Bagnaia, la vittoria non basta. Martin centra l'obiettivo di una vita: è ...
Pecco, dopo due titoli iridati consecutivi, cede lo scettro allo spagnolo della Ducati Pramac, che il prossimo anno andrà in Aprilia. Ultima corsa vinta dall'italiano davanti a Marquez e Jorge
Giornalista
17 novembre 2024 (modifica alle 15:45) - MILANO
Pecco Bagnaia fa l'unica cosa che gli avrebbe consentito di tenere accesa la speranza del titolo: vincere il GP Solidarietà a Barcellona, ultimo round della MotoGP 2024. Ci riesce, ma Jorge Martin, con una gara intelligente e forte del vantaggio in classifica (+19 dopo la Sprint del sabato), gestisce la pressione e si laurea Campione del Mondo MotoGP per la prima volta in carriera. Al traguardo lo spagnolo del team Pramac Ducati - che dal 2025 sarà pilota del team ufficiale Aprilia - chiude terzo, dietro Pecco e Marc Marquez, conquistando il titolo con 10 punti di vantaggio sull'italiano della Ducati ufficiale che aveva vinto gli ultimi due campionati MotoGP.
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Bagnaia fa corsa di vertice, conquista l’undicesimo GP stagionale, tenendo a bada un pimpante Marc Marquez che gli resta in scia per due terzi di gara senza mai impensierirlo realmente, ma a Martin è sufficiente il terzo posto per coronare il suo sogno iridato. Stagione eccellente la sua. Gloria per lo spagnolo e la Ducati Pramac, che ringrazia la lealtà di Borgo Panigale che l’ha appoggiata fornendo lo stesso materiale tecnico fino in fondo nonostante il divorzio che porterà dal 2025 la squadra di Paolo Campinoti nell'orbita Yamaha. Applausi per tutti.
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Dopo un via regolare, Bagnaia fa l'andatura, Martin lo segue e poi si fa sfilare da Marquez all’inizio del 2. giro senza rischiare. In testa, Marquez incalca Bagnaia, mentre alle spalle di Martin si posiziona, quasi un bodyguard, l’amico Espargaro che piega la resistenza di Bastianini. La coppia di testa Bagnaia-Marquez allunga, Martin resta tranquillo al terzo posto mentre risale Alex Marquez che prova a contendere il 4° posto a Espargaro, riuscendo a passarlo nel finale. Si arriva al traguardo senza patemi, con l'inevitabile ansia nel box Pramac, Bagnaia che centra un successo agrodolce, Marquez che chiude al terzo posto il Mondiale e Martin-Martinator che festeggia la corona con una scenetta stile Terminator. Alle spalle di Alex Marquez, chiudono la top-10, nell'ordine: 5° Aleix Espargaro all'ultimo GP in carriera; 6° Brad Binder; 7° Enea Bastianini; 8° Franco Morbidelli; 9° Marco Bezzecchi e 10° Pedro Acosta.
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Jorge Martin festeggia così a 26 anni il suo primo Mondiale in MotoGP, coppa che mette in bacheca affianco a quella della Moto3 conquistata nel 2018. Alla sua quarta stagione completa in top class lo spagnolo dalla velocità istintiva ed esplosiva, pole al solo secondo GP in carriera in MotoGP, capitalizza l’esperienza dello scorso anno centrando la corona iridata con un mix di maturità, costanza e prestazione. Bravissimo a piegare un mastino come Bagnaia, a reagire mentalmente alla porta chiusa in faccia dalla Ducati, per far passare al suo posto Marc Marquez sulla rossa ufficiale del 2025, e a interpretare al meglio un regolamento che premia più la costanza di rendimento che le vittorie. L’averne conquistate solo 3, contro le 11 di Bagnaia va visto come un limite del regolamento, non suo: Martin è stato solo molto bravo a sfruttare questa dinamica di punteggio. La sua maturazione è stato l’aspetto in cui lo spagnolo ha compiuto i maggiori progressi: sulle doti di pilota non c’erano dubbi. Adesso Martinator porterà il suo numero 1 sulla carena dell’Aprilia, dove lo aspettano a braccia aperte per capire il reale potenziale della moto di Noale. A 23 anni di distanza dal successo di Valentino Rossi con la Honda Nastro Azzurro (nel 2001, in 500), un team privato torna a vincere in top class: giusto e significativo che ci sia riuscita la Pramac, molto più che una costola di Borgo Panigale. Anche lei cambia, passando dalla Ducati alla Yamaha, ma ci sono tanti coriandoli ad accompagnare il sipario.