Michael Jackson: dai primi scandali fino a Neverland
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Il 25 giugno ricorre l’anniversario della morte di Michael Jackson, uno degli artisti più influenti dell’ultimo secolo che è stato capace di creare una nuova idea di cantante. Michael unì la sua immensa bravura canora alla sua altrettanto impeccabile tecnica nella danza: come dimenticare il famosissimo Moon Walk?
Tuttavia, lo ricordiamo anche per i numerosi scandali in cui fu coinvolto, alcuni dei quali talmente controversi da destabilizzare l’opinione pubblica. Ripercorriamo dunque i casi più eclatanti dell’eterno Michael Jackson.
Tra “sbiancamento” e plagioOltre alle prime maldicenze riguardo una presunta castrazione e un cambio di sesso (più altre voci mai confermate), uno dei temi più discussi a partire dagli anni ’80 fu quello relativo al colore della pelle di Jackson. Ben presto si diffuse la voce che il cantante stesse andando incontro a un percorso di “sbiancamento”, poi smentito. In realtà il cantante è stato affetto da vitiligine: solo in seguito alla comparsa delle macchie bianche sulla pelle decise di optare per uno sbiancamento totale, per ottenere una pelle dal colore omogeneo. Vi furono pure accuse di plagio: la più comica, se così si può definire, fu quella intentata da Al Bano. Il cantante italiano riteneva che il brano Will You Be There fosse stato copiato dal suo I cigni di Balaka.
Dalle prime accuse di molestia su minori del 1993…Michael Jackson entrò in contatto con la famiglia Schwartz, in particolare con Jordan Chandler, figlio della moglie nato da un precedente matrimonio. Questo avvicinamento fece fin da subito discutere il pubblico, che si limitò però ad alludere semplicemente a una possibile relazione con la madre del bambino.
La prima accusa fu mossa proprio dal padre di Jordan, Evan, geloso anche per lo stretto rapporto che si era creato tra Jackson e il figlio. Dopo una presunta confessione di Jordan, iniziò l’iter di indagini nei confronti dell’artista per abuso e molestia su minori.
Il processo non ebbe mai un risvolto, si susseguirono smentite e ulteriori accuse, tutte provenienti dal mondo dello spettacolo: basti pensare a Macaulay Culkin, il protagonista di Mamma ho perso l’aereo, che difese a più riprese Michael Jackson.
…al processo del 2003: Neverland RanchIn seguito a un documentario intitolato “Living with Michael Jackson” del giornalista Martin Bashir, nacquero una serie di perplessità relative al rapporto con alcuni bambini presso la residenza dell’artista Neverland Ranch, in particolare con Gavin Arvizo, invitato da Jackson per aiutarlo nel riprendersi dalle cure dopo un cancro. Soprattutto fece discutere il fatto che bambini come Gavin e altri dormivano nel letto dell’artista.
Anche se inizialmente la famiglia di Gavin smentì le accuse e supportò l’artista, in un secondo momento cominciò a ritrattare quanto dichiarato, minando la sua immagine: questo però avvenne dopo la messa in onda del documentario e quindi risultò difficile credere alla veridicità di quanto raccontato dai testimoni a discapito di Jackson.
Tuttavia, le indagini continuarono e portarono all’arresto dell’artista con l’accusa di molestia e di aver somministrato farmaci a minori. Il processo iniziò nel 2005 e portò all’assoluzione di Jackson: si scoprì, inoltre, che la madre di Gavin era già stata portata in tribunale per accuse di frode e che lo stesso Gavin avesse più volte testimoniato il falso in altri episodi.
ConclusioniAl di là della grandezza artistica di Michael Jackson, su cui è indubbio il giudizio, queste accuse e vicende giudiziarie hanno macchiato per sempre la sua figura. Anche questo articolo, in occasione dell’anniversario della sua morte, tratta questi cattivi aspetti: l’obiettivo però è di dimostrare – affidandoci alla verità processuale – di come anche il più grande personaggio contraddittorio non sia immune a calunnie e diffamazione.
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