Chi è Noa Argamani, la ragazza rapita in moto da Hamas lo scorso ...

20 giorni ago
Noa Argamani

ServizioLa guerra in Medio Oriente

La studentessa fatta prigioniera al rave nel deserto del Negev era diventata uno dei volti più noti della crisi

8 giugno 2024

Gaza, liberati 4 ostaggi: Noa Argamani riabbraccia il padre

2' di lettura

Tra gli ostaggi liberati l’8 giugno 2024 dall’esercito di Israele, c’è Noa Argamani, 25 anni che era apparsa in un video del 7 ottobre mentre i terroristi di Hamas la portavano via in moto tra le sue urla: “Non uccidetemi”. Quelle immagini divennero il simbolo dell’attacco della fazione islamica.
Più recentemente si era vista in un altro video della propaganda di Hamas. Sua madre Liora, gravemente ammalata di cancro, aveva lanciato un disperato appello per poterla riabbracciare.

La madre di Noa è una paziente oncologica

Noa Argamani era stata rapita lo scorso ottobre al rave “Supernova” nel deserto del Negev. La studentessa era diventata uno dei volti più noti della crisi - che non termina oggi con la sua liberazione, insieme ad altre tre persone - dopo la diffusione del video in cui veniva portata via da Hamas sul sellino posteriore di una motocicletta, strappata dalle mani del fidanzato. Una clip di dieci secondi in cui si vede la ragazza in lacrime.
La mamma di Noa è paziente oncologica, con un tumore al cervello. Il suo più grande desiderio in questi mesi è stato quello di vivere abbastanza per rivedere la figlia a casa. Oggi sono state diffuse le immagini dell’abbraccio di Noa con il padre Yaakov.

Gli altri ostaggi liberati oggi sono Almog Meir ha invece 21 anni, mentre Andrey Kozlov 27 e Shlomi Ziv 40. Sono stati presi tutti da Hamas il 7 ottobre al Nova Festival. Tornano in libertà dopo 8 mesi.

Le prime parole di Noa libera

“Sono molto emozionata, non parlo ebraico da così tanto tempo”. Queste le prime parole che Noa Argamani ha pronunciato nella conversazione avuta con con il premier israeliano Benyamin Netanyahu, dopo la sua liberazione da Gaza. “Neppure per un minuto - ha risposto Netanyahu - abbiamo smesso di pensare a te e non ci siamo arresi. Non so se ci hai creduto ma noi non ci siamo arresi”.

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