Milan a due facce: difesa solida, l'attacco fatica
Anche nella vittoria del Bentegodi, il Milan ha mostrato pregi e difetti delle ultime settimane: una ritrovata solidità difensiva, a cui fa però si contrappone la sterilità dell'attacco. A risolvere i problemi ci ha pensato ancora "bomber" Reijnders, in attesa di un mese che dirà tanto sulle ambizioni stagionali dei rossoneri
VERONA-MILAN 0-1: HIGHLIGHTS - CLASSIFICA - PAGELLE
II dato che fa sorridere Fonseca è, senza dubbio, quello relativo alla fase difensiva. Se all'inizio della stagione rappresentava il problema maggiore, con una squadra considerata squilibrata e fragile, la situazione è cambiata nel tempo e ha registrato notevoli passi avanti, come aveva già sottolineato l'allenatore in conferenza stampa alla vigilia dell'ultimo match. Al Bentegodi il Milan ha tenuto la porta inviolata per la quarta volta nelle ultime cinque giornate, con l'unica eccezione contro l'Atalanta di Gasperini. E considerando l'intero campionato, i rossoneri sono terzi per numero di clean sheet: ben 8 (nelle prime 5 giornate ne avevano raccolto solo uno), peggio solo di Napoli (9) e Juventus (10) e 16 reti totali in passivo.
Al contrario di quanto succedeva nella fase primordiale del campionato, adesso è l'attacco a preoccupare l'allenatore rossonero. "Sbagliamo troppe decisioni, anche a causa della fiducia dei giocatori" ha provato a spiegare Fonseca dopo l'1-0 di Verona. Ma sono i numeri a evidenziare il calo offensivo del Milan nelle ultime settimane. Se nelle prime 8 giornate erano stati realizzati 16 gol (due di media a partita), nelle successive otto (ricordando che va recuperata la gara di Bologna) ne ha segnati solo 9. Gli attaccanti non riescono a pungere: Jovic e il 16enne Camarda sono a secco nei 181 minuti raccolti insieme in campionato, Morata ha siglato 4 reti in 826 minuti (più uno in Champions), Abraham è fermo a quota 2 in 535 minuti (e altrettante in Europa). E negativa è anche la statistica sul cinismo sotto porta: i gol fatti in A sono 25 a fronte di un Expected Goals da 26.4.
A "risolvere" il problema gol nelle ultime settimane ci ha pensato spesso Tijjani Reijnders, decisivo anche nella trasferta contro l'Hellas col destro vincente che ha regalato l'1-0 e i tre punti al Milan. E con quella del Bentegodi sono 8 le reti in tutte le competizioni con i rossoneri (più 2 con la sua nazionale), il che lo rendono il capocannoniere della squadra insiema a Pulisic. La metà di queste sono arrivate in campionato, eguagliando così già il proprio record di marcature stagionali registrato nei maggiori 10 tornei internazionali (quattro anche nel 2021/22 ma in 33 gare con l’AZ). Da inizio novembre, solo Kean (con cinque gol) ha fatto meglio di lui in Serie A. A ispirarlo, nella notte di Verona, è stato un meraviglioso assist verticale di Fofana (già il terzo fin qui) con cui forma un asse di garanzia a centrocampo per Fonseca.
La questione in casa Milan è ora focalizzata sul ruolo di terzino sinistro: nelle prossime giornate tornerà Theo Hernandez o sarà ancora Jimenez ad avere una maglia da titolare? Sui social si è ironizzato sulla parte finale della partita di Verona con 5 terzini in campo (Calabria e Theo come esterni alti, Terracciano a centrocampo oltre a Emerson e Jimenez nei ruoli naturali), ma l'ottima prova dello spagnolo non è passata inosservata. E anche Fonseca l'ha apprezzata molto, alimentando la competizione tra il capitano del Milan e il giovane ex Real Madrid. "Jimenez è titolare in questo momento - ha detto -, ha giocato le ultime due partite. Il ragazzo ha lavorato tanto e deve continuare così, voglio questa energia e voglia di correre e lavorare. La squadra ha bisogno di questo".
Dal 29 dicembre al 29 gennaio il Milan si giocherà tantissimo della sua stagione e saranno più chiari gli obiettivi della squadra. Un mese che si aprirà con la sfida da ex per Fonseca che affronterà la Roma (allenata dal 2019 al 2021), ultima tappa dell'anno prima di volare in Arabia Saudita per le Final Four di Supercoppa Italiana: il 2 gennaio la semifinale con la Juve e poi l'eventuale finale contro una tra Inter e Atalanta. Di ritorno sarà di nuovo tempo di campionato, con gli incroci contro Cagliari, Como, Parma e ancora Juventus, fondamentali per rilanciare le ambizioni Champions. E proprio in Champions i rossoneri disputeranno anche le ultime due gare della fase a girone (attualmente sono al 17° posto in classifica), contro Girona e Dinamo Zagabria.
Il calendario:
Milan-Roma (18^ giornata Serie A, 29 dicembre) Juventus-Milan (semifinale Supercoppa Italiana, 3 gennaio)* Milan-Cagliari (20^ giornata Serie A, 11 gennaio) Como-Milan (recupero 19^ giornata Serie A, 11 gennaio) Juventus-Milan (21^ giornata Serie A, 11 gennaio) Milan-Girona (7^ giornata Champions League, 22 gennaio) Milan-Parma (22^ giornata Serie A, 26 gennaio) Dinamo Zagabria-Milan (8^ giornata Champions League, 22 gennaio)Un altro aspetto in cui il Milan dovrà dare segnali di crescita è negli scontri diretti, dove finora non è riuscita praticamente mai a imporsi. L'unica vittoria maturata fin qui è quella nel derby contro l'Inter del 22 settembre (con gol di Gabbia all'89'), ma il bilancio complessivo è di appena 5 punti raccolti sui 18 disponibili. La grande impresa resta quella in Europa, col successo al Bernabeu, serate da sogno che Fonseca vuole vivere anche in campionato. Ecco il riepilogo delle gare giocate in Serie A contro le big:
3^ giornata: Lazio-Milan 2-2 5^ giornata: Inter-Milan 1-2 7^ giornata: Fiorentina-Milan 2-1 10^ giornata: Milan-Napoli 0-2 13^ giornata: Milan-Juventus 0-0 15^ giornata: Atalanta-Milan 2-1