.200 euro (ridotto rispetto ai 9.360 del Rdc). Il valore del reddito familiare deve essere inferiore ad una soglia di 6.000 euro annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza (cha a sua volta cambia). Si prevedono novità anche sul percorso di inclusione lavorativa con la decadenza dal sussidio se si rifiuta la prima offerta di lavoro congrua
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