Roma, braccio di ferro per Morata: ora tocca ai Friedkin

ROMA - Serve uno sforzo, un rilancio, con la firma sontuosa di Dan Friedkin. La Roma non è ancora fuori dalla corsa, perché ha il gradimento e la preferenza di Alvaro Morata. Le parti hanno anche raggiunto da qualche giorno l’accordo per un contratto di quattro anni a 4,5 milioni più i bonus a stagione. Ma se la proprietà non presenta un’offerta concreta all’Atletico Madrid, a questo punto superiore ai 13 milioni stanziati ieri dall’Inter, le volontà non si incontreranno con la realtà effettiva.

Morata - Figure 1
Foto Corriere dello Sport.it
Riflessioni

Nell’incontro di lunedì scorso a Trigoria lo staff del giocatore è rimasto un po’ sorpreso - per così dire - davanti alla riluttanza di Tiago Pinto, che è preoccupato dall’ipotesi di inserire nello spogliatoio un altro campione dallo stipendio ingombrante. Teme di turbare gli equilibri interni, senza contare che l’investimento a lungo termine su un attaccante di quasi 31 anni si scontra con la filosofia aziendale. Il nodo, che si attorciglia al problema già noto del fair play finanziario, è essenzialmente questo: mettere una fiche di 50 milioni su Morata significa accontentare José Mourinho, e lo stesso attaccante spagnolo che freme per tornare a giocare con l’amico fraterno Dybala, ma anche contraddire una precisa linea di condotta, che impone la sostenibilità finanziaria di ogni operazione.

Reazione

Quanto può aspettare Morata prima di mollare la Roma? Qualche giorno, sempre che l’Inter (o la Juve) alzi l’asticella. In ogni caso la trattativa è arrivata a un impasse curioso: da una parte c’è una società che non può pagare 20,5 milioni, l’importo che accontenterebbe l’Atletico tra parte fissa e bonus certi, ed è la Roma; dall’altra c’è un club che potrebbe investire certe somme, dopo la remunerativa cessione di Onana, ma non è entusiasta di Morata. E’ possibile che nelle prossime ore Tiago Pinto, dopo aver ottenuto l’autorizzazione dai Friedkin, telefoni di nuovo a Juanma Lopez e Beppe Bozzo, i rappresentanti dello spagnolo, per chiudere la partita. Ma è anche plausibile che la Roma si ritiri dall’asta, come è successo un paio di settimane fa per Frattesi.

Alternative

In questo secondo caso si ricomincerebbe a parlare di Gianluca Scamacca, ieri a segno con il West Ham nell’amichevole australiana contro il Tottenham. Su questo fronte non risultano comunque novità, perché gli inglesi non lo prestano senza obbligo di riscatto (molto alto peraltro). Scamacca, come Morata, alla Roma andrebbe di corsa. Ma l’ostacolo finanziario in questo momento è addirittura più duro. Tra le altre opzioni che la Roma ha visto scivolare sul tavolo ci sono anche i due “italiani” Nzola, sondato a fine campionato come idea di riserva, e Arnautovic, che è amico di Mourinho ma non interessa per età e ingaggio. Bisogna avere pazienza in un mercato creativo. Intanto un centravanti è effettivamente in arrivo a Trigoria: si chiama Filippo Alessio, è nato nel dicembre del 2004 e verrà aggregato alla Primavera. La Roma lo prenderà dal Vicenza in prestito con diritto di riscatto. Nella scorsa stagione era all’Empoli.

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