Il caso Albania: rientrati in Italia i 7 migranti. Elon Musk: "Questi ...
Dopo la decisione del Tribunale di Roma, è arrivata nel porto di Brindisi la nave Visalli con a bordo i sette migranti, di origine bengalese ed egiziana, che da venerdì scorso si trovavano nel centro di Gjdaer, in Albania. L' attracco è avvenuto attorno a mezzanotte e mezza. I sette migranti sono stati accompagnati in una struttura per richiedenti asilo.
Fa discutere un commento di Elon Musk su X: "Questi giudici devono andarsene" ha scritto a proposito della notizia postata da un utente sul social sulla decisione del Tribunale di Roma di sospendere la convalida del trattenimento dei migranti in Albania.
Maddalena (Associazione Nazionale Magistrati)
"Siamo sconcertati per questo intervento da parte di un magnate estero potentissimo. Qui non è più in gioco l'indipendenza della magistratura, ma qui si tratta della sovranità dello Stato italiano. Innanzitutto bisognerebbe pensare a questo tipo di difesa e poi a quella della giurisdizione". È la replica della vicepresidente dell'Associazione Nazionale Magistrati, Alessandra Maddalena, alle critiche di Elon Musk ai giudici italiani.
Carbone (Csm): parole pericolose per la democrazia
"Le parole di Elon Musk contro i giudici italiani sono parole pericolose. Questi nuovi oligarchi che sfruttano mondi nuovi (come lo spazio, l'etere i social e le nuove tecnologie) per controllare la politica mondiale sono un pericolo per la democrazia. Dopo un'incursione nella politica tedesca oggi il giurista Elon Musk entra in modo violento criticando un potere delle Stato. Tutto questo è inaccettabile ma soprattutto pericoloso". Così il consigliere laico del Csm Ernesto Carbone.
Le reazioni politiche al post di Musk su X
"L'Italia e l'Europa non prendono lezioni di democrazia da nessuno, tanto meno da Elon Musk, il cui unico scopo è minare i nostri valori fondamentali, lo Stato di diritto, i principi più basilari delle nostre democrazie, a partire dall'indipendenza della magistratura. Tutte cose evidentemente sconosciute a Musk. Vada a costruire i suoi regimi nello spazio", ha replicato sui social Sandro Gozi, eurodeputato di Renew Europe e segretario generale del Partito democratico europeo.
"L'attacco di Musk ai giudici italiani non solo è inaccettabile e un'ingerenza da braccio destro di Trump, ma è il segnale inequivocabile di quello che Musk vuole realizzare, ovvero costruire un'autocrazia tecnologica grazie al suo impero economico per fare a meno della democrazia. Con le sue piattaforme social, la conquista dello spazio con i suoi satelliti attraverso i quali può condizionare conflitti militari e geopolitica, come in Ucraina, pone un problema per la democrazia. Mi aspetto la condanna da parte della premier italiana delle gravissime parole di Elon Musk a difesa della nostra Costituzione e magistratura". Così in una nota il portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli.
"Le parole di Elon Musk sono inopportune perché, addirittura dall'estero, alimentano uno scontro con la magistratura che il Centrodestra non vuole. Non c'è un conflitto tra poteri dello Stato, tra governo e magistratura nel suo insieme, semplicemente riteniamo che alcuni tribunali abbiano preso delle decisioni sbagliate e strumentali. Per noi è importante, nell'interesse del Paese, affermare un principio fondamentale della democrazia: è il Parlamento che fa le leggi ed ai giudici spetta il compito di farle rispettare, nella loro autonomia, evitando interpretazioni creative. Bene ha fatto il ministero dell'Interno a costituirsi presso la Corte Europea per ribadire l'assoluto rispetto dei principi fissati dall'Ue". Lo afferma il presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi.
"Elon Musk ha ragione. Il 20 dicembre potrei ricevere una condanna a 6 anni di galera per aver bloccato, da ministro dell'Interno, gli sbarchi di clandestini. Visto dall'estero tutto questo sembra ancora più incredibile". Lo afferma sui social il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, commentando le parole di Musk ("Questi giudici devono andarsene"), a proposito della sospensione della convalida del trattenimento per sette migranti decisa dalla sezione immigrazione del Tribunale di Roma che si è anche rimesso alla Corte Ue.
Musk (X)
''Deve evidenziarsi che i criteri per la designazione di uno Stato come Paese di origine sicuro sono stabiliti dal diritto dell'Unione europea. Pertanto, ferme le prerogative del Legislatore nazionale, il giudice ha il dovere di verificare sempre e in concreto, come in qualunque altro settore dell'ordinamento, la corretta applicazione del diritto dell'Unione, che, notoriamente, prevale sulla legge nazionale ove con esso incompatibile, come previsto anche dalla Costituzione italiana". È quanto scrive Luciana Sangiovanni, presidente della Sezione per i diritti della persona e immigrazione del tribunale civile di Roma, in una nota dopo la sospensione decisa dai giudici dei trattenimenti dei sette migranti.
La sospensione dei giudizi, comunque, "non arresta il decorso del termine di legge di quarantotto ore di efficacia dei trattenimenti disposti dalla Questura", pertanto i migranti torneranno in Italia. Per un ottavo migrante, anche lui richiedente asilo e risultato vulnerabile, era già stato disposto il rientro in Italia.
Lo scorso 18 ottobre i giudici della sezione specializzata in materia di immigrazione del tribunale di Roma non avevano convalidato i trattenimenti, emessi dalla questura di Roma, per i primi migranti che erano stati portati all'interno del centro di permanenza per il rimpatrio di Gjader. Ordinanza che è stata poi impugnata dal Viminale in Cassazione.
"Credo che sia un tema oggi molto controverso e credo che alla fine una parola decisiva debba arrivare, c'è stato un ricorso alla Corte europea e può darsi che sia quella la sede giusta per definire quello che secondo me è un problema che sarebbe stato meglio non fosse sorto, ma visto che è sorto in qualche modo dobbiamo definirlo". Lo ha spiegato il presidente del Senato Ignazio La Russa, a margine di un evento al Palazzo di Giustizia di Milano, rispondendo a una domanda dei cronisti sul nuovo stop dei giudici al trattenimento di migranti in Albania.
“In una democrazia c’è la tripartizione dei poteri. Quando uno di questi poteri scavalca i propri confini mette in difficoltà la democrazia. Ci sono alcuni magistrati che stanno cercando di imporre la loro linea politica al governo. Questo non è accettabile. Io rispetto tutte le decisioni della magistratura, non faccio polemica e non offendo nessuno, dico soltanto che è una scelta che va contro la tripartizione dei poteri. Non è un magistrato che decide qual è un Paese sicuro perché non lo sa. Perché non si occupa di queste cose. Se il governo che ha gli strumenti per farlo dice che un Paese è sicuro, allora c’è qualcosa che non funziona”. Così il vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani commentando la decisione di sospensione.
Salvini: altra sentenza politica, non contro il governo ma contro gli italiani"Un'altra sentenza politica non contro il governo, ma contro gli italiani e la loro sicurezza. Governo e Parlamento hanno il diritto di reagire per proteggere i cittadini, e lo faranno. Sempre che qualche altro magistrato, nel frattempo, non mi condanni a sei anni di galera per aver difeso i confini...". Lo scrive su X il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini.
Il Viminale, intanto, a quanto si apprende, si costituirà di fronte alla Corte di giustizia europea per sostenere le proprie ragioni dopo le decisioni dei giudici del Tribunale di Roma di sospendere la convalida del trattenimento dei 7 migranti.