Nicole Kidman oltre la comfort zone a Venezia 81

19 giorni ago

In Babygirl, l'ubersensuale Nicole Kidman si è spinta nell'iperspazio, dove ha visto cose che noi umani non possiamo immaginare. Ma vedere al cinema sì... Una manager di successo mette in gioco carriera e famiglia intrattenendo una torrida relazione col giovane stagista. Il plot non è inedito, tutto però diventa più incandescente se a sceneggiare e dirigere il film in questione, Babygirl, è Halina Reijn, ex attrice, produttrice e autrice dall’immaginazione audace e il pallino per l’erotismo femminile. Al centro della sua storia Reijn ha sempre immaginato Nicole Kidman, interprete ubersensuale, che non s’è mai tirata indietro, quando si tratta di uscire dalla propria confort zone.

Nicole Kidman - Figure 1
Foto elle.com

Eppure, per la prima volta, Kidman ha dichiarato di essersi sentita esposta, come attrice, donna ed essere umano. Esplorare la sessualità in maniera così esplicita, abbandonare ogni controllo, ha ammesso, «è un’esperienza differente, se a dirigerti è la donna che ha scritto la sceneggiatura ed è lei stessa una grande attrice. Con Halina siamo diventate una cosa sola, in un modo strano, che non avevo mai sperimentato». Uno spazio di vulnerabilità che Kidman ha condiviso coi partner sul set, Antonio Banderas e Harris Dickinson, e che è decisa a proteggere a ogni costo.

© Universal Pictures

Quella sperimentazione così intima «è stata per noi una specie di territorio sacro», rivela. «Ho promesso a Harris e ad Antonio che sarebbe rimasto tutto lì, racchiuso in una bolla: fantastico se poi ha dato vita a una performance riuscita, ma meglio non analizzarla troppo, perché spezzerebbe la magia».

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