Musetti: "Grazie ai Challenger ho reimparato a lottare, mi sta ...

7 Lug 2024

Aggiornato 07/07/2024 alle 08:03 GMT+2

WIMBLEDON - Lorenzo Musetti ha parlato a margine della vittoria su Comesana che gli ha consegnato gli ottavi di finale a Wimbledon: "Devo dire che questo cambio dell'ultimo periodo è partito tanto da essermi messo alla prova giocando i Challenger. Quelle due finali a Cagliari e Torino mi hanno riportato nella lotta, nella giungla; posti dove a volte è giusto stare".

Lorenzo Musetti a Wimbledon 2024

Musetti - Figure 1
Foto Eurosport.it

Credit Foto Getty Images

dall'inviato a Wimbledon. Lorenzo Musetti ha parlato in conferenza stampa dopo la vittoria su Francisco Comesana che gli è valsa l'accesso agli ottavi di finale dei Championships. Così sulle difficoltà di un match che sarebbe dovuto iniziare intorno alle 14 ed è finito alle 21: "E' stata una giornata veramente lunga, con la partenza del match prima di noi già ritardata. Poi la pioggia. Si sapeva sarebbe stata una giornata un po' così, ma siamo a Londra e il tempo è questo. Durante la prima pausa ero parecchio frustrato e arrabbiato di come era andato il secondo set, perché in termine di occasioni me lo meritavo, avevo avuto anche due set point. Ma al di là di quello tutte le palle break che non ero mai riuscito a sfruttare. E dunque ero molto nervoso perché sapevo che rientrare in campo 2 set a 0 sarebbe stata un'altra cosa. E penso si sia visto perché poi il mio set più brutto è stato il terzo. Lì però di contro sono stato bravo a salvare un set point. Però dai, da lì ho preso coraggio e ne sono uscito da giocatore. E' stato quello a fare svoltare il match".

Su Wimbledon, gli ottavi qui sono più speciali che a Parigi?

"Sì perché a Parigi gli ottavi non è che erano arrivati agevolmente, ma senza dubbio con meno sofferenza. Specialmente l'ultimo dove non avevo perso un set. A livello di vittorie toste, di quelle che stai lì, di sofferenza, perché poi alla fine questo sport è fatto soprattutto di questo specie negli slam, allora sì è qualcosa che fa bene questo ottavo. E' un bagaglio che è un mix di pazienza, sofferenza, lotta, nervosismo e tutto quanto. E' qualcosa che fa comodo avere. Wimbledon è sempre stato il mio slam preferito perché lo associavo a Roger, ma anche per nomea e tradizione di questo torneo. Sto vivendo una bella settimana. Speriamo la prossima sia ugualmente bella".

Sul non aver giocato al meglio ma essere qui: è positivo per il risultato o negativo perché ancora non sei riuscito a esprimere il tuo tennis?

"Un po' tutte e due. Ma forse di più l'essere qui lottando. Sono più presente in campo e faccio di tutto per portare a casa la partita, che credo sia quello che mi sia mancato nell'ultimo anno. Troppe partite mi erano scivolate via perché mi lamentavo troppo di non colpire bene, di non giocare bene, che gli altri erano più bravi. Devo dire che questo cambio dell'ultimo periodo è partito tanto da essermi messo alla prova giocando i Challenger. Quelle due finali a Cagliari e Torino mi hanno riportato nella lotta, nella giungla; posti dove a volte è giusto stare, specialmente dopo il periodo che ho passato. Quelle partite e quelle vittorie hanno fatto bene e a Parigi si è visto un ottimo livello con un ottimo tennis, così come a Stoccarda e al Queen's. Qui invece mi sto esprimendo solo a sprazzi magari, speriamo che da lunedì riesca a ritrovare completamente il mio tennis. So già che ci sarà da soffrire ma da questo punto di vista come si è visto sono pronto, sono preparato, che è meglio di arrivare qui sprovvisti di pazienza e di sofferenza".

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