Napoli by Mina: il tributo di un'icona al cantautorato partenopeo

9 Mag 2024

A testimoniare la profonda fascinazione di una delle più grandi stelle della musica italiana, Mina Mazzini, verso la città di Napoli, esistono meravigliosi album discografici prodotti tra gli anni ’60 e i primi anni 2000. La Napoli di Mina è una perla rara che merita di essere ascoltata da ogni napoletano. E tu, la conoscevi?

Mina - Figure 1
Foto Grande Napoli
Mina canta Napoli, una città che diventa musa

Mina Mazzini. Una delle voci che meglio è riuscita a esprimere la passione intrisa nella musica italiana. Le sue infinite sfaccettature, la sua forte emancipazione dallo scenario musicale comune all’epoca e allo stesso tempo la delicatezza che ha sempre contraddistinto la sua voce hanno contribuito a forgiare un vero e proprio mito nel panorama artistico-culturale internazionale. Mina è stata una diva, e lo è stata sia sul palcoscenico sia dietro le quinte.

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Non tutti, però, conoscono il forte legame tra questa donna-colosso dell’industria musicale e la città di Napoli. Probabilmente qualcuno ricorderà Mina in “Appuntamento a Ischia“, un film del 1960 diretto da Mario Mattoli, accompagnata da grandi volti come Domenico Modugno e Franco Califano, o l’epica puntata di Studio Uno del 1965 che vide Mina accompagnata dal re della comicità partenopea Antonio de Curtis, in arte Totò.

Canta Napoli (1966)

Queste collaborazioni furono l’inizio del profondo rapporto che Mina instaurò con gli artisti e con il territorio partenopeo, tanto che appena un anno dopo, nel 1966, venne pubblicato dall’etichetta Italdisc “Canta Napoli“: una raccolta di 20 evergreen della canzone napoletana cantate da Mina, Gianni Ales, Gino Ravallese, Angelo Prioli, e il Quartetto Radar. “Napoli” in caratteri cubitali rossi, il giallo acceso dello sfondo e l’iconica figura del Vesuvio dominano la copertina del disco.

Mina - Figure 2
Foto Grande Napoli

Tra i pezzi iconici di questo album c’è sicuramente Tu si na cosa grande. La canzone, originariamente scritta e cantata da Domenico Modugno, è stata rivisitata per l’occasione da Mina con una intensità emotiva e una forza interpretativa uniche, che hanno reso iconica questa versione dello storico pezzo del cantautorato italiano. Vale inoltre la pena ricordare titoli come ‘Na sera ‘e maggio, Chella llà, Core ‘ngrato, Santa Lucia luntana. Il successo di questo prodotto discografico è una chiara conseguenza del clima culturale dell’epoca, teso alla rivalutazione delle tradizioni popolari e regionali. Mina, con il suo lavoro, ha ricordato a tutti il valore inestimabile della canzone napoletana.

Napoli (1996)

Nella seconda metà degli anni ’90, precisamente nel 1996, l’etichetta PDU produce “Napoli” un altro disco tributo, in cui stavolta la voce di Mina è l’unica protagonista, magistralmente accompagnata da un gruppo di musicisti con impostazione jazzistica. Brani meravigliosi come Aggio perduto ‘o suonno, Indifferentemente, Passione, Je sto vicino a te e Quanno chiove hanno reso quest’album una vera e propria perla della discografia, fortificando allo stesso tempo il valore che questi pezzi tradizionali già avevano nella loro autonomia.

Mina - Figure 3
Foto Grande Napoli

«Ne è venuto fuori un album rigorosissimo, […] dal mood raccolto, intimistico, rilassato, da club, come se si trattasse di una session dal vivo, senza trucchi, ripensamenti o rifacimenti: è la dimensione migliore di Mina, grande cantante, che riesce a tenere la misura senza sbavature, senza debordare […] e a realizzare la cosa più riuscita degli ultimi anni», così commentava l’album il giornalista Marco Molendini scrivendo per la testata Il Messaggero. Non c’è dubbio che Mina con questo album supera sé stessa, riuscendo a scandagliare ancora più a fondo la vera essenza della tradizione partenopea.

Napoli. Primo, Secondo e Terzo estratto (2003)

A chiusura di questa altissima produzione artistica a tema Napoli, nel 2003 venne pubblicato dalla stessa etichetta “Napoli. Primo, Secondo e Terzo estratto“: un box di 3 cd con inediti come Reginella e Malatia. Stavolta la copertina è ancora più iconica: Totò, Titina De Filippo e Tina Pica su un palco del teatro San Carlo. Un’immagine spettacolare, di grande impatto visivo.

Conoscere questi prodotti, vere e proprie reliquie immateriali di una città,  vuol dire conoscere ancora più a fondo la nostra tradizione, anche quando è omaggiata dai più grandi volti della cultura italiana.

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