Monica Guerritore e Giacomo Gianniotti, su Netflix è arrivata la ...

9 Ott 2024

Una donna matura, divorziata e ricca, s'innamora di un bellissimo ragazzo, che ha tutta l'aria di un truffatore

Monica Guerritore - Figure 1
Foto Io Donna

La soap opera su Netflix c’era già, proveniva da paesi specializzati nel genere. Ora con Inganno, nuova serie italiana, il paese della sceneggiata contribuisce alla libreria streaming con un bel drammone patinato in sei episodi di Pappi Corsicato. Una storia ambientata nella bellissima cornice (ironia, ndr) della Costa amalfitana, sorvolata asetticamente con i droni come nelle serie Usa a tema ricchi orribili in vacanza, da White Lotus alla prossima Costiera (sempre amalfitana ma su Prime nel 2025).

Le star di Inganno – basata sulla serie inglese Gold digger del 2019 – sono Monica Guerritore e Giacomo Gianniotti. Nei ruoli rispettivi di Gabriella ed Elia, formano una coppia innamorata che sfida il tabù dell’età (lei ha 60 anni, lui 30), e tutto quello che di solito gli va appresso. Compreso il doppio sospetto che lei – divorziata, tre figli e proprietaria di un albergo – sia completamente impazzita a livello ormonale, e che lui sia a caccia di dote.

Un dubbio istantaneo che assale dalla prima comparsa di Elia: un tuffo nudo in mare sotto gli occhi di Gabriella, che in terrazza per i fatti suoi lo osserva prima noncurante, e poi con piacere (un’introduzione a colpo di fulmine che sembrerebbe del tutto calcolata). Di nudo, in Inganno, c’è n’è parecchio, più Gianniotti di Guerritore, e ci sono anche molte scene di sesso. A letto e in location fatte apposta per essere scoperti, mentre la telecamera avvolge i corpi e i visi.

Il progetto della serie è ambizioso: illustrare (dicono le note di stampa) la libertà di una donna di «viversi in tutte le sue sfumature sovvertendo il ruolo della maternità nella cultura mediterranea». Tuttavia psicologie e sviluppi drammatici sono tagliati piuttosto grossolanamente, sicché tra i panorami e i pettorali di Giacomo, l’impianto soap è più pubblicitario che piacevolmente oltre ogni limite del consentito. Ma nel colpo di coda Inganni supera anche se di poco il modello britannico, e non è poco.

Giacomo Gianniotti e Monica Guerritore Giacomo Gianniotti in “Inganno”. (Gianni Fiorito/Netflix)

Inganno, la trama della serie Netflix

Nel giorno del suo sessantesimo compleanno, Gabriella (Guerritore) conosce Elia (Gianniotti), un ragazzo bellissimo rimasto in panne con l’auto a causa di un incidente. Dopo avergli prestato il telefono per chiamare il carroattrezzi, lo invita a casa (in realtà l’appartamento padronale di un albergo senza dubbio a cinque stelle). Siccome strada facendo ha piovuto, Gabriella offre a Elia una maglietta del figlio Nico, anche se lui aveva un giubbotto come protezione.

Rimasto a petto nudo, lei lo fissa come imbambolata al luna park, finché non si scuote e va a fare un tè. Tornata nello stesso punto, dopo accurata ricerca per tutti i piani lo pesca a esaminare con molto interesse un astuccio di orologi preziosi (perché?).

L’indomani, si rivedono per caso dall’elettrauto. Lui sta litigando per la fattura, lei rivuole la maglietta del figlio (che Elia ha incontrato in un bar – non si capisce se gay o no – la sera prima, non sapendo chi sia in realtà). Le cose evolvono con Gabriella sempre più pressata dal giovane; sebbene si renda conto che non sa nulla di lui, cede progressivamente a baci e abbracci. E anche ad altro di molto più spinto. Elia sa del resto creare le situazioni, ha infatti molto facilità a spogliarsi. Appena vede uno specchio d’acqua, dal mare a una piscina privata, cala i pantaloni (a un cento punto viene beccato in mutande anche da Nico, che di ritorno a casa scopre così la tresca in corso).

Arriva infine il giorno delle presentazioni ufficiali di Elia come compagno di mamma. Messi in allarme, i figli – e l’ex marito che lasciò Gabriella per la di lei migliore amica – si interrogano sul personaggio in modi diversi. Nico, ragazzo queer a cui non interessa il genere sessuale ma la persona (testuale), è sconvolto; Giulia – influencer con diversi problemi di immagine – dice che mamma ha tutto il diritto di divertirsi; Stefano – il più preoccupato del patrimonio di famiglia – fa fare delle ricerche a un amico poliziotto (che si scopre più avanti essere molto più di un amico)

Viene fuori che Elia ha parecchio da nascondere, c’è una società fallita in Spagna e la fuga. E forse un’amante a Napoli (i fratelli si sono messi a pedinarlo). Intanto, alternando sfuriate a perdoni, Gabriella sembra prigioniera di Elia e di un passato (ogni tanto ci sono alcuni flashback) da cui vorrebbe affrancarsi proprio grazie al giovane. 

Monica Guerritore d Giacomo Gianniotti in “Inganno”. (Gianni Fiorito/Netflix)

Sceneggiate e sesso: ma vissero felici e contenti?

Consapevole di avere solo sei episodi, quindi poco arco narrativo, Inganno si apre con quello che sembra uno spoiler spudorato: l’acquisto di un abito di nozze. L’energia della serie è del resto quella di un teen drama, un coronamento d’amore incidentalmente misto a thriller erotico, un’amalgama che funziona a tratti. Qualcosa cambia dal quarto episodio in poi, quando nell’incastro arrivano nuovi personaggi, ma per il resto il materiale ha una sostanza televisiva. Anche nei dettagli omo-queer.

Guerritore è abile nel mantenere il punto dolente del personaggio, un colpo in imbarazzo e poi trasgressivo, lacerato dal dubbio costante di un inganno e umiliato spesso dall’implorazione. Peraltro comprensibile, visto la prestanza di Gianniotti e dunque di quella grande trappola della bellezza uguale onestà. La sua Gabriella ha però cambi di umore troppo repentini, non solo nel legarsi al giovane, subito installato in casa senza passaggi intermedi di conoscenza, ma anche nell’elargirgli quello che poco prima, e ragionevolmente, gli aveva negato.

Potrebbe trattarsi di mero bisogno carnale, instabilità emotiva, confusione (tutto quello di cui l’accusano i figli, e perché no). Eppure, sulla debolezza umana ben espressa da Guerritore emerge piuttosto tutta la meccanicità di una scrittura incauta. 

Giacomo Gianniotti. (Gianni Fiorito/Netflix)

Meglio avrebbe funzionato insistere sul registro del noir, per esempio su quel bieco accenno da film in bianco e nero senza morale. Più che le acrobazie sessuali, infatti, e la sfrontatezza di Guerritore nel mostrare rughe e difetti (ormai quasi una moda tra le attrici over), il senso di perdizione anche economica, quel tanto di sospetto e avidità connaturato a una relazione sbilanciata da ogni punto di vista, ha un bel tocco di malvagità quando diventa un gioco scoperto. Cioè quando Gabriella viene chiamata «la vecchia», da spennare, di cui approfittarsi, da deridere.

Purtroppo Elia è un criminale con i muscoli e poca megalomania, ma anche se fosse, la serie, piuttosto che trasgredire decisa, fluidifica ogni genere fino a innalzarsi al solo melò. Butta lì grandi momenti camp come il veleno che non uccide i topi dell’albergo e allora a mali estremi si fa da soli, e poi vola giù – tra notevoli sbandate – fino a un preciso depotenziamento. 

Ne emerge Gabriella, evviva, donna che vuole e deve ricostruire un suo centro, e che detta le regole del suo sogno di stabilità. Certo, con un po’ più di giudizio poteva risparmiarsi un sacco di magagne, o usare gli altri come è successo in parte a lei. Ma non serve lamentarsi, siamo il paese della sceneggiate, non quello delle dark ladies con un piano.

Francesco Del Gaudio è Nico. (Gianni Fiorito/Netflix)

Il cast oltre a Monica Guerritore e Giacomo Gianniotti

Commendatore al Merito della Repubblica Italiana per il suo impegno nel campo delle Arti e della Cultura (2011), Monica Guerritore (nata nel 1958) è una delle attrici italiane di teatro e cinema (nonché drammaturga) più conosciute. 

La sua carriera e vasta e ricca di collaborazioni prestigiose. Limitandoci alle produzioni tv recenti, Monica sta vivendo una sorta di piccolo rinascimento in streaming. Oltre a Inganno, suo esordio su Netflix, sono state molto apprezzate le partecipazioni nelle serie Speravo di morì prima (Sky; mamma di Francesco Totti) e Vita di Carlo (Prime Video e Paramount+; moglie di Carlo Verdone, Sandra). Ma anche quella in The Good Mothers (Disney+; interpreta un avvocato segue Lea Garofalo prima e Denise poi).

Giacomo Gianniotti (nato nel 1989 a Roma, ma cresciuto in Canada) è celebre per avere partecipato a Grey’s anatomy dal 2015 al 2021 (il ruolo era quello del Dr. Andrew DeLuca). Tra i crediti successivi ci sono le serie From scratch – La forza dell’amore e Wild cards. Nel 2022 e 2023 ha inoltre fatto parte dei cast di Diabolik 2 e 3 dei Manetti Bros: Diabolik – Ginko all’attacco! e Diabolik – chi sei?. Prossimamente lo si vedrà in Peter Lucca Mortis di Peter Greenaway – ultimo film del regista inglese girato a Lucca (nel cast ci sono anche Dustin Hoffman e Helen Hunt).

Il resto del cast di Inganni è composto da Emanuel Caserio (Stefano), ex concorrente di Amici di Maria de Filippi, Caserio è notissimo per il ruolo di Salvatore Amato in Il paradiso delle Signore, Dharma Mangia Woods (Giulia), Francesco Del Gaudio (Nico) Denise Capezza (Marina), Fabrizia Sacchi e Geppy Gleijeses.

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