Natisone, l'ultimo gesto di amicizia. Continuano senza sosta le ...

27 giorni ago
Natisone

Il fiume Natisone ha restituito i corpi di Patrizia e Bianca. Erano a distanza di circa 300 metri l'una dall'altra. Appena le acque si sono ritirate, gli sforzi dei soccorritori hanno permesso di rinvenire le salme delle due amiche del cuore, di 20 e 23 anni, il cui abbraccio, insieme con Cristian, prima di essere tutti strappati dalla furia della piena del Natisone, ha commosso l'Italia intera. 

La prima vittima della tragedia di Premariacco (Udine) si trovava 700 metri a valle dell'ormai noto ponte Romano, sotto al quale una scarpata imprime al torrente quell'accelerata che ha impedito ai vigili del fuoco, protesi sulla loro autoscala, di intercettare i ragazzi in balia dell'acqua.   Il corpo è stato recuperato dai vigili del fuoco, che hanno utilizzato personale specializzato in attività fluviale. Quasi negli stessi minuti, attorno alle 12 di ieri, è riaffiorato anche il corpo dell'altra ragazza, di origine romena: la corrente l'aveva spinta in una zona con anfratti e vegetazione, fino a poche ore prima coperta dal fango trascinato a valle dalla piena di colore marrone.  L'hanno avvistata i volontari della Protezione civile Fvg; il recupero è stato effettuato con un elicottero e con il verricello, l'area era ancora insidiosa per poter fare intervenire, in sicurezza, personale di terra. 

Si sono così, purtroppo, avverate le previsioni degli esperti, che già dalle 15 di venerdì avevano confidato di disperare di trovare i ragazzi ancora in vita. Un'ipotesi pessimistica che si basava sulle condizioni estreme: quasi in corrispondenza con la tragedia, il Natisone scaricava a valle qualcosa come 250 metri cubi d'acqua al secondo, una velocità decisamente molto elevata. 

I tre ragazzi travolti dalla piena

 Altri due elementi  erano stati pietosamente taciuti ai familiari: alcuni testimoni oculari avevano chiaramente visto almeno una delle persone coinvolte sbattere violentemente contro la forra e le rocce che si trovano poco oltre il ponte Romano. Inoltre, la temperatura dell'acqua era rigidissima. Nel caso che la traiettoria del fiume avesse miracolosamente espulso sull'argine qualcuno, sarebbe stato necessario individuarlo con assoluta celerità, per evitare un decesso per ipotermia. Sarà, comunque, l'inchiesta della Procura della Repubblica di Udine a verificare la causa esatta della morte delle due ragazze. 

Da quanto si è appreso, saranno anche analizzate le tempistiche dei soccorsi, non per indagare qualcuno - è già stata accertata la correttezza dei protocolli - quanto piuttosto per rendere ancora più efficaci i futuri coordinamenti, visto che il primo allarme ha fatto alzare in volo Drago, il velivolo dei vigili del fuoco di Venezia, località molto distante dal luogo della disgrazia. Prima ancora che arrivasse in Friuli il caratteristico elicottero rosso, era giunto in zona anche l'equipaggio con a bordo il personale sanitario d'emergenza, dirottato sopra il Natisone quando sono state diffuse informazioni maggiormente dettagliate. 

Circa la ricostruzione dell'accaduto, nelle scorse ore il sindaco di Premariacco, Michele De Sabata, ha reso noto che, da quanto gli è stato riferito da fonti accreditate, una delle ragazze non sapeva nuotare. Può essere questo l'elemento che ha fatto desistere i ragazzi dal tentare di guadare la lingua d'acqua, non ancora mostruosa, formatasi alle loro spalle e che li aveva isolati. Alla base della tragedia potrebbe esserci un ultimo gesto di amicizia. Il lavoro dei soccorritori e delle forze dell'ordine non è finito: l'imperativo è restituire anche Cristian alla sua famiglia. In Friuli c'è il fratello, che abita in Austria. Non si dà pace. I due erano stati assieme fino a poche ore prima. Poi il giovane in auto aveva raggiunto la fidanzata Bianca, per stare un po' con lei, approfittando della sua trasferta a Udine per salutare i genitori, che vivono in Italia da tempo. 

"Profondo cordoglio" è stato espresso dal governatore Massimiliano Fedriga, anche a nome della Regione Fvg, e dal Comune di Udine, che ha sospeso iniziative di divertimento insegno di rispetto verso i familiari delle vittime. 

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