Spalletti verso la Nations League: «Infortuni? Non si gioca troppo, ci ...

7 Ott 2024
Nations League

diAlessandro Bocci, inviato a Firenze

La missione del ct Spalletti è blindare la qualificazione. Fra i convocati Lucca sostituisce Kean infortunato. «I rigorini? Se facessi l'arbitro lascerei molto correre»

La missione è blindare la qualificazione ai quarti di finale di Nations League. Luciano Spalletti, come aveva fatto a settembre, raduna solo 23 giocatori, una Nazionale light per coinvolgere tutti. Kean, alle prese con una lombalgia dopo la partita con il Milan, è stato sostituito da Lucca. Resta una Nazionale giovane, impreziosita dalle novità Daniel Maldini e Pisilli, novità come Di Gregorio e Gabbia. Cinque cambi.
«Si riparte da quello che abbiamo visto a settembre. Adesso la parola d’ordine è dare continuità. I nostri campioni hanno capito che sfruttare le giornate azzurre, gli fa bene anche nelle loro squadre. Il nostro campionato dà soluzioni e alternative alla Nazionale. Gli infortuni dipendono soprattutto dalla testa e dalle pressioni più che dalla fatica muscolare. Quando le cose vanno bene ci sono meno infortuni. E qui per fortuna sono tutti contenti. Mi fa piacere avere visti i giocatori belli entusiasti e di rivedere lo spirito di settembre».

Spalletti nel calcio sempre più frenetico si gioca troppo e ci sono tanti infortuni.
«Per me non si gioca troppo. Ci sono squadre che non sono attrezzate per giocare tanto, ma chi ha 25 calciatori può sopportare i ritmi. Inter, Juve e Milan hanno calciatori per giocare tante partite. Certo, se si divide sempre i giocatori in titolari e riserve si crea qualche problema».

Perché ha convocato Daniel Maldini?
«Diventa facile chiamare uno come lui. Siamo sempre alla ricerca della purezza tecnica, è il calciatore che ci manca. Ha qualità, la giocata incantevole, la fisicità per cui regge botta. Ha anche corsa e sa giocare con le spalle alla difesa avversaria. Facciamo questa prova. Sta facendo una crescita importante, vediamo che effetto gli fa stare qui una settimana. Magari in azzurro gli esplodono giocate d’arte. E magari l’Italia lo stimolerà a essere più continuo. Ha possibilità importanti».

Nuovo anche Pisilli…
«É un bel centrocampista, fa bene entrambe le fasi. Mi diceva De Rossi che nelle partitelle di allenamento fa sempre gol. Sa fare tutto che è la nostra nuova storia. Voglio vedere lui e Maldini sotto pressione».

Per Chiesa e Zaccagni nel suo 3-5-2 le porte sono un po’ meno aperte?
«Un po’ si e un po’ no. Zaccagni ha fatto gol da seconda punta, Chiesa nella Juve di Allegri la seconda punta l’ha fatta. Federico deve capire determinate cose ma può farlo. Anche Zaniolo con Gasp fa il secondo attaccante».

Se vinciamo entrambe le partite siamo qualificati per i quarti di Nations…
«Così magari a novembre possiamo fare degli esperimenti. Per vincere però serve la stessa consistenza vista a settembre, dobbiamo essere squadra e sostenersi a vicenda».

Il terzo nuovo è Gabbia…
«Ha fatto vedere di saper comandare la difesa, mantiene la linea alta, parla con i compagni ed è un piacere avere un giocatore del Milan. Gatti aveva un problemino da mettere a posto e doveva recuperare. I giocatori li vogliamo sani. La Fiorentina ci ha messo a conoscenza del malanno di Kean e lo abbiamo sostituito con Lucca».

Il gruppo è completo..
«Ci servirebbe un giocatore offensivo in più, uno che cambia la partita, con 5 sostituzioni e due gare ravvicinate. Però molti centrocampisti hanno confidenza con il gol. E questo mi fa stare tranquillo».

Lukaku, De Bruyne, Vlahovic, molti rinunciano alla Nazionale nel calcio sempre più stressante..
«Bisogna valutare posizione dei calciatori in maniera profonda. Per me la Nazionale è un’emozione permanente, a volte persino troppo forte. I miei li ho visti felici di essere qui. Però credere ai giocatori, se non stanno bene è giusto lasciarli a casa».

É preoccupato per la difesa che subisce gol da 6 partite?
«É vero abbiamo preso qualche gol di troppo, però non sono preoccupato. Ho invece l’urgenza di dimostrare agli italiani che vogliamo renderli orgogliosi. E va dimostrato con la voglia e la professionalità come è successo nelle ultime due partite».

Troppi rigorini in campionato. Lei che ne pensa?
«Ieri sera ho visto Fiorentina-Milan accanto a Rocchi che era molto impegnato a fare valutazioni. Per me rimane difficile entrare dentro il lavoro di altri. E bisogna intendersi sulla parola contatto. Perché sia rigore ci deve essere un impatto. Se facessi l’arbitro lascerei molto correre».

La crescita di Retegui fa ben sperare anche la Nazionale?
«Mateo ci aveva dimostrato di essere un professionista straordinario e un goleador affidabile. Una rete in più o in meno cambia poco. È forte e esperto. E gli riescono cose migliori. L’Atalanta è un modello di calcio in generale, anche come società. E noi ci andiamo a pescare tanto. Gasp è un allenatore stimolante da conoscere e scoprire. Con lui siamo andati sempre a cena e ho pagato io (sorride ndr). L’Atalanta ci sta mettendo a disposizione molti dei suoi calciatori. Ha giocatori europei. Ora ha uno stadio che rappresenta bene il nostro Paese. Noi ne abbiamo alcuni che non si possono vedere. Bisogna fare gli stadi nuovi. E bisogna fare in fretta a mettersi al passo con i tempi».

Fagioli e Ricci si stanno dando battaglia per la Nazionale. Scegliere diventa difficile…
«Ricci nel Toro fa anche la mezzala, sono calciatori molto moderni e potrebbero fare sia il mediano sia il centrocampista. Il granata è più dinamismo e ha un raggio d’azione più lungo. Fagioli più bravo nello stretto. Hanno visione e cambi di gioco. Sono tranquillo. Ricci ha più impatto senza palla. Su Fagioli sono stato anche giustamente criticato, ma per me ha un grande futuro. Mi fido di quello che vedo e ho fiducia in me stesso. Cercate di averne anche voi. Fagioli ha qualità indelebili».

Il Belgio è un bell’esame?
«É una delle squadre più forti a costruire il gioco. Ha difensori che sanno costruire. Manca Lukaku, ma ha gente veloce che si butta nello spazio. Tedesco ha le sue idee, non si lascia influenzare dalle lamentele, un bel professionista. Abbiamo una bella gatta da pelare».

7 ottobre 2024

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