Netanyahu al Congresso: “Stati Uniti e Israele devono stare insieme”

25 Lug 2024

Calorosi applausi, ma anche fischi e sprezzanti cartelli che lo accusavano di genocidio e di essere un criminale di guerra, hanno accolto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu quando è entrato nell’aula del Congresso a Washington, mentre per le strade adiacenti al Campidoglio la polizia era alle prese con migliaia di dimostranti che lanciavano slogan contro il premier di Tel Aviv.

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Foto La Voce di New York

Nel suo discorso, boicottato da un centinaio di parlamentari democratici, Netanyahu ha ringraziato sia Joe Biden che Donald Trump per gli aiuti al suo Paese, ha accusato l’Iran di esportare il terrorismo aggiungendo che lo scontro in atto è tra “la barbarie e civiltà e, per far trionfare la civiltà, Stati Uniti e Israele devono stare insieme”.

Per un’ora Netanyahu ha perorato la sua causa ricordando l’attentato terroristico di Hamas del 7 ottobre in cui sono state uccise 1.200 persone e ha portato alla presa di ostaggi israeliani a Gaza, dove si ritiene che circa 100 siano ancora tenuti prigionieri. Il premier israeliano ha paragonato quell’attacco a quello subito dagli Stati Uniti nel dicembre 1941 a Pearl Harbor.

Un discorso per chiedere armi e aiuti subito, fatto in un periodo in cui gli Stati Uniti sono nel mezzo di un caotico anno elettorale e la Casa Bianca continua a spingere per i negoziati per il cessate il fuoco che potrebbe porre fine alla guerra a Gaza.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si rivolge a una riunione congiunta del Congresso nell’aula della Camera dei Rappresentanti al Campidoglio degli Stati Uniti il 24 luglio 2024 a Washington – ANSA/Foto di Kent Nishimura/GETTY IMAGES NORD AMERICA via ANSA

Netanyahu ha parlato delle proteste contro la sua gestione della guerra, sia nei campus universitari americani che quelle che lo hanno accolto fuori dal Campidoglio e davanti all’hotel dove in questi giorni soggiorna, accusando i manifestanti di essere finanziati da Teheran, definendoli “utili idioti dell’Iran”.

Il premier ha anche criticato la Corte Penale Internazionale, che ha emesso un mandato di arresto per lui e altri leader israeliani per crimini di guerra respingendo le accuse di cercare intenzionalmente di far morire di fame i palestinesi a Gaza, affermando che Israele non solo blocca gli aiuti ma che da la caccia ad Hamas li sta rubando.

Molti parlamentari democratici non sono andati in aula e hanno preso parte a un evento nel seminterrato del Campidoglio al quale erano presenti i genitori di alcuni degli ostaggi trattenuti a Gaza. “Questi sono israeliani che sono venuti qui – ha dichiarato il congressman Jamie Raskin, – non per interferire nella politica presidenziale americana o per andare a visitare Mar-A-Lago, ma per riportare a casa gli ostaggi. È per questo che siamo i parenti degli arrestati. Se si vogliono riportare a casa i rapiti, bisogna negoziare”. Secondo Raskin, l’incontro che il premier israeliano avrà venerdì a Mar-A-Lago con Donald Trump è un affronto alle famiglie delle persone prese in ostaggio.

Protests swept Washington, D.C. as Israeli Prime Minister Benjamin Netanyahu was set to address members of Congresshttps://t.co/8EfYrf7LQl

— TIME (@TIME) July 24, 2024

Efrat Machikawa, il cui zio Gadi Mozes è detenuto da Hamas, ha detto ai parlamentari che i negoziati per il rilascio vengono volutamente sabotati da Netanyahu per perpetrare la presenza militare a Gaza.

Assente dall’aula anche Kamala Harris che è entrata nel pieno della sua campagna elettorale e aveva impegni in Indiana e in Texas. Lo speaker della Camera Mike Johnson l’ha accusata di essere sleale verso “il nostro più importante alleato strategico in questo momento”. Una mezza cantonata, perché non si è presentato nemmeno il senatore J.D. Vance, il vice di Trump, impegnato anche lui in giro per gli Stati Uniti.

Non hanno poluto prendere parte all’incontro tutti i senatori democratici della Commissione Esteri: Patty Murray, Dick Durbin, Tim Kaine, Jeff Merkley e Brian Schatz, che accusano Netanyahu di usare la sua visita al Congresso nel tentativo di alzare il suo effimero livello di popolarità di cui gode in Israele.

Il senatore Bernie Sanders è stato molto più caustico: ha detto di essere d’accordo con il mandato di arresto emesso dalla Corte Penale Internazionale per Netanyahu per crimini di guerra.

Domani Netanyahu sarà ricevuto alla Casa Bianca dove incontrerà prima il presidente Joe Biden, poi Kamela Harris e, infine, venerdì andrà alla corte di Trump a Mar-A-Lago.

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