Nesta presenta il Monza: difesa a cinque, i giocatori dovranno ...

10 Lug 2024
Nesta

Umile come sua caratteristica, ma con le idee già chiare.

Alessandro Nesta si presenta in sala stampa, all’UPower Stadium di Monza,  davanti ad una foltissima pattuglia di giornalisti, nel giorno del diciottesimo anniversario della sua vittoria nella notte di Berlino, dove gli azzurri di Lippi vinsero il Mondiale. Anche se non è nella triade di allenatori che cita, per indicare chi gli ha lasciato qualcosa dentro.

“Porto me stesso, il mio modo di essere, qui a Monza. Sono una brava persona e spero di essere arrivato preparato per questo compito”. Sorriso leggero, tono di voce mai severo, timido nel relazionarsi con i presenti. Piccoli passi. Sobrietà.

Le sue parole, sono il paradigma del marchio di fabbrica di cui sono fatti i campioni: la modestia.

Interrogato su come pensa di fare giocare il Monza risponde subito: “Una difesa a cinque, centrocampo a tre e due giocatori davanti, ma ogni giocatore farà quel che potrà, siamo aperti a tutti. Studio per mettere i calciatori nelle condizioni migliori”.

“Non devono avere timori, i ragazzi, dovranno sudarsi la maglia, come dovrò fare io: se posso stare in Serie A lo dirà il tempo, mi sento comodo anche sotto pressione, la panchina me la suderò anch’io”

Nessun alibi alle paure dei giovani giocatori che “rispetto agli stranieri non devono avere timore di giocarsela, la maglia”.

Secondo l’ex rossonero infatti i giovani devono avere almeno fino ai 12 anni la libertà di esprimere la loro creatività, e solo da più grandi, cimentarsi con la tattica.

“In base a quello che potremo, faremo” aggiunge nella sua tranquilla fermezza.  Accanto a sè ha Galliani: “ho visto cosa hanno costruito, si vede la mano di Berlusconi”.

Adriano Galliani, prima dice che in base ai dati in loro possesso l’allenatore giusto in continuità con Palladino era proprio Nesta. Poi – dopo che Nesta rispondendo ad una domanda dei tantissimi cronisti ( sala zeppa come non si era mai visto ad oggi) dichiara di non aver avuto richieste dall’Ad, replica affermando che “l’obiettivo sarà raggiungere i 97 punti di Palladino in due stagioni”

L’ex difensore della Lazio, a questo proposito, non perde l’occasione per raccontare un aneddoto. “Ho chiamato Palladino a fine campionato e gli ho detto che con il Monza ha fatto troppi punti”. A proposito di difesa, dimostra di essere un fuoriclasse.

Il duetto continua quando si arriva a parlare della rosa. Per Galliani non parte e non arriva nessuno, il mercato è fermo. Con la Fiorentina non c’è nessuna trattativa per Colpani e neppure per l’approdo di Szczesny. Nesta aggiunge che Andrea Carboni  ha fatto un’ottima stagione e “può confermarsi in quella prossima”. Poi dichiara di non aver parlato con Paolo Maldini di suo figlio Daniel, che si dice potrebbe tornare in squadra.

La parte più interessante però arriva quando Galliani parla in particolare degli avanti biancorosso. “Maldini è una suggestione, il gruppo è completo: Ciurria Colpani e Forson coprono il versante destro dell’attacco, Caprari, Mota e Vignato quello sinistro. Al centro operano lo stesso Mota, Djuric e Petagna. In porta ci sono Sorrentino e Cragno.  Dunque siamo al completo: se qualcuno parte, allora magari qualcuno arriva, ma dobbiamo prima sfoltire”

Nesta dal canto suo ribadisce, sul piano del gioco, “che vedrete ancora la costruzione dal basso. Certo se sull’1-0 per noi mancano alla fine pochi minuti, la palla possiamo buttarla anche fuori nel parcheggio dello stadio”.

Per il neo allenatore biancorosso va considerato il buono che è stato fatto in questi due ultimi anni, “poi porterò anche qualcosa di mio”. Tutto si può migliorare. “Ho capito una cosa da alcuni grandi allenatori che ho avuto: da Eriksson , da Zeman e da Ancelotti. È lo spogliatoio che fa la differenza, l’ambiente. È quello che lavora nella testa del giocatore. La mentalità può compensare la tattica e la tecnica, serve a dare gli stimoli giusti.”

Galliani chiude: “Alessandro farà bene”

Pochi minuti e il nuovo mister brianzolo si avvicina a Galliani. “Presidente, io andrei ad allenare i ragazzi”. Finiti i convenevoli, Nesta è con la testa sul campo. La prima sfida è con sé stesso.

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