Moni Ovadia si dimette dalla direzione del Teatro di Ferrara: “Non ...

16 Ott 2023
Moni Ovadia

«Venerdì rassegnerò le mie dimissioni del Teatro Comunale Abbado di Ferrara». Moni Ovadia non avrebbe voluto farlo visto che da quando «ho l’età della ragione sono schierato con la libertà di espressione, ma alla fine ho preferito non danneggiare i lavoratori: sono e sarò sempre dalla loro parte».

A scatenare la richiesta di dimissioni, arrivata in particolare dal senatore di Fratelli d’Italia Alberto Balboni, le ultime posizioni dell’attore sulla politica di Israele, verso cui è da sempre critico. «Tutto questo succede solo perché ho espresso un’opinione. Non ho tessere di partito o altro. Sono finito in questa persecuzione, in questa aggressione, solo per questo».

All’inizio non voleva dimettersi ma ora lo farà. Un cambio di rotta che Ovadia motiva così: «La maggioranza del Consiglio d’amministrazione e del Consiglio Comunale sono contro di me, quindi hanno tutti gli strumenti per mettermi all’angolo. Siccome sono un uomo libero, anticipo questa cosa ma constato che l’Italia è un regime, non una democrazia neanche da lontano. Spiace, anche perché con la mia gestione il Teatro aveva raggiunto risultati clamorosi, aveva aumentato le produzioni, erano cresciuti i finanziamenti». E ha aggiunto. «Lo faccio per i lavoratori che non devono essere danneggiati. Per citare Simone de Beauvoir, io accetto la grande avventura di essere me stesso. Sono fatto così e dal 1994 denuncio le politiche del governo di Israele. Spero che questo mio piccolissimo gesto serva a mettere in avviso i cittadini italiani: quando attacchi le opinioni inizi a prefigurare la tirannia».

La frase messa all’indice è stata la seguente: «Ho detto che la responsabilità di tutto quello che è accaduto ricade sul governo israeliano. Non ho detto viva Hamas. Ho solo aggiunto che hanno lasciato marcire la situazione. Ho scritto cose molto, molto più forti in questo senso in passato. Fino a ieri ero intenzionato a non dimettermi ma a farmi cacciare, piuttosto. Dopodiché sarei andato in tribunale. Ma, ripeto, non voglio danneggiare il teatro. Non solo, questa situazione si sarebbe ripresentata continuamente, perché questo è il nuovo fascismo: stigmatizzare l’opinione delle persone criminalizzandole».

L’attore ha ricevuto la solidarietà di tanti cittadini comuni e non solo: «Le dimissioni di Moni Ovadia dal Teatro Comunale di Ferrara, ove ha il ruolo di direttore generale, sono una sconfitta della democrazia e della libertà di pensiero», ha dichiarato il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi. «L'attività culturale, anche per chi rappresenta una istituzione importante, non può essere subordinata a una posizione politica».

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