MotoGP a Phillip Island: le pagelle della Sprint Race del GP Australia
Lode per Martin, che nella Sprint in Australia si trasforma in 'Bastonator' con una corsa completamente in controllo. Anche Marquez è tornato al suo livello: dopo un errore in partenza disegna una splendida rimonta. Ottima prestazione anche di Bastianini, che si conferma al top. Non benissimo Bagnaia, in difficoltà già dalle qualifiche. Domenica la gara lunga alle 5 LIVE su Sky Sport e in streaming su NOW
HIGHLIGHTS SPRINT - CLASSIFICA
Innanzitutto è tornato Martin-Bastonator al suo meglio: una pole, mai in discussione, stratosferica considerando i distacchi rifilati (quasi 6 decimi al secondo…) e l’apparente facilità nell’ottenerla in condizioni difficili, fredde, umide, ventose. Poi, in gara, primo dal via alla bandiera a scacchi sventolata da Mark Webber, con costanza assoluta, senza mai perdere il controllo completo della sua gara. 10 e lode, un martello, implacabile, appunto.
Oramai è sicuro: pure Marc Marquez è tornato al suo straordinario livello: secondo alla fine, come in prova, dopo un piccolo errore alla prima curva amplificato dal vento e una conseguente bellissima rimonta. Fosse partito al meglio, forse avrebbe anche potuto giocarsi la vittoria il che è una bella promessa per il GP. 9 e mezzo.
Molto bene pure Enea Bastianini - per questo GP senza il suo manager Carlo Pernat che è passato in officina per una messa a punto - che ha rimontato fino al “podietto” dimostrando che pure lui si è confermato ad un livello assoluto: 9.
Molto bene pure Di Giannantonio che nonostante la spalla non a posto e una partenza difficile ha rimontato fino al quinto posto (poi diventato 7° in seguito alla penalità per pressione irregolare delle gomme). Comunque corsa da 8. E bene pure Morbidelli, quinto dopo la retrocessione di Diggia e con voglia di fare di più. 7.
Benissimo come sempre in gara le Ducati che hanno occupato le prime 6 posizioni. Cosa dire? 110 e lode.
Non soltanto oggi, ma in tutto il weekend Pecco Bagnaia non era a posto, non è sembrato quello di Motegi e difatti il quarto posto finale lo dimostra. Ora il distacco da Martin è salito a meno 16 punti, ma c’è ancora il GP. Ha le risorse tecniche e umane per tornare lassù. 7.
L’incidente tra Maverick Viñales tamponato a 200 all'ora da Marco Bezzecchi alla prima curva è stato semplicemente pazzesco, spaventoso, da incubo. Il pilota spagnolo dell’Aprilia aveva appena superato l’italiano quando in frenata, complici vento e risucchio della scia, il pilota del team VR46 ha centrato l’avversario.
Un botto pazzesco, che fortunatamente sembra essersi risolto senza fratture o altri gravi danni per i due. Peccato perché Viñales stava guidando su un ottimo ritmo dopo un avvio da gambero e il Bez stava dando spettacolo col suo modo di guidare. Ma va bene così.
Per KTM poteva essere una sprint di soddisfazioni, invece si è trasformata in un disastro con Miller, Acosta e Binder tutti finiti in terra. Per Jack l’australiano ci sta, chiude le sue gare così abbastanza spesso, 4. Binder invece deve fare il salto, trovare costanza se vuole diventare un contendente per il titolo in futuro, 4 pure lui.
Acosta è alla terza caduta consecutiva in gara dopo le due giapponesi. Urge che trovi il limite perché è vero che dà spettacolo e guida da dio, ma sbaglia anche troppo. Che sia la normale inesperienza per un esordiente, unita però ad un po’ di presunzione? Chissà. 4. Alla fine l’unica KTM al traguardo è stata quella di Fernandez, nona a oltre 21” di distacco. 5.
Settimo Raul Fernandez e ottavo Aleix Espargaro per Aprilia, piuttosto lontani come distacco, ma a punti. 6. Luca Savadori è finito ultimo, ma non era lì per correre davvero, fa più il collaudatore visto che è l’unico che resterà in Aprilia anche l’anno prossimo. Non fosse caduto (non per colpa sua) Viñales, sarebbe stata una giornata molto più positiva. Peccato.
Il “migliore” tra i 6 piloti in sella alle 4 Honda e alle 2 Yamaha è stato Luca Marini (Honda), decimo, davanti a Quartararo e Rins con le Yamaha. Zarco nel suo provarci sempre si è steso. Con 7 piloti fuori, dei quali 6 sicuramente più veloci (3 KTM, 2 Ducati e un’Aprilia) si tratta di posizioni poco esaltanti. 3.