Micaela Ramazzotti ritira la denuncia contro Paolo Virzì, dopo la lite ...
Sarebbero più distesi i rapporti tra Micaela Ramazzotti e Paolo Virzì. L'ultimo passo verso il quieto vivere l'ha fatto lei, ritirando la denuncia che aveva presentato dopo una lite violenta, avvenuta in un locale di Roma lo scorso 20 giugno.
Il litigio fra i due ex coniugi, cominciato lunedì 17 giugno fuori da un ristorante romano, prosegue attraverso i comunicati, le denunce e le controdenunce
Molto più di una discussione tra ex, si seppe subito, tanto che alle aggressioni verbali e fisiche seguirono denunce reciproche e un'inchiesta per violenza privata e lesioni, oggi archiviata. Gli inquirenti hanno ricostruito quella mezz'ora di follia di cui i due ex coniugi furono protagonisti insieme ad altre due persone, Claudio Pallitto, personal trainer e nuovo compagno della Ramazzotti, e Ottavia Virzì, primogenita del regista. E stando ad alcuni testimoni, la lite sarebbe stata scatenata proprio da un commento di quest'ultima nei confronti del trainer, che avrebbe fatto infuriare la Ramazzotti. L'attrice all'epoca rivelò le brutte parole di Virzì nei suoi confronti, ma anche di aver preso in mano il cellulare di Ottavia, scagliandolo a terra, perché lei continuava a filmare la scena. Diversa, invece, la versione del regista, secondo cui sarebbe stata l'ex ad attaccare per prima.
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Alla scenata assistettero anche altre persone presenti nel locale. Una signora - riporta il Corriere della Sera - vede una «donna con il vestito a fiori (la Ramazzotti)» colpire «l’altra alla testa e al volto mentre un altro uomo sui 50 anni (Virzì) cercava di separarle». Conferma della lite arrivò anche dal gestore del ristorante, secondo cui le due donne si scambiarono schiaffi «mentre la più giovane effettuava anche riprese con il cellulare». Prima di finire in strada, un passaggio nei bagni, dove Ottavia Virzì si sarebbe rifugiata peer sfuggire alla furia della Ramazzotti, che l'avrebbe minacciata di morte.
A distanza di qualche mese le cose sembrerebbero avviate verso una risoluzione. «Micaela Ramazzotti — hanno fatto sapere gli avvocati Annamaria Bernardini De Pace e David Leggi — non presenterà opposizione alle determinazioni del Pm e ha provveduto a rimettere la querela al tempo sporta contro Virzì. La decisione è stata assunta a tutela della serenità e a protezione dei propri figli soprattutto nel delicato momento in cui le iniziative intraprese in tal senso sembrano dare i risultati sperati». Ciò significa, dunque, che l'attrice non si opporrà all'archiviazione della vicenda, a questo punto legalmente conclusa. Il primo a ritirare la denuncia, lo scorso settembre, era stato Virzì. La legale del regista, all'Adnkronos, spiegò la scelta dicendo che si trattava di «un atto unilaterale di Paolo Virzì che sta lavorando molto seriamente a una ricomposizione delle relazioni familiari soprattutto nell'interesse dei figli».
Dopo la discussione in pubblico dello scorso giugno - tra insulti, urla, spintoni e stoviglie in frantumi - gli ex coniugi si erano querelati a vicenda. Ora lui è tornato suoi passi, mentre lei è pronta a farlo solo se il regista «si attiverà in sede civile per i figli»
Una scelta che l'ex moglie inizialmente non sembrava interessata a compiere: «Ramazzotti è pronta a passare sopra anche all'episodio di quella sera, solo ed esclusivamente nel momento in cui Virzì, così come è stato solerte nel rimettere velocemente la querela, si attivi in maniera concreta nell'interesse dei figli in sede civile. Dimostrando che ha effettivamente a cuore la tutela dei ragazzi», dichiararono i legali di lei.
Le cose devono aver preso finalmente una piega diversa. L'ex coppia è stata sposata per circa dieci anni, un sodalizio personale ma anche professionale visto che lui l'ha diretta in molti film. La coppia ha due figli, Jacopo, nato nel 2010 e Anna, classe 2013. Anche i bambini erano presenti quella sera: il primo con il padre e la sorella maggiore, la seconda con la madre e il nuovo compagno. Sia Ramazzotti che Virzì, all'epoca, dissero che a iniziare con gli insulti era stato l'altro, ma oggi sembra irrilevante. A contare è la tregua, per il bene dei minori.
