Calcio Monza, il giorno di Nesta “L'occasione della vita, un piacere ...
In una sala stampa gremita da oltre 60 tra giornalisti e operatori, il Calcio Monza ha presentato ieri, martedì 9 luglio, il nuovo tecnico Alessandro Nesta. L’allenatore romano guiderà i brianzoli, giunti invece alla terza partecipazione al massimo campionato. A fare gli onori di casa il Vice Presidente Vicario e A.D. Adriano Galliani, sempre con l’entusiasmo di una “prima volta”.
Tra sorrisi, ricordi e qualche domanda di mercato, Nesta ha impressionato positivamente per la schiettezza, la serietà e l’umiltà – tutte qualità particolarmente apprezzate in Brianza – con la quale un giocatore Campione del Mondo si appresta ad esordire in Serie A.
La scelta“Oggi è il giorno di Alessandro Nesta. Perché abbiamo scelto lui? Abbiamo fatto un sacco di analisi sul suo stile di gioco” ha esordito Galliani “ed abbiamo individuato in lui l’allenatore con il gioco più simile a Raffaele Palladino. Se una squadra non vuole cambiare decine di giocatori, è bene scegliere un allenatore che pratica un gioco simile al predecessore. Con Franco e Modesto abbiamo visto un sacco di numeri e siamo passati da una lista di 3-4 nomi fino a scegliere Nesta”.
Il debutto e il passato“Grazie per l’accoglienza” ha esordito l’ex tecnico della Reggiana “Fare per la prima volta la Serie A è un’opportunità che significa molto per me: ho studiato e lavorato per arrivare a questo livello. Lavorare con Adriano Galliani è un piacere, ma anche una responsabilità, perché è una persona che conosco. Ho visto il Centro Sportivo, si vede la mano del Presidente Berlusconi: dove è passato ha lasciato il segno. Penso anche allo stadio, che avevo visto tempo fa: ora è un’altra cosa”
Impossibile non ricordare che oltre 20 anni fa Adriano Galliani e Alessandro Nesta sono stati protagonisti di un’altra conferenza stampa, ai tempi del passaggio al Milan del difensore romano:
“E’ una cosa strana per me – dice Nesta – una conferenza stampa dopo 20 anni. Con il Milan abbiamo vinto, abbiamo perso, ci siamo caduti e rialzati. Ritrovarsi è bellissimo. Da giocatore fu complicato per me lasciare Roma. Questa volta la trattativa è durata due secondi: quando arriva una chiamata così, da Monza, dalla Serie A, prendi e vai. Tutto qua”
“Ho fatto meno fatica di 20 anni fa” ha confermato Galliani “all’epoca avevamo capito che con lui avremmo vinto la Champions e così è stato. Nesta è stato un difensore stratosferico, che faceva giocare bene altri come Thiago Silva. Gli auguro un percorso simile da allenatore: farà “certissimamente” bene. Voglio poi salutare Raffaele Palladino, a cui voglio bene: non avevo contattato nessuno fino alla sua decisione di andare via”
Gli obiettiviIl ricordo dell’ex tecnico monzese offre lo spunto per un siparietto simpatico. Nesta riferisce di aver parlato con Palladino: “La prima cosa che ho detto a Raffaele è stata… che ha fatto troppi punti qua! (ride)” Ne approfitta Galliani: “Ecco cosa chiedo a Nesta: vanno bene 97 punti in due campionati!”
Tecnica e tatticaStimolato dalle domande dei presenti, Nesta torna sulle sue pregresse esperienze di allenatore e sulle sue idee di gioco: “Essere stato calciatore porta dei vantaggi, ma se non studi non cresci. E’ l’occasione della mia vita, ho lavorato e studiato per essere qui. Ora sta a me dimostrare. Tatticamente la mia Reggiana ha giocato al meglio con la difesa a cinque, ma valuteremo. La prima cosa è capire cosa può fare ciascun giocatore: non facciamo proclami, valuteremo durante il ritiro come mettere i giocatori nel ruolo in cui rendono di più”
Da calciatore, il difensore romano ha lavorato con tecnici di primissimo livello come Ancelotti, Lippi, Eriksson: “Non ho un modello preciso di riferimento, dal punto di vista tecnico. Sulla capacità di gestione, ho invece preso da Ancelotti ed Eriksson, allenatori che ti facevano stare bene e che hanno tirato fuori da me il meglio. Un allenatore deve creare un ambiente in cui i giocatori si sentono forti, non solo badare alla tecnica ed alla tattica. Bisogna creare uomini forti, calciatori ambiziosi. Spero si parli del mio futuro come allenatore e non del mio passato come calciatore”
Prime impressioniA conferma del carattere schietto e serio, Nesta affronta di petto qualche piccola polemica relativamente alla sua nomina: “So che c’è un po’ di scetticismo perché non ho mai allenato in Serie A. Ci sta. Non sono permaloso, le critiche le ho sempre accettate anche da calciatore. Sono abituato alla pressione, l’ho sempre affrontata e l’accetto. Altrimenti sarei rimasto a Miami”
Non sarà facile raccogliere l’eredita di una squadra che in due campionati ha saputo salvarsi sempre con largo anticipo e collezionare prestigiose vittorie contro Juventus, Inter, Milan e Napoli. La “sfida” è riuscirci in continuità con un progetto tecnico che buone basi ma necessita di almeno due o tre correttivi importanti.
Inoltre, questo terzo torneo in Serie A sembra essere il più agguerrito sotto il profilo della lotta salvezza: squadre come Parma e Como, neopromosse, hanno già svelato di avere ambizioni ben più importanti dell’evitare le ultime tre posizioni.
Buon lavoro mister!
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