Salmonella: che cos'è, quali sono i rischi per la salute. Sei ...

17 giorni ago
Ministero della Salute

diAnna Fregonara

Nelle ultime 24 ore, il ministero ha effettuato i richiami su segnalazione delle stesse aziende produttrici per sospetta salmonellosi. L'esperta: «Nessun allarmismo, significa che il sistema di controllo funziona bene»

Il ministero della Salute ha effettuato un maxi richiamo di uova fresche da allevamento a terra di marchi differenti, attivati dagli stessi operatori, a scopo cautelativo, per possibile contaminazione da salmonella.   Ma che cos'è la salmonella e quanto bisogna preoccuparsi , in caso di infezione? «Nessun allarmismo, significa che funziona bene il sistema di controllo, lungo tutta la filiera produttiva (produzione, trasformazione, commercializzazione), che protegge la nostra salute», rassicura Laura Cordier, medico specialista in Malattie Infettive Unità operativa I Malattie Infettive, Ospedale Sacco Milano.

Che cos'è la salmonella

La salmonella è un batterio che può provocare una malattia chiamata salmonellosi. Come arriva al l’uomo?
«L’habitat naturale della salmonella è l’apparato gastrointestinale di alcuni animali, principalmente pollame e maiali che eliminano il batterio con le feci e queste possono contaminare gli alimenti. Ecco perché uno dei veicoli più importanti di diffusione dell’infezione nell’uomo sono le uova, la carne, il latte crudo e i loro derivati. Veicoli dell’infezione sono anche superfici, utensili e qualsiasi alimento manipolato da persone infette, con scarsa attenzione all’igiene personale».

Quindi bisogna non mangiare i cibi più a rischio?
«No, basta rispettare le sei regole di igiene e pulizia più comuni.
Uno: buona igiene delle mani con acqua calda e sapone, prima, durante e dopo la preparazione degli alimenti.
Due: pulire con acqua calda e detersivo utensili da cucina, piani di lavoro, lavello e piccoli elettrodomestici usati per la preparazione dei cibi.
Tre: lavare frutta e verdura, non sono serbatoi di infezione, ma possono trasmetterla se contaminate da feci di animali o uomo infetti o se irrigate con acqua contaminata.
Quattro: cuocere i cibi, soprattutto il pollame (la carne deve avere un colore uniforme biancastro), maiale e uova, ad almeno 70°C: i batteri sono facilmente eliminabili a questa temperatura. L’effetto sterilizzante del calore di cottura si annulla se in seguito si contaminano i cibi cotti con stoviglie o mani contaminate. Cinque: separare gli alimenti cotti da quelli crudi, conservarli in frigorifero a 4 gradi centigradi. Al di sopra dei 7 grandi il batterio può riprodursi. Periodicamente pulire il frigo con acqua tiepida e aceto.
Sei: utilizzare acqua e materie prime sicure. Il cibo contaminato non presenta alcuna alterazione né nell’aspetto né in colore, odore, sapore, consistenza».

Se l'uovo è sporco

Cosa fare se un uovo è sporco di feci?
«Pulirlo con un pannocarta umido solo prima dell’utilizzo e gettare subito il panno. Con il lavaggio sotto acqua corrente si rischia di contaminare il lavello che, se non sanificato, può essere fonte di contagio. Non rompere le uova sul bordo della pentola in cui vengono cotte o miscelate. Conservarle nel contenitore che previene la rottura ed eliminale se il guscio è incrinato».

Pesce crudo: quali precauzioni?

Il sushi, pesce crudo, è rischioso?
«Solo se chi lo manipola è portatore di salmonella e non rispetta le norme igieniche».

I sintomi e le cure

Quanto è diffusa e come si manifesta la salmonella?
«Le infezioni non tifoidee, o minori, sono quelle più diffuse da noi, responsabili di oltre il 50% del totale delle infezioni gastrointestinali. Si manifestano con febbre, nausea, vomito, diarrea e crampi addominali, sintomi che compaiono tra le 6 e le 72 ore dall’ingestione di alimenti contaminati e generalmente si risolvono da soli in pochi giorni. Il medico può consigliare soluzioni reidratanti per compensare acqua e sali persi, fermenti lattici e prebiotici. L’altra forma di infezione è la tifoidea, o maggiore, per la quale l’uomo è l’unico serbatoio del batterio, è tipica dei Paesi con un basso livello igienico-sanitario».

Non esiste un vaccino

Esiste un vaccino?
«Ci sono migliaia di varianti di salmonella non tifoidea, per questo non esiste un vaccino, rimedio possibile, invece, per l’altra forma».

28 agosto 2024 ( modifica il 28 agosto 2024 | 11:48)

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