Il procuratore della Corte penale internazionale: "Arrestate ...

21 Mag 2024

La guerra di Gaza, giorno 228

L'accusa: crimini di guerra e contro l'Umanità. Il premier israeliano: "Uno scandalo che non ci fermerà". Hamas: "La Corte equipara vittima e carnefice". I morti a Gaza sono almeno 35.562

Netanyahu - Figure 1
Foto Rai News

AFP

Gli israeliani protestano contro il governo del primo ministro Benjamin Netanyahu davanti al parlamento israeliano, la Knesset, a Gerusalemme il 20 maggio 2024

La Francia sostiene la Corte penale internazionale "e la lotta contro l'impunità"

Il ministero degli Esteri francese afferma in una nota di sostenere la Corte penale internazionale, la sua "indipendenza e la lotta contro l'impunità in tutte le situazioni", senza fare esplicito riferimento alla richiesta avanzata da parte del procuratore della CPI Khan di mandati di arresto sia per i leader israeliani che per quelli di Hamas. La dichiarazione aggiunge che la Francia sostiene una "soluzione politica duratura nella regione", affermando che è l'unico modo per "porre fine alla sofferenza sia degli israeliani che dei palestinesi".

Raid israeliani, altri 4 morti a Gaza City

L'agenzia di stampa palestinese Wafa comunica che quattro persone sono state uccise ieri sera da un bombardamento israeliano che ha colpito un'abitazione nel sud della cittaà di Gaza, nel quartiere di Sabra. 

Il bilancio delle vittime nella Striscia dal 7 ottobre è di almeno 35.562 morti e 79.652 feriti, secondo i dati del ministero della Sanità locale gestito da Hamas.

Amal Clooney è tra gli esperti di diritto che hanno consigliato la richiesta dei mandati di arresto

Amal Clooney è tra gli esperti legali ha raccomandato al procuratore capo della Corte penale internazionale di fare richiesta per i mandati di arresto per il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant e i leader del gruppo militante Hamas. 

L'avvocata per i diritti umani e moglie dell'attore George Clooney ha scritto, in una lettera pubblicata sul sito web della Clooney Foundation for Justice della coppia, che lei e altri esperti di diritto internazionale hanno concordato all'unanimità di raccomandare che il procuratore capo della Corte penale internazionale Karim Khan chiedesse i mandati. Dal canto suo, Khan ha annunciato ieri la sua intenzione di volerlo fare, affermando che le azioni intraprese sia dai leader israeliani sia da Hamas nella guerra in corso da sette mesi a Gaza costituiscono crimini di guerra. "Credo nello stato di diritto e nella necessità di proteggere le vite dei civili - ha scritto Clooney - La legge che protegge i civili in guerra è stata elaborata più di 100 anni fa e si applica in ogni Paese del mondo, indipendentemente dalle ragioni del conflitto".

La corrispondente da Gerusalemme: le accuse della CPI e le reazioni in Medio Oriente

Biden insiste: "A Gaza non c'è genocidio"

Il presidente americano Joe Biden ha negato che l'offensiva di Israele a Gaza sia un "genocidio", difendendo lo Stato ebraico da una serie di cause legali internazionali. "Quello che sta accadendo non è un genocidio, lo respingiamo", ha detto, riferendosi alla causa presso la Corte internazionale di giustizia, il massimo tribunale dell'ONU all'Aja. Biden ha anche ribadito la sua condanna della richiesta, presentata ieri dal procuratore della Corte penale internazionale, un tribunale separato, di un mandato di arresto contro i leader israeliani.

Biden in aiuto a Netanyahu: "Scandaloso il mandato arresto contro i leader di Israele"

"La richiesta del procuratore della Corte Penale Internazionale di mandati di arresto contro i leader israeliani è scandalosa". Così il presidente Usa, Joe Biden, dopo la richiesta del procuratore capo della Cpi di mandati di arresto per crimini di guerra contro il premier e il ministro della Difesa di Israele, così come contro i leader di Hamas.

Hamas: "La Corte dell'Aja mette sullo stesso piano vittima e carnefice"

La richiesta del procuratore della Cpi "mette sullo stesso piano la vittima con il carnefice", ha detto una fonte di Hamas secondo cui questo "incoraggerà la continuazione della guerra di sterminio". 

Netanyahu sulla Corte dell'Aja: “Uno scandalo che non ci fermerà”

"Uno scandalo. Questo non fermerà né me né noi". Così il premier Benyamin Netanyahu, citato dai media, ha definito durante una riunione del Likud la richiesta di mandati di arresto del Procuratore della Cpi contro di lui e il ministro della difesa Yoav Gallant, oltre che contro i leader di Hamas.

Il ministero della Salute di Gaza: 106 uccisi in 24 ore, in tutto oltre 35.500

Sono più di 35.500 le persone rimaste uccise nella Striscia di Gaza dallo scorso 7 ottobre. L'ultimo bilancio del ministero della Salute di Gaza, che nel 2007 finì sotto il controllo di Hamas, parla di almeno 35.562 morti, 106 dei quali nelle ultime 24 ore. Il bollettino precisa che i feriti nell'enclave palestinese sono 79.652, comprese 176 persone rimaste ferite nell'ultima giornata.

Il procuratore della Corte penale internazionale chiede mandati di arresto per Netanyahu, Gallant e i leader di Hamas

Il procuratore capo della Corte penale internazionale ha chiesto alla Camera preliminare del tribunale di emettere mandati di arresto contro il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il suo ministro della Difesa Yoav Gallant per "crimini di guerra e crimini contro l'umanità" nella Striscia di Gaza dall'8 ottobre. 

Khan ha chiarito che richiederà il mandato d'arresto anche per il capo di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar e per altri due alti funzionari di Hamas: il leader delle Brigate Al-Qassem, Mohammed Diab Ibrahim al-Masri - meglio conosciuto come Mohammed Deif - e il capo dell'Ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh.  

Khan ha chiarito che le accuse a carico dei leader di Hamas riguardano "sterminio, omicidio, presa di ostaggi, stupro e violenza sessuale durante la detenzione", mentre quelle a carico di Netanyahu e Gallant consistono nell'aver "causato lo sterminio, la fame come metodo di guerra - inclusa la negazione degli aiuti umanitari" e nell'aver "colpito deliberatamente i civili nel corso del conflitto".

L'Unicef: a Gaza 8 scuole su 10 sono distrutte o danneggiate

"Otto scuole su dieci a Gaza sono state distrutte o danneggiate. Ci vorrà del tempo prima che queste scuole vengano ricostruite e che i bambini possano tornare a studiare. Ma nel frattempo, i conti sono semplici. C'è solo una risposta a questo problema, ed è il cessate il fuoco". Così in un comunicato Tess Ingram, Specialista di Comunicazione dell'Unicef. "I bambini di Gaza non hanno accesso alle scuole da sei mesi. Significa che non apprendono, non giocano, non ci sono insegnanti, non ci sono strutture. Questo espone i bambini ad un rischio maggiore di sfruttamento e abuso, lavoro minorile, matrimoni precoci e una serie di altri rischi", aggiunge Ingram.

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