Michaela DePrince, addio alla ballerina che ha dato voce ai bambini ...

La storia di Michaela Mabinty DePrince è stata spesso presa come esempio di resilienza e determinazione. Ma purtroppo è una storia senza lieto fine: Michaela Mabinty DePrince, ballerina, arrivata negli Stati Uniti da un orfanotrofio della Sierra Leone, è scomparsa venerdì 13 settembre, all'età di 29 anni. La causa della sua morte non è stata ufficialmente rivelata, ma certo ha colto tutti di sorpresa.

Diventata la principale ballerina del teatro di Harlem, ha danzato in Olanda al Dutch National Ballet e nel 2021 è entrata nel Boston Ballet, esibendosi anche per il video della canzone Freedom di Beyoncé.

Aveva avuto un'infanzia difficile: nata in Sierra Leone durante la guerra civile, è diventata orfana in tenera età e visse in un orfanotrofio, dove, a causa di una malattia della pelle (la vitiligine), era spesso vittima di bullismo e discriminazioni, tanto da essere soprannominata «figlia del diavolo».

Nonostante le non poche difficoltà, scoprì la sua passione per la danza all'interno dell'orfanotrofio, fino a quando, dall'età di quattro anni, quando fu adottata da una famiglia americana, poté coltivare questo suo talento.

Negli Stati Uniti, Michaela ha ricevuto una formazione di danza classica di alto livello, tanto da diventare la più giovane ballerina principale del Dance Theatre of Harlem. Ma, per lei, non c'era solo il ballo: Michaela era infatti un'attiva sostenitrice dei bambini in difficoltà ed è stata ambasciatrice di buona volontà per War Child, un'organizzazione che si occupa dei bambini colpiti dalla guerra.

La sua storia è stata così ricca, così piena di cambi di scena e di emozione, che, nel 2016 pubblicò una sua autobiografia Taking Flight: From War Orphan to Star Ballerina, in cui ha raccontato la sua incredibile vita, di cui si era già accennato nel 2011 nel documentario First Position di Bess Kargman.

E ora quei suoi passi, nella vita come nella danza, non verranno dimenticati.